Livio, Ab urbe condita: Libro 38; 55 - 60, pag 3

Livio, Ab urbe condita: Libro 38; 55 - 60

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 38; 55 - 60

L Scipionem, de quo agatur, ut, quae in Hispania, quae in Africa, cum legatus fratris esset, gessisset, praetereantur, consulem et ab senatu dignum habitum, cui extra sortem Asia provincia et bellum cum Antiocho rege decerneretur, et a fratre, cui post duos consulatus censuramque et triumphum legatus in Asiam iret Quanto a L Scipione, sul quale si discuteva, per tacere le gesta compiute in Spagna e in Africa come legato del fratello, una volta console il senato laveva ritenuto degno di assumere senza sorteggio la provilicia dAsia e la guerra contro il re Antioco; e il fratello, dopo due consolati, la censura e il trionfo, non aveva disdegnato andare suo legato in Asia
Ibi ne magnitudo et splendor legati laudibus consulis officeret, forte ita incidisse, ut, quo die ad Magnesiam signis collatis L Scipio Antiochum devicisset, aeger P Scipio Elaeae dierum aliquot via abesset E là, perché la grandezza e la gloria del legato non offuscassero i meriti del console , si era dato questo caso, che nel giorno in cui L Scipione aveva vinto Antioco a Magnesia in battaglia campale, P Scipione si trovava malato a Elea , distante qualche giorno di viaggio
Non fuisse minorem eum exercitum quam Hannibalis, cum quo in Africa esset pugnatum; Hannibalem eundem fuisse inter multos alios regios duces, qui imperator Punici belli fuerit Quellesercito non era minore di quello di Annibale, controcui si era combattuto in Africa; e quello stesso Annibale, che era stato il condottiero della guerra punica, si era visto fra molti altri generali del re

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 37-42
Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 37-42

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 07, 37-42

Et bellum quidem ita gestum esse, ut ne fortunam quidem quisquam criminari possit; in pace crimen quaeri; eam dici venisse La guerra poi si era svolta in modo che uno neppure poteva insinuare fosse stata questione di fortuna; il capo daccusa si andava a cercarlo nella pace; e questa si affermava che fosse stata venduta
Hic decem legatos simul argui, quorum ex consilio data pax esset; quamquam exstitissent ex decem legatis, qui Cn Manlium accusarent, tamen non modo ad criminis fidem, sed ne ad moram quidem triumphi eam accusationem valuisse A questo punto si chiamavano in causa con lui i dieci legati, dietro il cui parere la pace era stata accordata; e sebbene ci fossero stati fra i dieci legati quelli che accusavano Cn Maidio, nondimeno la loro requisitoria non era valsa non solo a dare credito allaccusa, ma neppure a ritardare il trionfo

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 12 - 15
Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 12 - 15

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 12 - 15

[59] At hercule in Scipione leges ipsas pacis, ut nimium accommodatas Antiocho, suspectas esse; integrum enim ei regnum relictum; omnia possidere eum victum, quae ante bellum eius fuerint; auri et argenti cum vim magnam habuisset, nihil in publicum relatum, omne in privatum versum; an praeter omnium oculos tantum auri argentique in triumpho L Scipionis, quantum non decem aliis triumphis, si omne in unum conferatur, latum [59] Ma ecco nel caso di Scipione si trovavano sospette, nientemeno, le condizioni di pace, come troppo vantaggiose a Antioco, perché gli avrebbero lasciato il suo regno intatto; dopo essere stato vinto, possedeva tutto ciò che prima della guerra era stato suo; mentre aveva avuto in suo potere grande quantità di oro e di argento, nulla si sarebbe versato allerario, ma tutto passato in proprietà privata;o non era stato recato nel trionfo di L Scipione sotto gli occhi di tutti tanto oro e argento , che, a metterlo insieme tutto, non se nera avuto altrettanto in dieci trionfi
Nam quid de finibus regni dicam E che dire dellestensione del regno

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 03; 25 - 40
Livio, Ab urbe condita: Libro 03; 25 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 03; 25 - 40

Asiam omnem et proxima Europae tenuisse Antiochum Antioco aveva posseduto tutta lAsia e la parte più vicina dellEuropa
Ea quanta regio orbis terrarum sit, a Tauro monte in Aegaeum usque prominens mare, quot non urbes modo sed gentes amplectatur, omnes scire Quanta parte del mondo sia quella che si spinge dalla catena del Tauro fino al mare Egeo, quante città, non solo, ma quanti popoli abbracci, tutti lo sapevano

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 36 - 40
Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 36 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 36 - 40

Hanc regionem dierum plus triginta in longitudinem, decem inter duo maria in latitudinem patentem usque ad Tauri montis iuga Antiocho ademptam, expulso in ultimum angulum orbis terrarum Questa regione che si stendeva in lunghezza per più che trenta giorni di marcia e per dieci in larghezza fra due mari e fino alla catena del Tauro, era stata tolta ad Antioco, cacciato nel più remoto angolo della terra

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 02; 25 - 38
Livio, Ab urbe condita: Libro 02; 25 - 38

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 02; 25 - 38

Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 16-20
Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 16-20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 16-20

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24
Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 21 - 24

Livio, Ab urbe condita: Libro 35; 06 - 10
Livio, Ab urbe condita: Libro 35; 06 - 10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 35; 06 - 10

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 18 - 20

Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 01-15

Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 01 - 04

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 21-30

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61