Seneca, De providentia: Parte 05

Seneca, De providentia: Parte 05

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 05
Adice nunc quod pro omnibus est optimum quemque, ut ita dicam, militare et edere operas Va poi considerato un altro fatto: è nell'interesse di tutti che i migliori siano, per così dire, sempre sotto le armi
Hoc est propositum deo quod sapienti uiro, ostendere haec quae uulgus adpetit, quae reformidat, nec bona esse nec mala; apparebit autem bona esse, si illa non nisi bonis uiris tribuerit, et mala esse, si tantum malis irrogaverit Il fine di Dio, che poi è anche quello dell'uomo saggio, è di dimostrare che tutto ciò che si desidera o si teme non è né buono né cattivo, di per sé
Detestabilis erit caecitas, si nemo oculos perdiderit nisi cui eruendi sunt; itaque careant luce Appius et Metellus Dovrebbe essere un bene ciò che Dio concede solo ai buoni e un male ciò che assegna solamente ai cattivi, ma noi detesteremo la cecità se perdessero gli occhi soltanto quelli che lo meritano, quindi è necessario che perdano la vista anche un Appio e un Metello

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Seneca, De providentia: Parte 03
Seneca, De providentia: Parte 03

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 03

Non sunt diuitiae bonum; itaque habeat illas et Elius leno, ut homines pecuniam, cum in templis consecrauerint, uideant et in fornice Le ricchezze non sono un bene e perciò le possiede pure un magnaccia come Elio, così gli uomini che hanno consacrato il denaro nei templi possono vederlo anche nel postribolo
Nullo modo magis potest deus concupita traducere quam si illa ad turpissimos defert, ab optimis abigit Dio non avrebbe potuto inventare un espediente migliore per togliere valore alle cose desiderate dagli uomini che dandole ai peggiori e negandole ai migliori

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Seneca, De providentia: Parte 02
Seneca, De providentia: Parte 02

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 02

'At iniquum est uirum bonum debilitari aut configi aut alligari, malos integris corporibus solutos ac delicatos incedere Ma non è giusto, mi dirai, che un uomo buono perda una gamba, sia storpiato, trafitto o incatenato, e i cattivi invece se ne vadano in giro col corpo integro e sano, tutti sciolti e schizzinosi
' Quid porro non est iniquum fortes uiros arma sumere et in castris pernoctare et pro uallo obligatis stare uulneribus, interim in urbe securos esse praecisos et professos inpudicitiam Ah no E allora è giusto che uomini forti prendano le armi, passino le notti negli accampamenti e montino di vedetta con le ferite ancora fasciate, mentre in città i pervertiti se ne stanno al sicuro esercitando il loro sporco mestiere

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Seneca, De providentia: Parte 06
Seneca, De providentia: Parte 06

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 06

Quid porro non est iniquum nobilissimas uirgines ad sacra facienda noctibus excitari, altissimo somno inquinatas frui giusto che delle nobili vergini si alzino di notte per compiere riti sacri mentre le provergini si alzino di notte per compiere riti sacri mentre le prostitute se la dormono saporitamente
Labor optimos citat La fatica chiama i migliori

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Seneca, De providentia: Parte 04
Seneca, De providentia: Parte 04

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 04

senatus per totum diem saepe consulitur, cum illo tempore uilissimus quisque aut in campo otium suum oblectet aut in popina lateat aut tempus in aliquo circulo terat Il Senato passa spesso in sedute l'intera giornata e intanto gli sfaccendati nel Campo Marzio si trastullano col loro dolce gli sfaccendati nel Campo Marzio si trastullano col loro dolce far niente, si chiudono in una bettola o consumano il tempo in qualche circolo
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