Cum tibi haec diceret, 'Tu in provincia populi Romani praetor, cum tibi maritimum bellum esset administrandum, Mamertinis ex foedere quam deberent navem per triennium remisisti, tibi apud eosdem privata navis oneraria maxima publice est aedificata, tu a civitatibus pecunias classis nomine coegisti, tu pretio remiges dimisisti, tu, navis cum esset ab quaestore et ab legato capta praedonum, archipiratam ab oculis omnium removisti, tu, qui cives Romani esse dicerentur, qui a multis cognoscerentur, securi ferire potuisti, tu tuam domum piratas abducere, tu in iudicium archipiratam domo producere ausus es, [137] tu in provincia tam splendida, tu apud socios fidelissimos, civis Romanos honestissimos, in metu periculoque provinciae dies continuos compluris in litore conviviisque iacuisti, te per eos dies nemo tuae domi convenire, nemo in foro videre potuit, tu sociorum atque amicorum ad ea convivia matres familias adhibuisti, tu inter eius modi mulieres praetextatum tuum filium, nepotem meum, conlocavisti, ut aetati maxime lubricae atque incertae exempla nequitiae parentis vita praeberet, tu praetor in provincia cum tunica pallioque purpureo visus es, tu propter amorem libidinemque tuam imperium navium legato populi Romani ademisti, Syracusano tradidisti, tui milites in provincia Sicilia frugibus frumentoque caruerunt, tua luxurie atque avaritia classis populi Romani a praedonibus capta et incensa est; [138] post Syracusas conditas quem in portum numquam hostis accesserat, in eo te praetore primum piratae navigaverunt; neque haec tot et tanta dedecora dissimulatione tua neque oblivione hominum ac taciturnitate tegere voluisti, sed etiam navium praefectos sine ulla causa de complexu parentum suorum, hospitum tuorum, ad mortem cruciatumque rapuisti, neque te in parentum luctu atque lacrimis mei nominis commemoratio mitigavit; tibi hominum innocentium sanguis non modo voluptati sed etiam quaestui fuit |
Quand'egli ti rivolgesse questo discor so, Tu, governatore in una provincia del popolo ro mano, pur dovendo dirigere una guerra marittima, per un triennio hai dispensato i Mamertini dalla consegna della nave che avrebbero dovuto fornire sulla base del trattato, proprio presso di loro fu costruita a pubbliche spese un'enorme nave da carico per te, per i tuoi usi pri vati, tu, col pretesto della flotta, imponesti alle città ver samenti di denaro, tu concedesti congedi ai rematori die tro pagamento, dopo che una nave di corsari fu catturata da un tuo questore e da un tuo coadiutore, sottraesti il capo dei pirati alla vista di tutti, tu non ti facesti scrupolo di decapitare uomini che venivano indicati come cittadini romani, riconosciuti per tali da molte persone, tu osasti sottrarre dei pirati alla giustizia per portarteli a casa e presentare in tribunale il capo dei pirati che ti tenevi in casa, [137] tu, in una provincia tanto splendida, in mezzo ad alleati fedelissimi e a cittadini romani de gni del massimo onore, mentre la provincia si trovava in preda alla paura per i pericoli cui era esposta, te ne rima nesti per parecchi giorni di seguito sdraiato sulla spiaggia a gozzovigliare, durante quei giorni nessuno poté incon trarsi con te a casa tua, nessuno riuscì a vederti nel foro, tu invitasti a quei banchetti le madri di famiglia dei nostri alleati e amici, tu, in mezzo a donne di questo genere fa cesti vivere tuo figlio, nipote mio, ancora vestito con là pretesta, affinché la vita che tu, suo padre, conducevi offrisse esempi di abiezione a un ragazzo di quell' età che più di ogni altra è vacillante e critica, tu, il governatore, ti lasciasti vedere nella tua provincia con indosso una tu nica e una mantellina alla greca di porpora, tu, per i tuoi infami capricci amorosi togliesti il comando supremo delle navi a un tuo coadiutore a te assegnato dal popolo romano e lo affidasti a un siracusano, i tuoi soldati pati rono la mancanza di cereali e di frumento in una provin cia come la Sicilia, a causa dei tuoi sfrenati piaceri e della tua avidità una flotta del popolo romano fu catturata e incendiata dai corsari; [138] dentro il porto di Siracu sa, nel quale dopo la fondazione della città i nemici non erano mai riusciti a entrare, navigarono i pirati per la pri ma volta quando tu eri governatore; e tutte queste vergo gne così numerose e così gravi tu non hai voluto coprirle con la dissimulazione da parte tua o facendo in modo che la gente le dimenticasse e non ne parlasse, ma senza nes sun fondato motivo strappasti addirittura i comandanti delle navi dall'abbraccio dei loro genitori, della cui ospi talità tu avevi goduto, per trascinarli alla tortura e alla morte; in mezzo allo strazio e alle lacrime quei genitori suscitarono in te il ricordo del mio nome, ma questo non valse a impietosirti; il sangue di uomini innocenti rappresentò per te una fonte non solo di piacere ma an che di guadagno |