Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 23 - 24, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 23 - 24

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 23 - 24

[24] De Arretinis et fama in dies grauior et cura crescere patribus [24]Ogni giorno arrivavano comunicati più inquietanti da Arezzo e più forte si faceva lansia del senato
Itaque C Hostilio scriptum est ne differret obsides ab Arretinis accipere, et cui traderet Romam deducendos C Terentius Varro cum imperio missus Pertanto, si ordinò per lettera a C Ostilio di non ritardare a farsi dare dagli Aretini i prigionieri; fu poi inviato C Terenzio Varrone con l'ordine di consegnarli per darli a Roma
Qui ut uenit, extemplo Hostilius legionem unam quae ante urbem castra habebat signa in urbem ferre iussit praesidiaque locis idoneis disposuit; tum in forum citatis senatoribus obsides imperauit Quando questi giunse, subito Ostilio ordinò a quella sola legione che era schierata dinanzi alla città di muoversi per accedere nella città stessa collocando presidi nei luoghi più adatti; convocò allora i senatori nel foro ed impose loro di dare i prigionieri

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 16 - 17

Cum senatus biduum ad considerandum [tempus] peteret, aut ipsos extemplo dare aut se postero die senatorum omnes liberos sumpturum edixit Poiché il senato esigeva due giorni per considerare tale richiesta, Ostilio organizzò di fare subito la consegna degli ostaggi, dicendo che in caso contrario il giorno dopo egli avrebbe prelevato tutti i figli dei senatori
Inde portas custodire iussi tribuni militum praefectique socium et centuriones ne quis nocte urbe exiret Indi ordinò ai tribuni dei soldati, ai comandanti alleati, ai centurioni di difendere le porte, perché di notte nessuno uscisse dalla città

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Id segnius neglegentiusque factum; septem principes senatus priusquam custodiae in portis locarentur ante noctem cum liberis euaserunt Tutto ciò fu fatto con troppa calma e pigrizia, in modo che sette dei maggiori senatori, avanti che si mettessero le guardie alle porte, prima di notte uscirono dalla città coi figli
Postero die luce prima cum senatus in forum citari coeptus esset desiderati, bonaque eorum uenierunt: a ceteris senatoribus centum viginti obsides liberi ipsorum accepti traditique C Terentio Romam deducendi Il giorno seguente all'alba, quando i senatori iniziarono a raggrupparsi nel foro e si verificò l'assenza di quelli che erano evasi, i loro beni furono venduti all'asta: dagli altri senatori furono presi come ostaggi i loro figli, in tutto centoventi; essi furono dati a C Terenzio perché li desse a Roma

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Is omnia suspectiora quam ante fuerant in senatu fecit Le relazioni di Terenzio in senato fecero in modo che le situazioni scuotessero un tormento maggiore di quella che si era avuta prima
Itaque tamquam imminente Etrusco tumultu, legionem unam, alteram ex urbanis, Arretium ducere iussus ipse C Terentius eamque habere in praesidio urbis: C Hostilium cum cetero exercitu placet totam prouinciam peragrare et cauere ne qua occasio nouare cupientibus res daretur Perciò, come se la rivolta degli Etruschi fosse vicina, allo stesso C Terenzio fu ordinato di dirigere ad Arezzo una delle due legioni urbane e trattenerla come difesa nella città; si decise poi che C Ostilio con l'altro esercito girasse tutta la provincia e vigilasse perché non venisse data occasione a chi voleva una rivolta

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C Terentius ut Arretium cum legione uenit, claues portarum cum magistratus poposcisset, negantibus iis comparere fraude amotas magis ratus quam neglegentia intercidisse ipse alias claues omnibus portis imposuit cauitque cum cura ut omnia in potestate sua essent; Hostilium intentius monuit, ut in eo spem non moturos quicquam Etruscos poneret, si ne quid moveri posset praecavisset C Terenzio, come arrivò ad Arezzo con la schiera, chiese le chiavi della città ai pretori; dicendo quelli che le chiavi non si trovavano, Terenzio, ritenendo che esse fossero state tolte per disonestà più che perse per pigrizia, pose alle serrature di tutte le porte altre chiavi e provvide con ogni attenzione che tutto fosse in suo potere; pregò poi intensamente Ostilio perché solo nelle capacità che egli avrebbe potuto prendere, per negare che gli Etruschi preparassero una rivolta, sperasse che questi smettessero di rivoltarsi

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