ipse prosperrime semper ac ne ancipiti quidem umquam fortuna praeterquam bis dimicauit: semel ad Dyrrachium, ubi pulsus non instante Pompeio negauit eum uincere scire, iterum in Hispania ultimo proelio, cum desperatis rebus etiam de consciscenda nece cogitauit [37] Confectis bellis quinquiens triumphauit, post deuictum Scipionem quater eodem mense, sed interiectis diebus, et rursus semel post superatos Pompei liberos primum et excellentissimum triumphum egit Gallicum, sequentem Alexandrinum, deinde Ponticum, huic proximum Africanum, nouissimum Hispaniensem, diuerso quemque apparatu et instrumento Gallici triumphi die Velabrum praeteruehens paene curru excussus est axe diffracto ascenditque Capitolium ad lumina quadraginta elephantis dextra sinistraque lychnuchos gestantibus |
Per quanto riguarda lui personalmente, si batté sempre vittoriosamente, e la situazione non fu mai incerta se non in due occasioni: la prima a Durazzo dove, respinto, disse che Pompeo non sapeva vincere perché aveva rinunciato ad inseguirlo; la seconda in Spagna, durante l'ultima battaglia quando, disperando ormai del successo, pensò perfino di darsi la morte 37 Concluse le guerre, riportò il trionfo cinque volte: quattro volte nello stesso mese, ma a qualche giorno di intervallo, dopo aver sconfitto Scipione, e una volta ancora, dopo aver superato i figli di Pompeo Il primo, e il più bello, dei suoi trionfi fu quello Gallico, poi l'Alessandrino, quindi il Pontico, dopo l'Africano e infine lo Spagnolo, ciascuno differente per apparato e varietà di particolari Nel giorno del trionfo sui Galli, attraversando il Velabro, per poco non fu sbalzato dal carro a causa della rottura di un assale; salì poi sul Campidoglio alla luce delle fiaccole che quaranta elefanti, a destra e a sinistra, recavano sui candelieri |
Pontico triumpho inter pompae fercula trium uerborum praetulit titulum veni : vidi : vici non acta belli significantem sicut ceteris, sed celeriter confecti notam [38] Veteranis legionibus praedae nomine in pedites singulos super bina sestertia, quae initio ciuilis tumultus numerauerat, uicena quaterna milia nummum dedit adsignauit et agros, sed non continuos, ne quis possessorum expelleretur populo praeter frumenti denos modios ac totidem olei libras trecenos quoque nummos, quos pollicitus olim erat, uiritim diuisit et hoc amplius centenos pro mora annuam etiam habitationem Romae usque ad bina milia nummum, in Italia non ultra quingenos sestertios remisit |
Nel corso del trionfo Pontico, tra gli altri carri presenti nel corteo, fece portare davanti a sé un cartello con queste tre parole: 'Venni, vidi, vinsi', volendo indicare non tanto le imprese della guerra, come aveva fatto per le altre, quanto la rapidità con cui era stata conclusa 38 Alle sue vecchie legioni, oltre ai duemila sesterzi che aveva promesso come preda a ciascun fante, all'inizio delle sommosse civili, ne diede anche altri ventiquattromila Assegnò anche dei campi, ma non contigui, per non procedere ad espropri Quanto al popolo fece distribuire non soltanto dieci moggi di frumento e altrettante libbre d'olio, ma anche trecento sesterzi per persona, che un tempo aveva promesso, e ne aggiunse altri cento per farsi perdonare il ritardo Condonò inoltre, per un anno, gli affitti delle abitazioni che a Roma arrivavano fino a duemila sesterzi e in Italia fino a cinquecento |
adiecit epulum ac uiscerationem et post Hispaniensem uictoriam duo prandia; nam cum prius parce neque pro liberalitate sua praebitum iudicaret, quinto post die aliud largissimum praebuit [39] Edidit spectacula uarii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones, item circenses athletas naumachiam munere in foro depugnauit Furius Leptinus stirpe praetoria et Q Calpenus senator quondam actorque causarum pyrricham saltauerunt Asiae Bithyniaeque principum liberi ludis Decimus Laberius eques Romanus mimum suum egit donatusque quingentis sestertiis et anulo aureo sessum in quattuordecim [e] scaena per orchestram transiit |
A queste liberalità aggiunse una distribuzione di pasti e di carne e, dopo la vittoria in Spagna, di due pranzi, perché la prima distribuzione gli era sembrata insufficiente e poco degna della sua generosità; quattro giorni dopo offrì un altro ricchissimo banchetto 39 Offrì spettacoli di vario genere: combattimenti di gladiatori, rappresentazioni teatrali, allestite in tutti i quartieri della città e per di più con attori che parlavano tutte le lingue, giochi ginnici nel circo e battaglie navali Ai combattimenti di gladiatori, allestiti nel foro, presero parte Furio Leptino, di famiglia pretoria, e Quinto Calpeno, un tempo senatore e avvocato Ballarono la Pirrichia i figli delle più grandi famiglie dell'Asia e della Bitinia Alle rappresentazioni teatrali Decimo Laberio, cavaliere romano, propose un mimo di sua creazione, poi, dopo aver ricevuto in dono cinquecento sesterzi e un anello d'oro, abbandonò la scena e attraversò l'orchestra per andarsi a sedere su uno dei quattordici gradini |
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circensibus spatio circi ab utraque parte producto et in gyrum euripo addito quadrigas bigasque et equos desultorios agitauerunt nobilissimi iuuenes Troiam lusit turma duplex maiorum minorumque puerorum uenationes editae per dies quinque ac nouissime pugna diuisa in duas acies, quingenis peditibus, elephantis uicenis, tricenis equitibus hinc et inde commissis nam quo laxius dimicaretur, sublatae metae inque earum locum bina castra exaduersum constituta erant athletae stadio ad tempus extructo regione Marti campi certauerunt per triduum nauali proelio in minore Codeta defosso lacu biremes ac triremes quadriremesque Tyriae et Aegyptiae classis magno pugnatorum numero conflixerunt |
Per i giochi del circo si ingrandì l'arena da una parte e dall'altra e vi si condusse intorno un fossato: giovani della più alta nobiltà guidarono bighe, quadrighe e cavalli da corsa Una duplice schiera di fanciulli, differenti per età, realizzò il gioco troiano Cinque giorni furono dedicati alla caccia e, alla fine tutto si risolse con una battagli a tra due schiere che comprendevano ciascuna cinquecento fanti, venti elefanti e trenta cavalieri Per lasciare più spazio ai combattenti erano state tolte le mete e allestiti al loro posto due accampamenti opposti uno all'altro Alcuni atleti lottarono per tre giorni in uno stadio appositamente costruito per la circostanza nel quartiere del Campo di Marte Per la battaglia navale si scavò nella piccola Codeta un bacino dove si scontrarono, con grande numero di combattenti, biremi, triremi e quadriremi, raggruppate in due flotte, una tiriana e l'altra egiziana |
ad quae omnia spectacula tantum undique confluxit hominum, ut plerique aduenae aut inter uicos aut inter uias tabernaculis positis manerent, ac saepe prae turba elisi exanimatique sint plurimi et in his duo senatores [40] Conuersus hinc ad ordinandum rei publicae statum fastos correxit iam pridem uitio pontificum per intercalandi licentiam adeo turbatos, ut neque messium feriae aestate neque uindemiarum autumno conpeterent; annumque ad cursum solis accommodauit, ut trecentorum sexaginta quinque dierum esset et intercalario mense sublato unus dies quarto quoque anno intercalaretur |
Tutti questi spettacoli determinarono un tale afflusso di gente, venuta da ogni parte, che la maggioranza degli stranieri si sistemò sotto le tende erette nei vicoli e nelle strade, e molti furono schiacciati e uccisi dalla folla Tra questi anche due senatori 40 Dedicandosi quindi alla riorganizzazione dello Stato, Cesare riformò il calendario nel quale, per colpa dei pontefici che avevano abusato dei giorni da intercalare, si era determinato un tale disordine che le feste della mietitura non cadevano più in estate e quelle della vendemmia in autunno Regolò allora l'anno secondo il corso del sole, in modo che vi fossero trecentosessantacinque giorni e, eliminato il mese da intercalare, stabilì che si aggiungesse un giorno ogni quattro anni |
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quo autem magis in posterum ex Kalendis Ianuariis nouis temporum ratio congrueret, inter Nouembrem ac Decembrem mensem interiecit duos alios; fuitque is annus, quo haec constituebantur, quindecim mensium cum intercalario, qui ex consuetudine in eum annum inciderat |
Ma, perché da allora in poi fosse più sicura la concordanza delle date, a partire dalle successive calende di gennaio, aggiunse altri due mesi tra quelli di novembre e dicembre Così quell'anno, in cui fece la riforma, fu di quindici mesi, perché, secondo l'usanza, proprio allora era il turno del mese da intercalare |