Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 02-36-40
| Postridie mane descendit; Agathinum ad se vocat; iubet eum de litteris publicis in absentem Sthenium dicere | Il giorno dopo vi si reca di buon mattino, chiama Agatino e gli ordina di sostenere laccusa di falso in atto pubblico contro Stenio contumace |
| Erat eius modi causa ut ille ne sine adversario quidem apud inimicum iudicem reperire posset quid diceret; [93] itaque tantum verbo posuit, Sacerdote praetote Sthenium litteras publicas corrupisse | Limputazione era però così inconsistente che Agatino, non avendo di fronte la controparte e pur dovendo parlare davanti a un giudice ostile allaccusato, non riusciva a trovare le parole; [93] si limitò così a dichiarare che durante la pro- pretura di Sacerdote Stenio aveva commesso un falso in atto pubblico |
| Vix ille hoc dixerat cum iste pronuntiat STHENIUM LITTERAS PUBLICAS CORRUPISSE VIDERI; et hoc praeterea addit homo Venerius novo modo nullo exemplo, OB FAM REM HS D VENERI ERYCINAE DE STHENI BONIS SE EXACTURUM, bonaque eius statim coepit vendere; et vendidisset, si tantulum morae fuisset quo minus ei pecunia illa numeraretur | Aveva appena finito di fare questa dichiarazione che Verre emette il suo verdetto: EVIDENTE CHE STENIO REO DI FALSO IN ATTO PUBBLICO; e il nostro fedele servo di Venere aggiunge, Con una procedura eccezionale e priva di qualsiasi precedente: DI CONSEGUENZA FAR VERSARE A VENERE ERICINA UNA SOMMA DI 500000 SE5TERZI PRESA DAI BENI DI STENIO;beni che mise immediatamente in vendita; e li avrebbe venduti se si fosse tardato anche pochissimo a versargli la somma |
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| [94] Ea posteaquam numerata est, contentus hac iniquita te iste non fuit; palam de sella ac tribunali pronuntiat, SI QUIS ABSENTEM STHENIUM REI CAPITALIS REUM FACERE VELLET, SESE EIUS NOMEN RECEPTURUM, et simul ut ad causam accederet nomenque deferret, Agathinum, novum adfinem atque hospitem, coepit hortari | [94] Ma nemmeno dopo che gli venne versata si sentì pago di questazione iniqua: dallalto del suo seggio di giudice proclama che, SE QUALCUNO VOLEVA ACCUSARE STENIO CONTUMACE DI DELITTO CAPITALE, EGLI AVREBBE ACCOLTO LA DENUNCIA e contemporaneamente si dà a esortare il suo nuovo parente e ospite, Agatino, ad assumere la causa e a presentare la denuncia |
| Tum ille clare omnibus audientibus se id non esse facturum, ne que se usque eo Sthenio esse inimicum ut eum rei capitalis adfinem esse diceret | Allora quello ascoltatola tutti a voce alta dice che egli unazione simile non lavrebbe fatta, che la sua inimicizia per Stenio non giungeva fino al punto di denunciarlo come implicato in un delitto capitale |
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| Hic tum repente Pacilius quidam, homo egens et levis, accedit; ait, si liceret, absentis nomen deferre se velle | Ed ecco che a questo punto si fa avanti, inaspettatamente, un tal Pacilio, un miserabile senza nessuna dignità; si dichiara pronto, sempre che sia consentito dalla legge, a presentare denuncia Contro il contumace |
| Iste vero et licere et fieri solere, et se recepturum; itaque defertur; edicit statim ut Kalendis Decembribus adsit Sthenius Syracusis | Verre gli risponde che si tratta di una procedura sia lecita che consueta , e che accetterà la sua denuncia;così è presentata; ordina immediatamente che Stenio si presenti a Siracusa il 1 dicembre |
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| [95] Hic qui Romam pervenisset, satisque feliciter anni iam adverso tempore navigasset, omniaque habuisset aequiora et placabiliora quam animum praetoris atque hospitis, rem ad amicos suos detulit, quae, ut erat acerba atque indigna, sic videbatur omnibus | [95] Questi che intanto era giunto a Roma dopo aver avuto una navigazione abbastanza favorevole in una stagione ormai avversa e tutti gli elementi, insomma, erano stati più benigni e clementi di quanto non lo fosse stato il governatore suo ospite, riferì dunque agli amici la sua situazione, che veniva considerata da tutti dolorosa e immeritata: come in effetti era |
| [XXXIX]Itaque in senatu continuo Cn Lentulus et L Gellius consules faciunt mentionem placere statui, si patribus conscriptis videretur, ne absentes homines in provinciis rei fierent rerum capitalium; causam Stheni totam et istius crudelitatem et iniquitatem senatum docent | [XXXIX] Come immediata conseguenza, i consoli Cn Lentulo e L Gellio propongono in senato che si stabilisca con un decreto, sempre che i senatori ne condividano il parere, il divieto di accusare di delitto capitale nelle province chi non sia presente allatto dellaccusa; contemporaneamente mettono al corrente lassemblea della causa di Stenio in tutti i particolari, nonché della crudeltà e delliniquità di Verre |
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| Aderar in senatu Verres pater istius, et flens unum quemque senatorum rogabat ut filio suo parceret; neque tamen multum proficiebat; erat enim summa voluntas senatus | Era presente alla seduta Verre padre, che in lacrime pregava uno per uno i senatori di non danneggiare suo figlio; ma non ne ricavava granché: lassemblea era infatti straordinariamente favorevole al decreto |
