Quod si aliter est, aliquid profecto sit necesse est melius et maiore vi praeditum quam deus, quale id cumque est, sive inanima natura sive necessitas vi magna incitata haec pulcherrima opera efficiens, quae videmus; [77] non est igitur natura deorum praepotens neque excellens, si quidem ea subiecta est ei vel necessitati vel naturae, qua caelum maria terrae regantur, nihil est autem praestantius deo; ab eo igitur mundum necesse est regi; nulli igitur est naturae oboediens aut subiectus deus; omnem ergo regit ipse naturam | Se fosse altrimenti, dovrebbe essere un'altra entità, non importa quale, superiore e dotata di una potenzialità maggiore della divinità (sia essa una creatura inanimata, o una cieca necessità spinta da una forza possente) a compiere le meravigliose opere chevediamo;[77] in tal caso la divinità, sottoposta alle inesorabili leggi naturali che dominano il cielo, le terre e i mari, non eccellerebbe né in potenza né in perfezione; ma poiché nulla è superiore alla divinità è giocoforza che sia essa a governare il mondo: non essendo sottoposta o soggetta ad alcun'altra creatura naturale, non potrà che essere la divinità stessa a reggere la natura |
Etenim si concedimus intellegentes esse deos, concedimus etiam providentes et rerum quidem maxumarum | Inoltre se ammettiamo che gli dei siano dotati di intelligenza, riconosciamo implicitamente che sono anche previdenti dispensatori di beni, e dei più importanti, per giunta |
Ergo utrum ignorant, quae res maxumae sint quoque eae modo tractandae et tuendae, an vim non habent, qua tantas res sustineant et gerant | E' assurdo pensare che gli dèi o non sappiano quali siano le cose veramente importanti e come vadano trattate e tutelate o non abbiano la capacità materiale di sopportare e sostenere un carico cosi gravoso |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera De Natura deorum parte Libro 02; 61-67
At et ignoratio rerum aliena naturae deorum est, et sustinendi muneris propter inbecillitatem difficultas minime cadit in maiestatem deorum | L'ignoranza è un difetto estraneo alla natura divina e la difficoltà di adempiere al proprio ufficio per congenita incapacità non si addice certo alla maestà degli dèi |
Ex quo efficitur id, quod volumus, deorum providentia mundum administrari | Di qui la conseguenza cui noi volevamo arrivare che, cioè, il mondo è governato dalla provvidenza divina |