Seneca, De providentia: Parte 05, pag 2

Seneca, De providentia: Parte 05

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 05
Idem in hac magna re publica fit: boni uiri laborant, inpendunt, inpenduntur, et uolentes quidem; non trahuntur a fortuna, sequuntur illam et aequant gradus; si scissent, antecessissent Lo stesso accade in questo grande Stato che è l'umana società, dove sono i buoni a faticare, ad impegnarsi, a lasciarsi impegnare, e lo fanno anche volentieri
Hanc quoque animosam Demetri fortissimi uiri uocem audisse me memini: 'hoc unum' inquit 'de uobis, di inmortales, queri possum, quod non ante mihi notam uoluntatem uestram fecistis; prior enim ad ista uenissem ad quae nunc uocatus adsum Vultis liberos sumere uobisillos sustuli Non subiscono la sorte passivamente ma le vanno dietro e si mettono al passo con lei; la precederebbero pure, se conoscessero la strada Mi ricordo di avere udito da quel fortissimo uomo di Demetrio anche queste ardite parole: Dio immortale, di una sola cosa ti rimprovero, di non avermi fatto conoscere in anticipo la tua volontà: mi sarei infatti mosso io per primo a quella prova a cui tu ora mi chiami
Vultis aliquam partem corporis Vuoi qualche pezzo del mio corpo

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Seneca, De providentia: Parte 04
Seneca, De providentia: Parte 04

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 04

sumite: non magnam rem promitto, cito totum relinquam Prendilo: non posso darti molto ma presto te lo restituirò tutto intero
Vultis spiritum Lo vuoi subito

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Seneca, De providentia: Parte 03
Seneca, De providentia: Parte 03

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 03

quidni nullam moram faciam quo minus recipiatis quod dedisti Sia: perché dovrei indugiare a rimettere nelle tue mani ciò che tu m'hai prestato
A uolente feretis quidquid petieritis Sono pronto a restituirti, e di buon grado, tutto ciò che vorrai chiedermi

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Seneca, De providentia: Parte 02
Seneca, De providentia: Parte 02

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 02

Quid ergo est maluissem offerre quam tradere Quid opus fuit auferre Questo solo mi dispiace, che avrei preferito offrirti tutte queste cose come beni miei personali, che non si trattasse, cioè, di una restituzione
accipere potuistis; sed ne nunc quidem auferetis, quia nihil eripitur nisi retinenti Con me non avevi bisogno di riprendertele, quando io te le donavo spontaneamente Ma anche così, dopotutto, non me le porti via, perchè si porta via una cosa solo a chi vuole tenersela

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Seneca, De providentia: Parte 06
Seneca, De providentia: Parte 06

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 06

' Nihil cogor, nihil patior inuitus, nec seruio deo sed assentior, eo quidem magis quod scio omnia certa et in aeternum dicta lege decurrere Io non mi sento né sono costretto ad alcunché da niente e da nessuno, nulla patisco o faccio contro la mia volontà inquanto il mio volere è il volere di Dio, con cui concordo pienamente e di cui quindi non sono schiavo, perché so che tutto si svolge secondo una legge ben precisa e progettata per l'eternità
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