Seneca, De providentia: Parte 05, pag 3

Seneca, De providentia: Parte 05

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 05
Fata nos ducunt et quantum cuique temporis restat prima nascentium hora disposuit Causa pendet ex causa, priuata ac publica longus ordo rerum trahit: ideo fortiter omne patiendum est quia non, ut putamus, incidunt cuncta sed ueniunt il destino che ci guida e tutta la nostra vita è stata già stabilita, sin dal momento della nascita, tutte le cause, tutte le situazioni, umane e non umane, sono interdipendenti, concatenate, l'una legata all'altra, in una lunga serie che determina i fatti, sia pubblici che privati
Olim constitutum est quid gaudeas, quid fleas, et quamuis magna uideatur uarietate singulorum uita distingui, summa in unum uenit: accipimus peritura perituri Bisogna dunque accettare tutto con coraggio, giacché, contrariamente a quel che noi crediamo, le cose non capitano a caso ma vengono tutte da una causa Fin dal tempo dei tempi è stabilito di che uno goda o pianga e benché le vite dei singoli individui siano all'apparenza così diverse fra loro la conclusione, nell'insieme, è una sola: tutto è mortale, noi come le cosse che ci sono date
Quid itaque indignamur Perché dunque indignarsi

Maybe you might be interested

Seneca, De providentia: Parte 04
Seneca, De providentia: Parte 04

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 04

quid querimur Perché lamentarsi
ad hoc parati sumus Siamo nati alla morte

Maybe you might be interested

Seneca, De providentia: Parte 03
Seneca, De providentia: Parte 03

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 03

Vtatur ut uult suis natura corporibus: nos laeti ad omnia et fortes cogitemus nihil perire de nostro la natura disponga dunque a suo piacimento di queste vite materiali che appartengono a lei, ma ciò ch'è nostro - l'anima, voglio dire - non morirà, ed è questa convinzione che deve renderci forti e sereni di fronte a tutto
Quid est boni uiri praebere se fato L'uomo buono s'affida al destino

Maybe you might be interested

Seneca, De providentia: Parte 02
Seneca, De providentia: Parte 02

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 02

Grande solacium est cum uniuerso rapi; quidquid est quod nos sic uiuere, sic mori iussit, eadem necessitate et deos alligat Inreuocabilis humana pariter ac diuina cursus uehit: ille ipse omnium conditor et rector scripsit quidem fata, sed sequitur; semper paret, semel iussit 'Quare tamen deus tam iniquus in distributione fati fuit ut bonis uiris paupertatem et uulnera et acerba funera adscriberet è un grande conforto, e anche un risarcimento, sentirsi trascinati con l'intero universo, suoi compartecipi in tutto Consoliamoci, pensando come a quella legge di necessità, quale che essa sia, che ha stabilito per noi questa vita e questa morte, sia soggetto Dio stesso: un corso irrevocabile trascina con sé, parimenti, le cose umane e le cose divine Dio, padre e reggitore di tutto il creato e di tutti i destini, non può non seguire le leggi ch'egli stesso ha fissato: una volta che le ha ordinate deve rispettarle sino alla fine Ma Dio, tu mi chiedi, nel distribuire agli uomini le varie sorti, ha assegnato ai buoni povertà, ferite e morti premature: non è ingiustizia questa Ti rispondo subito
' Non potest artifex mutare materiam: hoc passa est Quaedam separari a quibusdam non possunt, cohaerent, indiuidua sunt Il punto fondamentale è questo: l'artefice non può cambiare la materia, che per essere tale è soggetta a delle leggi precise, in virtù delle quali certe cose non si possono separare da altre, ma formano insieme ad esse come un tutt'uno, organico e indivisibile

Maybe you might be interested

Seneca, De providentia: Parte 06
Seneca, De providentia: Parte 06

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 06

Languida ingenia et in somnum itura aut in uigiliam somno simillimam inertibus nectuntur elementis: ut efficiatur uir cum cura dicendus, fortiore fato opus est Non erit illi planum iter: sursum oportet ac deorsum eat, fluctuetur ac nauigium in turbido regat Contra fortunam illi tenendus est cursus; multa accident dura, aspera, sed quae molliat et conplanet ipse Così, ad esempio, nell'uomo i caratteri deboli, portati al sonno, o ad una veglia molto simile ad esso, sono costituiti, necessariamente, da elementi inerti; per un uomo forte, invece, e degno di rispetto, ci vuole un tessuto più solido, giacché per lui è previsto un cammino difficile, dovrà salire, scendere, essere sballottato dalle onde, reggere la nave nella burrasca, mantenere dritta la rotta contro la sorte avversa, dovrà affrontare molti ostacoli, molti pericoli, ch'egli stesso però riuscirà a rimuovere e ad appianare, proprio perché tale è la sua costituzione
Tags: #seneca
Seneca, De Constantia Sapientis: 01; 01-03

Seneca, Lettere a Lucilio: Libri 07-08 Parte 02

Seneca, De Constantia Sapientis: 10; 01-05

Seneca, Lettere a Lucilio: Libri 07-08 Parte 01

Seneca, De Ira 01: 15; 01-03

Seneca, De Constantia Sapientis: 12; 01-03