Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 11-15, pag 4

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 11-15

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 11-15
Illud etiamnunc nemo dicere audebit, mundum ferri per immensum et cadere quidem, sed non apparere an cadat, quia praecipitatio eius aeterna est, nihil habens novissimum in quod incurrat Inoltre nessuno oserà affermare che il mondo si sposta nellimmensità e cade sì, ma senza che nessuno se ne accorga, in quanto il suo precipitare è eterno, poiché non trova nessun ostacolo contro cui porre termine alla sua corsa
[14,4] Hoc quidam de terra dixerunt, cum rationem nullam invenirent propter quam pondus in aere staret: Fertur, inquiunt, semper, sed non apparet an cadat, quia infinitum est in quod cadit [14,4] Alcuni hanno affermato ciò riguardo alla terra, poiché non erano in grado di trovare una spiegazione al fatto che una massa pesante rimanesse ferma nellaria: Si sposta sempre, dichiarano, ma non ci si rende conto della sua caduta, in quanto lo spazio in cui cade è infinito
Quid est deinde quo probes non quinque tantum stellas moveri sed multas esse et in multis mundi regionibus Quali prove possiedi poi per dimostrare che i corpi celesti non sono solamente cinque, ma molti e in molte regioni del mondo

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Seneca, Naturales Quaestiones: Prefatio 01 - 17
Seneca, Naturales Quaestiones: Prefatio 01 - 17

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Prefatio 01 - 17

Aut si hoc sine ullo probabili argumento licet, respondere: quid est quare non aliquis aut omnes stellas moveri aut nullam dicat Oppure, se possiamo affermarlo senza alcuna argomentazione plausibile, perché qualcuno non potrebbe affermare o che tutte le stelle si muovono o che nessuna si muove
Praeterea nihil te adiuvat ista stellarum passim euntium turba: nam quo plures fuerint, saepius in aliquas incident; rari autem cometae et ob hoc mirabiles sunt Daltronde, questa schiera di stelle che si spostano di qua e di là non ti è di nessuna utilità: infatti, quanto più saranno numerose, tanto più spesso si incontreranno; ora invece le comete sono rare e per questo provocano la nostra meraviglia

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 01-05
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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 01-05

[15,1] Quid, quod testimonium dicet contra te omnis aetas, quae talium stellarum exortus et adnotavit et posteris tradidit [15,1] E che dire del fatto che a tuo sfavore parlerà l deposizione di tutte le epoche, che hanno guardato e tramandato ai posteri il levarsi di simili stelle
Post mortem Demetrii Syriae regis, cuius Demetrius et Antiochus liberi fuere, paulo ante Achaicum bellum cometes effulsit non minor sole: primo igneus ac rubicundus orbis fuit clarumque lumen emittens, quanto vinceret noctem; deinde paulatim magnitudo eius districta est et evanuit claritas; novissime totus intercidit Dopo la morte di Demetrio, re di Siria, che ebbe come figli Demetrio e Antioco, poco prima della guerra contro gli Achei, brillò una cometa di grandezza simile al sole: inizialmente apparve come un disco infuocato e rosseggiante, che emanava una luce abbastanza splendente da vincere la notte; poi poco a poco la sua grandezza diminuì e il suo splendore si attenuò; infine, svanì del tutto

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 05; 16-18

Quoi ergo coire stellas oportet, ut tantum corpus efficiant Quante stelle devono congiungersi per formare un corpo così grande
Mille in unum licet congreges, numquam hunc habitum solis aequabunt Puoi anche unirne mille per formarne una sola, non saranno mai uguali alle dimensioni del nostro sole

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 26-32

[15,2] Attalo regnante initio cometes modicus apparuit, deinde sustulit se diffuditque et usque in aequinoctialem circulum venit, ita ut illam plagam caeli, cui lactea nomen est, in immensum extentus aequaret [15,2] durante il regno di Attalo apparve una cometa che inizialmente aveva dimensioni modeste, poi si alzò e si diffuse e arrivò fino allequatore, tanto da uguagliare con la sua immensa estensione quella regione del cielo che è detta Via Lattea

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