Livio, Ab urbe condita: LIbro 27; 17 - 18, pag 3

Livio, Ab urbe condita: LIbro 27; 17 - 18

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte LIbro 27; 17 - 18
In castra trepida fuga compulsi equites sunt signaque Romana portis prope ipsis inlata I cavalieri in fuga confusa furono rimandati negli accampamenti e le insegne dei Romani furono portate quasi fino alle stesse porte del campo
Atque illo quidem die inritatis tantum ad certamen animis castra Romani posuerunt: nocte Hasdrubal in tumulum copias recipit plano campo in summo patentem; fluuius ab tergo, ante circaque uelut ripa praeceps oram eius omnem cingebat In quel giorno i Romani misero l'accampamento dopo che questo primo scontro non aveva avuto altro risultato che risvegliare gli animi alla guerra: durante la notte Asdrubale richiamò le sue truppe sull'altura che alla vetta si serrava come un altipiano: il fiume era alle spalle, davanti e intorno una discesa vertiginosa delimitava laltipiano
Suberat et altera inferior summissa fastigio planities; eam quoque altera crepido haud facilior in adscensum ambibat Sotto, si distendeva un'altra pianura che degradava delicatamente; anche intorno a questa girava una sporgenza di difficile entrata

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Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 27 - 28
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 27 - 28

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 27 - 28

In hunc inferiorem campum postero die Hasdrubal postquam stantem pro castris hostium aciem uidit, equites Numidas leuiumque armorum Baliares et Afros demisit In questa pianura più bassa il giorno dopo Asdrubale, vedendo che la schiera dei nemici stava davanti al suo accampamento, fece scendere i cavalieri numidi, i soldati delle Baleari con armatura leggera e gli Africani
Scipio circumuectus ordines signaque ostendebat hostem praedamnata spe aequo dimicandi campo captantem tumulos, loci fiducia non uirtutis armorumque stare in conspectu; sed altiora moenia habuisse Carthaginem, quae transcendisset miles Romanus; nec tumulos nec arcem, ne mare quidem armis obstitisse suis Scipione, percorso il fronte delle legioni con le loro insegne, esibì loro il nemico che, persa in precedenza la speranza di combattere in campo aperto aveva cercato penosamente di invadere delle alture ed ora stava davanti a loro assicurando nella posizione in cui si trovava e non nel valore e nelle armi; Cartagena aveva avuto fortificazioni ancora più alzate, che i soldati romani avevano pur salito; né alture né fortezze, né il mare si erano mai contrapposti alle loro armi

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Livio, Ab urbe condita: Libro 45; 23 - 44
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 45; 23 - 44

Ad id fore altitudines quas cepissent hostibus ut per praecipitia et praerupta salientes fugerent; eam quoque se illis fugam clausurum Diceva che, poiché i colli che i nemici avevano occupato non sarebbero serviti a loro se non per evadere a salti con dirupi e luoghi scoscesi, egli avrebbe impedito a loro anche le vie della ritirata
Cohortesque duas alteram tenere fauces uallis per quam deferretur amnis iubet, alteram viam insidere quae ab orbe per tumuli obliqua in agros ferret Ordinò all'una delle due schiere di occupare l'imbocco della vallata, attraverso la quale scendeva il fiume, all'altra di difendere lintricata via che dalla città dirige nei campi, seguendo le pendenze del colle

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Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 38 - 40
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 38 - 40

Ipse expeditos qui pridie stationes hostium pepulerant ad levem armaturam infimo stantem supercilio ducit Lo stesso Scipione condusse quei soldati con armi leggere, che il giorno prima avevano respinto le retroguardie nemiche, contro i Cartaginesi i quali, pur essi con armatura leggera, invadevano la sponda del colle
Per aspreta primum, nihil aliud quam via impediti, iere; deinde ut sub ictum uenerunt, telorum primo omnis generis uis ingens effusa in eos est; ipsi contra saxa quae locus strata passim, omnia ferme missilia, praebet ingerere, non milites solum, sed etiam turba calonum immixta armatis I Romani si avviarono prima per località brusche, senza incontrare nessun altro impedimento che le fatiche del percorso; in seguito contro di loro, appena arrivati a tiro d'arco, dapprima si spararono tante munizioni; essi a loro volta replicarono lanciando pietre, che si recuperavano sparse per la strada quasi tutte adatte al lancio; le scagliavano non solo i militari, ma anche un gruppo di oppressi uniti agli armati

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Livio, Ab urbe condita: Libro 24; 11-20
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 24; 11-20

Ceterum quamquam adscensus difficilis erat et prope obruebantur telis saxisque, adsuetudine tamen succedendi muros et pertinacia animi subierunt primi Nonostante ciò, sebbene la salita fosse faticosa ed i soldati fossero quasi ricoperti di pietre e di dardi, nondimeno, per l'abitudine di salire le mura e per la decisa saldezza, i Romani furono i primi ad aggredire

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