Nel 2008 all'avvicinarsi della fine del secondo mandato della presidenza, Putin non può ricandidarsi. Una legge costituzionale vieta un terzo mandato presidenziale
In soli due mandati, molti soldi scomparsi dalle casse dello Stato e tanti omicidi misteriosi. La ricchezza nascosta di Putin è un problema. Teme che un eventuale successore possa giudicare la sua ricchezza personale. Il suo attuale primo ministro è Dmitry Medvedev, lo candida a presidente, si fa nominare primo ministro e a ruoli invertiti continua a dirigere il comando in Russia. Medvedev è solo un prestanome ed esegue tutti gli ordini di Putin versione primo ministro.
Le cose funzionano tanto che Putin sembra voler far candidare l'amico ad un altra presidenza ma scoppia la primavera araba e le sue preoccupazioni aumentano vertiginosamente. Rivoluzioni in Tunisia, Egitto, Libia. Manifestazioni di massa rovesciano potenti dittatori. Putin teme che lo stesso possa accadere a lui quando lascerà il potere. Non vuole neanche finire in prigione ed ha troppi segreti da custodire, così a fine mandato di Medvedev, si ricandida, i due si scambiano di nuovo di ruolo e Medvedev torna a fare il primo ministro.
Vince le elezioni e torna ad essere padrone e prigioniero del Cremlino, ma prima la Costituzione viene modificata così il mandato del presidente viene ampliato a 2 mandati consecutivi di 6 anni ciascuno. Ora può governare fino al 2024.
Ma anche il 2024 è vicino e il problema si sta ripresentando, come risolvere i suoi problemi? Cambiare ancora la Costituzione. Tra il 2020 e il 2021, la Russia ha avviato una serie di riforme costituzionali di rilievo. La Duma, il parlamento russo, e il Consiglio della federazione (la Camera alta) hanno dato il via libera a una legge che modifica il limite complessivo di due mandati per la carica di presidente. In sintesi potrebbe ricandidarsi ( se la legge passerà come sembra ) e governare fino al 2036