Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 01; 15-17, pag 2

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 01; 15-17

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 01; 15-17
Quamvis enim orientem occidentemque eum contemplari liceat, tamen habitum eius ipsum, qui verus est, non rubentis sed candida luce fulgentis nesciremus, nisi in aliquo nobis umore lenior et aspici facilior occurreret

[3] Praeterea duorum siderum occursum, quo interpolari dies solet, non videremus nec scire possemus, quid esset, nisi liberius humi solis lunaeque imagines videremus

[4] In venta sunt specula, ut homo ipse se nosset, multa ex hoc consecuturus, primum sui notitiam, deinde ad quaedam consilium: formosus, ut vitaret infamiam; deformis, ut sciret redimendum esse virtutibus quicquid corpori deesset; iu venis, ut flore aetatis admoneretur illud tempus esse discendi et fortia audendi; senex, ut indecora canis deponeret, ut de morte aliquid cogitaret
Infatti, sebbene lo si possa contemplare quando sorge e quando tramonta, tuttavia non conosceremmo il suo aspetto più proprio, quello vero, splendente di luce bianca, non rosseggiante, se non ci si presentasse più smorzato e più facile a guardarsi, in qualche liquido

[3] Inoltre, non vedremmo lincontro dei due astri, che interrompe la luce del giorno, e non potremmo sapere di che cosa si tratta, se non vedessimo più liberamente sulla terra le immagini del sole e della luna

[4] Gli specchi sono stati inventati perché luomo conoscesse se stesso, ricavandone molti vantaggi, prima di tutto la conoscenza di sé, poi consigli in certi casi: se bello, per evitare azioni disonorevoli; se brutto, per sapere che bisogna compensare con le virtù tutte le carenze del corpo; se giovane, per essere avvertito nel fiore delletà che è quello il tempo di imparare e di osare azioni coraggiose; se vecchio, per rinunciare a tutto ciò che non si addice alla canizie, per pensare un po alla morte
Ad haec rerum natura facultatem nobis dedit nosmet ipsos videndi

[5] Fons cuique perlucidus aut le ve saxum imaginera reddit: "nuper me in litore vidi, cum placidum ventis staret mare

" Qualem fuisse cultum putas ad hoc se speculum comentium

Aetas illa simplicior et fortuitis contenta nondum in vitium beneficia detorquebat nec inventa naturae in libidinem luxumque rapiebat

[6] Primo faciem suam cuique casus ostendit

Deinde cum insitus sui mortalibus amor dulcem aspectum formae suae faceret, saepius ea despexere, in quibus effigies suas viderant
Per queste cose la natura ci ha dato la possibilità di guardare noi stessi

[5] Una sorgente trasparente o un sasso liscio rinvia a ciascuno la sua immagine: or ora mi vidi sul lido, mentre il mare giaceva immobile senza venti

Quale credi che sia stato il tipo di vita di coloro che si pettinavano davanti a uno specchio di questo genere

Quelletà più semplice e felice dei doni della fortuna non distorceva ancora in strumenti del vizio i benefici e non si appropriava delle invenzioni della natura per metterle al servizio della dissolutezza e del lusso

[6] Dapprima fu il caso a mostrare a ciascuno la sua immagine

Poi, poiché lamor di sé innato nei mortali rendeva piacevole la vista del proprio aspetto, abbassarono più spesso gli occhi verso quegli oggetti nei quali avevano visto la loro immagine
Postquam deterior populus ipsas subiit terras effossurus obruenda, ferrum primum in usu fuit (et id impune homines eruerant, si solum eruissent), tunc deinde alia terre mala, quorum levitas aliud agentibus speciem suam obtulit, quam hic in poculo ille in aere ad alios usus comparato vidit; et mox huic proprie ministerio praeparatus est orbis nondum argenti nitor sed fraglis vilisque materia

[7] Tunc quoque, cum antiqui illi viri incondite viverent, satis nitidi, si squalorem opere collectum adverso flumine elverant, cura comere capillum fuit ac prominentem barbam depectere, sed in hac re sibi quisque, non alteri in vicem, operam dabat
Dopo che un popolo più depravato penetrò nelle viscere della terra per trarne fuori quello che vi si dovrebbe seppellire, dapprima si cominciò a usare il ferro (e gli uomini lavrebbero estratto senza danno, se avessero estratto questo solo metallo), poi altri malefici prodotti della terra, la cui levigatezza fece notare agli uomini, impegnati in tuttaltro, il loro aspetto: uno si vide in una coppa, un altro in un oggetto di bronzo che si era procurato per altri usi; e subito si preparò appositamente per questo uso un disco che non aveva ancora lo splendore dellargento, ma era fatto di materia fragile e vile

[7] Anche allora, in quei tempi antichi, quando gli uomini vivevano incivilmente, considerandosi abbastanza eleganti se avevano lavato via nellacqua di un fiume il sudiciume accumulato lavorando, si preoccupavano di sistemarsi i capelli e di pettinarsi la barba folta, e ciascuno provvedeva a compiere da sé questa operazione, senza farsi aiutare da altri

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 21-25

coniugum quidem manu crinis ille, quem effundere olim mos viris fuit, attrectabatur, sed illum sibi ipsi sine ullo artifice formosi quatiebant, non aliter quam iubam generosa animalia

[8] Postea, iam rerum potiente luxuria, specula totis paria corporibus auro argentoque caelata sunt, gemmis deinde adornata; et pluris unum ex his feminae constitit, quam antiquarum dos fuit illa, quae publice dabatur imperatorum pauperum liberis

An tu existimas auro inditum habuisse Scipionis filias speculum, cum illis dos fuisset aes grave

[9] O felix paupertas, quae tanto titulo locum fecit

Non dedisset illis dotem, si habuissent

At quisquis ille erat, cui soceri loco senatus fuit, intellexit accepisse se dotem, quam fas non esset reddere
la moglie metteva mano a quella chioma, che gli uomini di un tempo avevano labitudine di lasciar sciolta, ma essi, belli di per sé senza bisogno dellaiuto di un artista, la scuotevano, come fanno gli animali nobili con la criniera

[8] Poi, quando ormai lamore del lusso aveva instaurato il suo dominio, furono fabbricati specchi delle dimensioni di un intero corpo, cesellati in oro e in argento, e poi adornati di pietre preziose; e uno di questi specchi costò a una donna più della dote data alle spose nel tempo antico, quella dote che veniva data a spese pubbliche alle figlie dei generali poveri

Tu credi forse che le figlie di Scipione avessero uno specchio cesellato in oro, quando la dote per loro fu costituita da monete di bronzo valutate a peso

[9] O povertà fortunata, che fornì loccasione per un simile titolo di gloria

Non avrebbero meritato questa dote, se avessero avuto uno specchio del genere

Ma colui per il quale il Senato svolse la parte di suocero, chiunque fosse, si rese conto di aver ricevuto una dote che non sarebbe stato lecito rendere
Iam libertinorum virgunculis in unum speculum non sufficit illa dos, quam dedit p Ro animose

[ 10] Processit enim paulatim in deterius opibus ipsis inritata luxuria, et incrementum ingens vitia ceperunt, adeoque omnia indiscreta sunt diversissimis artibus, ut quicquid mundus muliebris vocabatur, sarcinae viriles sint: omnes dico, etiam militares

Iam speculum ornatus tantum causa adhibetur

Nulli non vitio necessarium factum est
Ormai alle ragazzine figlie di liberti non basta per comprare un solo specchio quella dote che il popolo romano diede con fierezza

[10] Infatti, a poco a poco lamore del lusso, stimolato dalla maggiore ricchezza, è progressivamente peggiorato, e i vizi si sono estesi grandemente, e si è creata una tale confusione a causa dei più svariati artifici, che tutto ciò che veniva chiamato corredo per la toeletta femminile è diventato bagaglio maschile: di tutti gli uomini, dico, anche dei soldati

Chi può ancora affermare che lo specchio è adoperato solo per farsi belli

diventato un elemento indispensabile per ogni genere di vizio

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