Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 11-15

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 11-15

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 11-15

[11,1] Epigenem relinquamus et aliorum opiniones persequamur [11,1] Tralasciamo Epigene e andiamo a esaminare le opinioni degli altri
Quas antequam exponere incipiam, illud imprimis praesumendum est, cometas non in una parte caeli aspici nec in signifero tantum orbe sed tam in ortu quam in occasu, frequentissime tamen circa septentrionem Prima di iniziare a esporle, ci dobbiamo innanzitutto convincere che le comete non sono visibili soltanto in una parte del cielo, né solamente nella sfera dello zodiaco, ma sia a oriente sia a occidente e molto spesso a settentrione
[11,2] Forma eis, nomen, est una: quamvis enim Graeci discrimina fecerint eorum quibus in morem barbae flamma dependet, et eorum qui undique circa se velut comam spargunt, et eorum quibus fusus quidem est ignis sed in verticem tendens, tamen omnes isti eiusdem notae sunt cometaeque recte dicuntur [11,2] La loro forma è unica, come il nome: infatti anche se i Greci abbiano evidenziato quelle la cui fiamma pende come una barba e quelle che diffondono intorno a sé una specie di chioma e quelle il cui fuoco è sì diffuso, ma tendente a prendere una forma a punta, tuttavia tutte queste hanno le stesse caratteristiche e sono chiamate giustamente comete

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 02; 01-05
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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 02; 01-05

[11,3] Quorum cum post longum tempus appareant formae, inter se eos comparare difficile est: illo ipso tempore quo apparent, inter spectantes de habitu illorum non convenit sed, prout cuique acrior acies aut hebetior est, ita ait aut lucidiorem esse aut rubicundiorem et crines aut in interiora reductos aut in latera demissos [11,3] Poiché esse appaiono dopo lunghi intervalli, è difficile paragonare le forme tra loro: anche nel momento stesso in cui compaiono non esiste accordo fra gli osservatori, ma ognuno, a seconda che abbia la vista più acuta o più debole, afferma che la cometa è più brillante o più rosseggiante e che la sua chioma o è raccolta allinterno o scende sui lati
Sed sive sunt aliquae differentiae illorum siue non sunt, eadem fiant ratione necesse est cometae; illud unum constare debet: praeter solitum aspici novam sideris faciem circa se dissipatum ignem trahentis Ma, che esistano o che non esistano differenze fra di esse, le comete si creano per forza per lo stesso motivo; questo è lunico punto su cui ci deve essere accordo: lapparizione insolita di un astro dallaspetto inconsueto che porta attorno a sé un fuoco diffuso

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Prefatio 01 - 17

[12,1] Quibusdam antiquorum haec placet ratio: cum ex stellis errantibus altera se alteri applicuit, confuso in unum duarum lumine facies longioris sideris redditur; nec hoc tunc tantum evenit, cum stella stellam attigit, sed etiam cum appropinquavit: intervallum enim quod inter duas est illustratur ab utraque inflammaturque et longum ignem efficit [12,1] Alcuni antichi forniscono tale spiegazione: quando due pianeti entrano in congiunzione, confondendo la loro luce in una sola, hanno laspetto di un astro un po allungato; e ciò non succede solamente quando un pianeta ne tocca un altro, ma anche quando gli si avvicina: infatti lintervallo che li divide è reso più chiaro da entrambi e produce un fuoco allungato
[12,2] His illud respondebimus: certum esse numerum stellarum mobilium, solere autem eodem tempore et has apparere et cometen, ex quo manifestum fit non illarum coitu fieri cometen sed proprium esse et sui iuris [12,2] A essi risponderemo: il numero delle stelle mobili è ben determinato, ma solitamente esse appaiono in contemporanea a una cometa , e di conseguenza, è chiaro che la cometa non si crea per la loro congiunzione, ma è un fenomeno distinto e indipendente

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[12,3] Etiamnunc frequenter stella sub altioris stellae vestigium venit: et Saturnus aliquando supra Iovem est et Mars Venerem aut Mercurium recta linea despicit, nec tamen propter hunc illorum concursum, cum alter alterum subit, cometes fit; alioquin annis omnibus fieret (omnibus enim aliquae stellae in eodem signo simul sunt) [12,3] Inoltre, un pianeta si trova spesso al di sotto di un altro pianeta posto più in alto: e Saturno certe volte si trova al di sopra di Giove e Marte guarda giù dallalto in linea retta Venere o Mercurio, e tuttavia per questo loro incontro, che accade quando uno passa sotto laltro, non nasce una cometa; altrimenti si creerebbe tutti gli anni ( infatti, ogni anno certi pianeti si trovano insieme nella stessa costellazione)
[12,4] Si cometen faceret stella stellae superveniens, momento esse desineret [12,4] Se un pianeta, transitando sopra un altro, producesse una cometa, essa si dissolverebbe in un attimo

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Summa enim velocitas transeuntium est, ideoque omnis defectio siderum brevis est, quia cito illa idem cursus qui admoverat abstrahit; videmus solem et lunam intra exiguum tempus, cum obscurari coeperunt, liberari: quanto celerior debet fieri in stellis digressio tanto minoribus Infatti, la velocità con cui attraversano il cielo è molto elevata, e quindi leclissi degli astri è sempre di breve durata, perché lo stesso moto rapido che li aveva fatti avvicinare, li separa immediatamente; vediamo che il sole e la luna si liberano dalloscuramento pochissimo tempo dopo il suo inizio: quanto più rapido deve essere la separazione nel caso di stelle tanto più piccole

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