Alla vigilia della rivoluzione, i soldati delle guardie francesi alle dipendenze della casa reale, erano vestiti di blu. Furono loro a fraternizzare con il popolo nel luglio del 1789 e, cambiando campo, a partecipare alla presa della Bastiglia. L'anno seguente questo blu della milizia parigina fu adottato dalle milizie istituite nelle principali città di provincia e nel mese di giugno fu dichiarato blu nazionale.
Quindi il blu cominciò a diventare, accanto al tricolore, il colore emblematico di tutti quelli che aderivano alle idee della rivoluzione in marcia. Si contrapponeva al bianco, colore del re, e al nero, colore del clero è della casa d'Austria, sfoggiati dai controrivoluzionari. Quando fu proclamata la Repubblica il blu divenne il colore dei suoi soldati. Nei decenni seguenti, se il bianco rimase decisamente il colore dei sostenitori della monarchia, il blu dei repubblicani fu progressivamente sopraffatto a sinistra dal rosso dei socialisti e degli estremisti. A partire dalla rivoluzione del 1848 il blu perse addirittura ogni dimensione rivoluzionaria e divenne il colore dei repubblicani moderati.
Questo esempio francese dell'uso politico del colore blu fu, a poco a poco, imitato in parecchi altri paesi d'Europa dove, a parte alcune eccezioni come la Spagna, il blu si evolse in modo simile