Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 09 - 10, pag 3

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 09 - 10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 09 - 10
Senatus quam poterat honoratissimo decreto adlocutos eos, mandat consulibus ut ad populum quoque eos producerent, et inter multa alia praeclara quae ipsis maioribusque suis praestitissent recens etiam meritum eorum in rem publicam commemorarent I senatori, dopo aver sancito di rivolgere a loro un indirizzo il più possibile ricco di lodi, affidarono i consoli di presentare gli ambasciatori anche al popolo, per rammentargli che, tra gli altri indicati favori dati ai cittadini romani ed ai loro antenati, vi era anche quest'ultimo merito verso la repubblica
Ne nunc quidem post tot saecula sileantur fraudenturue laude sua: Signini fuere et Norbani Saticulanique et Fregellani et Lucerini et Uenusini et Brundisini et Hadriani et Firmani et Ariminenses, et ab altero mari Pontiani et Paestani et Cosani, et mediterranei Beneuentani et Aesernini et Spoletini et Placentini et Cremonenses Affinché neppure in questi tempi e dopo tanti secoli si accusa il loro nome e siano sottratti della lode a cui hanno diritto, rammenterò che quelle colonie furono: Signia, Norba, Saticola, Fregelle, Luceria, Venosa, Brindisi, Adria, Fermo, Rimini e, dalla parte dell'altro mare: Ponzia, Pesto e Cosa
Harum coloniarum subsidio tum imperium populi Romani stetit, iisque gratiae in senatu et apud populum actae Nelle regioni lontano dal mare: Benevento, Isernia, Spoleto, Piacenza e Cremona, con l'aiuto di queste colonie restò saldo allora il dominio del popolo romano; ad esse il senato ed il popolo confermarono la loro gratitudine

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 11 - 15

Duodecim aliarum coloniarum quae detractauerunt imperium mentionem fieri patres uetuerunt, neque illos dimitti neque retineri neque appellari a consulibus; ea tacita castigatio maxime ex dignitate populi Romani uisa est I senatori vietarono di menzionare quelle dodici colonie che con la loro rinuncia avevano insultato la repubblica; i loro ambasciatori non furono né licenziati né fermati, né più convocati dai consoli; quella punizione silenziosa si mostrò molto conforme al decoro del popolo romano
Cetera expedientibus quae ad bellum opus erant consulibus, aurum uicesimarium quod in sanctiore aerario ad ultimos casus seruabatur promi placuit Mentre i consoli organizzavano la guerra, fu stabilito di porre a loro disposizione il denaro ricavato dall'imposta sulla vendita degli schiavi liberati, che era custodito nella parte più segreta dell'erario, stabilito ai casi di più impellente occorrenza

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Prompta ad quattuor milia pondo auri Ne furono prelevate circa quattromila libbre d'oro
Inde quingena pondo data consulibus et M Marcello et P Sulpicio proconsulibus et L Ueturio praetori qui Galliam prouinciam erat sortitus, additumque Fabio consuli centum pondo auri praecipuum quod in arcem Tarentinam portaretu; cetero auro usi sunt ad uestimenta praesenti pecunia locanda exercitui qui in Hispania bellum secunda sua fama ducisque gerebat Cinquecento per ciascuno furono date ai consoli, ai proconsoli M Marcello e P Sulpicio, al pretore Veturio, che aveva avuto per estrazione la provincia della Gallia; al console Fabio fu aggiunto unintegrazione di cento libbre da portare nella fortezza di Taranto; il resto dell'oro servì per pagare in contanti l'appalto per dotare di vesti l'esercito che lottava in Spagna rivestendosi di gloria col suo capo

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