Ecce autem telis Panthus elapsus Achivum, Panthus Othryades, arcis Phoebique sacerdos, sacra manu victosque deos parvumque nepotem ipse trahit cursuque amens ad limina tendit | Ma ecco Panto sfuggito alle armi degli Achivi,Panto otriade, sacerdote della rocca e di Apollo, egli trascina per mano le cose sacre e gli dei vinti ed il piccolo nipote e pazzo di corsa tende alle porte |
'quo res summa loco, Panthu | Dove la situazione estrema, Panto |
quam prendimus arcem | che baluardo prendiamo |
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Virgilio, Eneide: Libro 04 - L’ULTIMA VEGLIA DI DIDONE
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 04 - L’ULTIMA VEGLIA DI DIDONE
' vix ea fatus eram gemitu cum talia reddit: 'venit summa dies et ineluctabile tempus Dardaniae | appena così avevo parlato che con gemito grida: E' giunto il giorno estremo ed il momento ineluttabile della Dardania |
fuimus Troes, fuit Ilium et ingens gloria Teucrorum; ferus omnia Iuppiter Argos transtulit; incensa Danai dominantur in urbe | Fummo Troiani, fu Ilio e l'immensa gloria dei Teucri; il crudele Giove tutto trasferì ad Argo; i Danai dominano nella città incendiata |
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Virgilio, Eneide: Libro 06 - I CAMPI ELISI
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 06 - I CAMPI ELISI
arduus armatos mediis in moenibus astans fundit equus victorque Sinon incendia miscet insultans | L'alto cavallo stando in mezzo alle mura versa armati e Sinone vincitore esultante sparge incendi |
portis alii bipatentibus adsunt, milia quot magnis umquam venere Mycenis; obsedere alii telis angusta viarum oppositis; stat ferri acies mucrone corusco stricta, parata neci; vix primi proelia temptant portarum vigiles et caeco Marte resistunt | Altri si presentano alle porte spalancate,quante migliaia mai vennero dalla grande Micene;altri occuparono con le armi spianate le vie strette;la schiera serrata sta con la punta lampeggiante della spada, pronta alla strage; a stento le prime guardie delle porte tentano scontri e resistono con Marte cieco |
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Virgilio, Eneide: Libro 08 - VENERE E VULCANO
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 08 - VENERE E VULCANO
' talibus Othryadae dictis et numine divum in flammas et in arma feror, quo tristis Erinys, quo fremitus vocat et sublatus ad aethera clamor | Da tali parole dell'otriade e dalla volontà degli dei son portato tra le fiamme e tra le armi, dove la triste Erinni, dove il fragore chiama ed il grido alzato alcielo |
addunt se socios Rhipeus et maximus armis Epytus, oblati per lunam, Hypanisque Dymasque et lateri adglomerant nostro, iuvenisque Coroebus Mygdonides - illis ad Troiam forte diebus venerat insano Cassandrae incensus amore et gener auxilium Priamo Phrygibusque ferebat, infelix qui non sponsae praecepta furentis audierit | Si aggiungono compagni Rifeo ed Epito grandissimo in armi offertisi dalla luna, ed Ipani e Dimante e s'uniscono al nostro fianco ed il Giovane Corebo migdonide - per caso era giunto in quei giorni a Troia acceso di pazzo amore per Cassandrae da genero portava aiuto a Priamo ed ai Frigi,infelice, da non ascoltare i consigli della promessainvasata |
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quos ubi confertos ardere in proelia vidi, incipio super his: 'iuvenes, fortissima frustra pectora, si vobis audentem extrema cupido certa sequi, quae sit rebus fortuna videtis: excessere omnes adytis arisque relictis di quibus imperium hoc steterat; succurritis urbi incensae | Come li vedo riuniti bruciare per gli scontri, sopra essi comincio: Giovani, cuori invanofortissimi, se l'estrema volontà è sicura in voi di seguire chi osa, vedete quale sia la fortuna della situazione: se ne sono andati, abbandonati i penetrali e gli altari, tutti gli dei, per i quali questo regno era durato; voi soccorrete una città incendiata |