hi primi commercium turis fecere maximeque exercent, a quibus et Minaeum dictum est | Questi per primi fecero commercio d'incenso e l'esercitarono particolarmente, da loro fu detto anche mineo |
nec praeterea Arabum alii turis arborem vident, ac ne horum quidem omnes, feruntque III non amplius esse familiarum quae ius per successiones id sibi vindicent; sacros vocari ob id nec ullo congressu feminarum funerumque, cum incidant eas arbores aut metant, pollui atque ita religionem mercis augeri | Inoltre non altri degli Arabi vedono l'albero dell'incenso, e nemmeno tutti di questi, e dicono che non ci sono più di tremila famiglie che rivendicano per sé questo diritto per successione; che sono chiamati sacri per questo e non essere contaminati da alcun contatto di donne e funerali, quando li incidono o potano gli alberi, e che così il rispetto della merce viene aumentato |
quidam promiscuum tus iis populis esse tradunt in silvis, alii per vices annorum dividi | Alcuni riferiscono che l'incenso per questi popoli è proprietà comune nei boschi, altri che viene diviso nell'avvicendamento degli anni |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 91-100
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 91-100
[55]Nec arboris ipsius quae sit facies constat | [55] Non risulta quale sia l'aspetto dell'albero stesso |
res in Arabia gessimus et Romana arma in magnam partem eius penetravere, Gaius etiam Caesar Augusti filius inde gloriam petiit, nec tamen ab ullo, quod equidem sciam, Latino arborum earum tradita est facies | Abbiamo compiuto imprese in Arabia e le armi romane giunsero in una gran parte di essa, anche Gaio Cesare figlio di Augusto lì cercò gloria, tuttavia da nessun latino, che certo io sappia, è stato riferito l'aspetto di quegli alberi |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 57-70
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 57-70
[56]Graecorum exempla variant: alii folio piri, minore dumtaxat et herbidi coloris, prodidere, alii lentisco similem subrutilo folio, quidam terebinthum esse, et hoc visum Antigono regi allato frutice | [56] Gli esempi dei Greci variano: alcuni lo tramandarono con la foglia del pero, ma più piccolo e del colore dell'erba, altri simile al lentisco con la foglia quasi rossa, alcuni che era il terebinto, e questo sembrò al re Antigono da un arbusto portato |
Iuba rex iis voluminibus, quae scripsit ad C | Il re Giuba in quei volumi, che ha scritto per C |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 08, Paragrafi 136 - 145
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 08, Paragrafi 136 - 145
Caesarem Augusti filium ardentem fama Arabiae, tradit contorti esse caudicis, ramis aceris maxime Pontici, sucum amygdalae modo emittere, talesque in Carmania apparere et in Aegypto satas studio Ptolemaeorum regnantium | Cesare figlio di Augusto ardente per la fama dell'Arabia, tramanda essere di tronco contorto, con rami di acero soprattutto del Ponto, emettere un succo come quello della mandorla, e che simili apparvero in Carmania e in Egitto piantati per iniziativa dei regnanti Tolemaici |