Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 21 - 40, pag 3

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 21 - 40

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 21 - 40
ipse prosperrime semper ac ne ancipiti quidem umquam fortuna praeterquam bis dimicauit: semel ad Dyrrachium, ubi pulsus non instante Pompeio negauit eum uincere scire, iterum in Hispania ultimo proelio, cum desperatis rebus etiam de consciscenda nece cogitauit

[37] Confectis bellis quinquiens triumphauit, post deuictum Scipionem quater eodem mense, sed interiectis diebus, et rursus semel post superatos Pompei liberos

primum et excellentissimum triumphum egit Gallicum, sequentem Alexandrinum, deinde Ponticum, huic proximum Africanum, nouissimum Hispaniensem, diuerso quemque apparatu et instrumento

Gallici triumphi die Velabrum praeteruehens paene curru excussus est axe diffracto ascenditque Capitolium ad lumina quadraginta elephantis dextra sinistraque lychnuchos gestantibus
Per quanto riguarda lui personalmente, si batté sempre vittoriosamente, e la situazione non fu mai incerta se non in due occasioni: la prima a Durazzo dove, respinto, disse che Pompeo non sapeva vincere perché aveva rinunciato ad inseguirlo; la seconda in Spagna, durante l'ultima battaglia quando, disperando ormai del successo, pensò perfino di darsi la morte

37 Concluse le guerre, riportò il trionfo cinque volte: quattro volte nello stesso mese, ma a qualche giorno di intervallo, dopo aver sconfitto Scipione, e una volta ancora, dopo aver superato i figli di Pompeo

Il primo, e il più bello, dei suoi trionfi fu quello Gallico, poi l'Alessandrino, quindi il Pontico, dopo l'Africano e infine lo Spagnolo, ciascuno differente per apparato e varietà di particolari

Nel giorno del trionfo sui Galli, attraversando il Velabro, per poco non fu sbalzato dal carro a causa della rottura di un assale; salì poi sul Campidoglio alla luce delle fiaccole che quaranta elefanti, a destra e a sinistra, recavano sui candelieri
Pontico triumpho inter pompae fercula trium uerborum praetulit titulum veni : vidi : vici non acta belli significantem sicut ceteris, sed celeriter confecti notam

[38] Veteranis legionibus praedae nomine in pedites singulos super bina sestertia, quae initio ciuilis tumultus numerauerat, uicena quaterna milia nummum dedit

adsignauit et agros, sed non continuos, ne quis possessorum expelleretur

populo praeter frumenti denos modios ac totidem olei libras trecenos quoque nummos, quos pollicitus olim erat, uiritim diuisit et hoc amplius centenos pro mora

annuam etiam habitationem Romae usque ad bina milia nummum, in Italia non ultra quingenos sestertios remisit
Nel corso del trionfo Pontico, tra gli altri carri presenti nel corteo, fece portare davanti a sé un cartello con queste tre parole: 'Venni, vidi, vinsi', volendo indicare non tanto le imprese della guerra, come aveva fatto per le altre, quanto la rapidità con cui era stata conclusa

38 Alle sue vecchie legioni, oltre ai duemila sesterzi che aveva promesso come preda a ciascun fante, all'inizio delle sommosse civili, ne diede anche altri ventiquattromila

Assegnò anche dei campi, ma non contigui, per non procedere ad espropri

Quanto al popolo fece distribuire non soltanto dieci moggi di frumento e altrettante libbre d'olio, ma anche trecento sesterzi per persona, che un tempo aveva promesso, e ne aggiunse altri cento per farsi perdonare il ritardo

Condonò inoltre, per un anno, gli affitti delle abitazioni che a Roma arrivavano fino a duemila sesterzi e in Italia fino a cinquecento
adiecit epulum ac uiscerationem et post Hispaniensem uictoriam duo prandia; nam cum prius parce neque pro liberalitate sua praebitum iudicaret, quinto post die aliud largissimum praebuit

[39] Edidit spectacula uarii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones, item circenses athletas naumachiam

munere in foro depugnauit Furius Leptinus stirpe praetoria et Q Calpenus senator quondam actorque causarum

pyrricham saltauerunt Asiae Bithyniaeque principum liberi

ludis Decimus Laberius eques Romanus mimum suum egit donatusque quingentis sestertiis et anulo aureo sessum in quattuordecim [e] scaena per orchestram transiit
A queste liberalità aggiunse una distribuzione di pasti e di carne e, dopo la vittoria in Spagna, di due pranzi, perché la prima distribuzione gli era sembrata insufficiente e poco degna della sua generosità; quattro giorni dopo offrì un altro ricchissimo banchetto

39 Offrì spettacoli di vario genere: combattimenti di gladiatori, rappresentazioni teatrali, allestite in tutti i quartieri della città e per di più con attori che parlavano tutte le lingue, giochi ginnici nel circo e battaglie navali

Ai combattimenti di gladiatori, allestiti nel foro, presero parte Furio Leptino, di famiglia pretoria, e Quinto Calpeno, un tempo senatore e avvocato

Ballarono la Pirrichia i figli delle più grandi famiglie dell'Asia e della Bitinia

Alle rappresentazioni teatrali Decimo Laberio, cavaliere romano, propose un mimo di sua creazione, poi, dopo aver ricevuto in dono cinquecento sesterzi e un anello d'oro, abbandonò la scena e attraversò l'orchestra per andarsi a sedere su uno dei quattordici gradini

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08, Parte 02
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08, Parte 02

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 08, Parte 02

circensibus spatio circi ab utraque parte producto et in gyrum euripo addito quadrigas bigasque et equos desultorios agitauerunt nobilissimi iuuenes

Troiam lusit turma duplex maiorum minorumque puerorum

uenationes editae per dies quinque ac nouissime pugna diuisa in duas acies, quingenis peditibus, elephantis uicenis, tricenis equitibus hinc et inde commissis

nam quo laxius dimicaretur, sublatae metae inque earum locum bina castra exaduersum constituta erant

athletae stadio ad tempus extructo regione Marti campi certauerunt per triduum

nauali proelio in minore Codeta defosso lacu biremes ac triremes quadriremesque Tyriae et Aegyptiae classis magno pugnatorum numero conflixerunt
Per i giochi del circo si ingrandì l'arena da una parte e dall'altra e vi si condusse intorno un fossato: giovani della più alta nobiltà guidarono bighe, quadrighe e cavalli da corsa

Una duplice schiera di fanciulli, differenti per età, realizzò il gioco troiano

Cinque giorni furono dedicati alla caccia e, alla fine tutto si risolse con una battagli a tra due schiere che comprendevano ciascuna cinquecento fanti, venti elefanti e trenta cavalieri

Per lasciare più spazio ai combattenti erano state tolte le mete e allestiti al loro posto due accampamenti opposti uno all'altro

Alcuni atleti lottarono per tre giorni in uno stadio appositamente costruito per la circostanza nel quartiere del Campo di Marte

Per la battaglia navale si scavò nella piccola Codeta un bacino dove si scontrarono, con grande numero di combattenti, biremi, triremi e quadriremi, raggruppate in due flotte, una tiriana e l'altra egiziana
ad quae omnia spectacula tantum undique confluxit hominum, ut plerique aduenae aut inter uicos aut inter uias tabernaculis positis manerent, ac saepe prae turba elisi exanimatique sint plurimi et in his duo senatores

[40] Conuersus hinc ad ordinandum rei publicae statum fastos correxit iam pridem uitio pontificum per intercalandi licentiam adeo turbatos, ut neque messium feriae aestate neque uindemiarum autumno conpeterent; annumque ad cursum solis accommodauit, ut trecentorum sexaginta quinque dierum esset et intercalario mense sublato unus dies quarto quoque anno intercalaretur
Tutti questi spettacoli determinarono un tale afflusso di gente, venuta da ogni parte, che la maggioranza degli stranieri si sistemò sotto le tende erette nei vicoli e nelle strade, e molti furono schiacciati e uccisi dalla folla Tra questi anche due senatori

40 Dedicandosi quindi alla riorganizzazione dello Stato, Cesare riformò il calendario nel quale, per colpa dei pontefici che avevano abusato dei giorni da intercalare, si era determinato un tale disordine che le feste della mietitura non cadevano più in estate e quelle della vendemmia in autunno Regolò allora l'anno secondo il corso del sole, in modo che vi fossero trecentosessantacinque giorni e, eliminato il mese da intercalare, stabilì che si aggiungesse un giorno ogni quattro anni

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 01 - 30
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 01 - 30

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 06, Par 01 - 30

quo autem magis in posterum ex Kalendis Ianuariis nouis temporum ratio congrueret, inter Nouembrem ac Decembrem mensem interiecit duos alios; fuitque is annus, quo haec constituebantur, quindecim mensium cum intercalario, qui ex consuetudine in eum annum inciderat

Ma, perché da allora in poi fosse più sicura la concordanza delle date, a partire dalle successive calende di gennaio, aggiunse altri due mesi tra quelli di novembre e dicembre Così quell'anno, in cui fece la riforma, fu di quindici mesi, perché, secondo l'usanza, proprio allora era il turno del mese da intercalare

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08, Parte 03
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08, Parte 03

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 08, Parte 03

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 61 - 76
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 61 - 76

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 03, Par 61 - 76

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 01 - 20
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 01 - 20

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 01 - 20

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 31 - 57

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08 , Parte 01

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 05, Par 01 - 30

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 01 - 30

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 41 - 61

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 02, Par 21 - 40