Interea Turnum in silvis saevissimus implet nuntius et iuveni ingentem fert Acca tumultum: deletas Volscorum acies, cecidisse Camillam, ingruere infensos hostis et Marte secundo omnia corripuisse, metum iam ad moenia ferri | Intanto la crudelissima notizia raggiunge Turno nelle selve ed Acca riferisce al giovane il gigantesco tumulto: le schiere dei Volsci distrutte, Camilla ècaduta,i nemici accaniti incalzano, e con Marte propizio hanno sconvolto tutto, la paura ormai è portata presso le mura |
ille furens (et saeva Iovis sic numina poscunt) deserit obsessos collis, nemora aspera linquit | Egli furente (e così richiedono le crudeli potenze di Giove) abbandona i colli assediati, lascia gli aspri boschi |
vix e conspectu exierat campumque tenebat, cum pater Aeneas saltus ingressus apertos exsuperatque iugum silvaque evadit opaca | Era appena uscito allo scoperto e teneva la pianura, quando il padre Enea entrato nelle balze apertesupera il giogo ed esce dalla selva oscura |
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sic ambo ad muros rapidi totoque feruntur agmine nec longis inter se passibus absunt; ac simul Aeneas fumantis pulvere campos prospexit longe Laurentiaque agmina vidit, et saevum Aenean agnovit Turnus in armis adventumque pedum flatusque audivit equorum | Così ambedue rapidi si portano alle mura e con tutto l'esercito non sono lontani tra loro molti passi; appena Enea da lontano osservò le piane fumanti di polvere e vide le schiere di Laurento, e Turno riconobbe il terribile Enea in armi e l'arrivo dei fanti e sentì l'ansimare dei cavalli |
continuoque ineant pugnas et proelia temptent, ni roseus fessos iam gurgite Phoebus Hibero tingat equos noctemque die labente reducat | Subito attaccherebbero battaglie e tenterebbero scontri, se ormai il roseo Febo nel gorgo ibero non immergesse i cavalli e calando il giorno non riportasse la notte |
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considunt castris ante urbem et moenia vallant | Si fermano negli accampamenti davanti alla città e cingono le mura |