Cicerone, In Verrem: 02; 04-15-20, pag 2

Cicerone, In Verrem: 02; 04-15-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-15-20
quid exspectas Che cosa aspetti
quid te a Centuripina civitate, a Catinensi, ab Halaesina, a Tyndaritana, Hennensi, Agyrinensi ceterisque Siciliae civitatibus circumveniri atque opprimi dicis Perché dici che dalla città di Centuripina, da Catania, da Alesa, da Tindari, da Enna, da Agira e da tutte le altre città della Sicilia tu sia insidiato e oppresso
Tua te altera patria, quem ad modum dicere solebas, Messana circumvenit,--tua, inquam, Messana, tuorum adiutrix scelerum, libidinum testis, praedarum ac furtorum receptrix Messina, laltra tua patria, come tu eri solito dire, ti assale, -la tua, dico, Messina, complice dei tuoi delitti, testimone delle libidini, ricettatrice di rapine e furti

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Cicerone, In Verrem: 01; 01-05
Cicerone, In Verrem: 01; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 01; 01-05

Adest enim vir amplissimus eius civitatis legatus huius iudici causa domo missus, princeps laudationis tuae, qui te publice laudat,--ita enim mandatum atque imperatum est; tametsi rogatus de cybaea tenetis memoria quid responderit: aedificatam publicis operis publice coactis, eique aedificandae publice Mamertinum senatorem praefuisse Infatti luomo più insigne di questa città è stato mandato dalla città come suo legale per il processo, capo delle tue lodi, che ti loda ufficialmente, -infatti è stato mandato e comandato per questo-, tuttavia, ad una domanda su una nave da carico, ricordate che cosa abbia risposto: era stata costruita con mano dopera riunita, e che ufficialmente era (presente) per ledificazione un senatore Mamertino
Idem ad vos privatim, iudices, confugit; utitur hac lege qua iudicium est, communi arce sociorum Lo stesso, o giudici, ricorre a voi come privato; si serve di questa legge con la quale si fa il processo, comune roccaforte per gli alleati

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Cicerone, In Verrem: 02; 04-01-02
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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-01-02

Tametsi lex est de pecuniis repetundis, ille se negat pecuniam repetere, quam ereptam non tanto opere desiderat: sacra se maiorum suorum repetere abs te dicit, deos penatis te patrios reposcit Anche se la legge è per la restituzione del denaro, egli nega di richiedere il denaro, è stato estorto, non lo desidera così tanto: dice di esigere da te gli oggetti sacri dei suoi antenati, richiede i penati, dèi della famiglia
[18] Ecqui pudor est, ecquae religio, Verres, ecqui metus [18] Cè in te, o Verre, un podi vergogna, un po di religione, un po di timore

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-71-75

Habitasti apud Heium Messanae, res illum divinas apud eos deos in suo sacrario prope cotidiano facere vidisti; non movetur pecunia, denique quae ornamenti causa fuerunt non requirit; tibi habe Canephoros, deorum simulacra restitue Hai abitato da Eio a Messina, hai visto fare ogni giorno riti sacri ai propri dèi nella sua cappella; non è mosso dal denaro, poi non richiede quelli che sono stati motivo di ornamento; tieniti le Canefore, restituisci le statue degli dèi
Quae quia dixit, quia tempore dato modeste apud vos socius amicusque populi Romani questus est, quia religioni suae non modo in dis patriis repetendis sed etiam in ipso testimonio ac iure iurando proximus fuit, hominem missum ab isto scitote esse Messanam de legatis unum,--illum ipsum qui navi istius aedificandae publice praefuit,--qui a senatu peteret ut Heius adficeretur ignominia Poichè disse queste cose, poiché gli si offrì loccasione si lamentò da voi inmaniera discreta come socio e amico del popolo romano, poiché fu molto vicino alla sua religione non soltanto nellesser restituiti gli dèi familiari ma anche nel giurare nella stessa testimonianza, sappiate che costui ha mandato a Messina un solo legato, -quello stesso che presiedò alla edificazione di questa nave pubblicamente,- perché chiedesse al senato che Eio fosse colpito da infamia

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[19] Homo amentissime, quid putasti [19] Uomo molto pazzo, che cosa credevi

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