Cicerone, Filippiche: 13; 16-20, pag 3

Cicerone, Filippiche: 13; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 13; 16-20
Ingressus urbem est quo comitatu vel potius agmine, cum dextra, sinistra gemente populo Romano minaretur dominis, notaret domos, divisurum se urbem palam suis polliceretur Entrò in Roma, con quale compagnia, o piuttosto con quale masnada, tra gemiti del popolo romano minacciando a destra, a sinistra, i proprietari, segnando le case, promise pubblicamente ai suoi che avrebbe diviso la città
Rediit ad milites; ibi pestifera illa Tiburi contio Tornò tra i soldati; e in Tivoli tenne quellinfame discorso
Inde ad urbem cursus, senatus in Capitolium, parata de circumscribendo adulescente sententia consularis, cum repente (nam Martiam legionem Albae consedisse sciebat) adfertur ei de quarta nuntius Quindi si precipita di nuovo a Roma, convoca il senato in Campidoglio, si prepara la proposta di un consolare per linterdizione del giovane Ottaviano, quando allimprovviso (infatti sapeva che la legione Marzia si era appostata ad Alba) gli giunge notizia della ribellione della quarta

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Cicerone, Filippiche: 02; 06-10
Cicerone, Filippiche: 02; 06-10

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 06-10

Quo perculsus abiecit consilium referendi ad senatum de Caesare; egressus est non viis, sed tramitibus paludatus eoque ipso die innumerabilia senatus consulta fecit, quae quidem omnia citius delata quam scripta sunt Colpito da ciò, abbandona lidea di fare una proposta in senato contro Cesare; esce da Roma non per le vie, ma, in divisa da generale, per passaggi segreti, e in quello stesso giorno promulgò innumerevoli decreti del senato, che furono tutti prima passati alla registrazione che scritti
[20] Ex eo non iter, sed cursus et fuga in Galliam [20] Di qui non un viaggio, ma una corsa e una fuga in Gallia

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Cicerone, Filippiche: 01; 12-15
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Caesarem sequi arbitrabatur cum legione Martia, cum quarta, cum veteranis, quorum ille nomen prae metu ferre non poterat, eique in Galliam penetranti se Brutus obiecit, qui se totius belli fluctibus circumiri quam illum aut regredi aut progredi maluit Mutinamque illi exultanti tamquam frenos furoris iniecit Credeva che lo inseguisse Cesare con la legione Marzia, con la quarta, con i veterani, dei quali non poteva sentir pronunciare il nome per la paura, e a lui, che penetrava nella Gallia, si fece incontro Bruto che preferì esser sommerso dai flutti di tutta la guerra, che permettergli di ritirarsi o di avanzare, e a lui, che imbaldanziva, oppose come freno del suo furore Modena
Quam cum operibus munitionibusque saepsisset nec eum coloniae florentissimae dignitas neque consulis designati maiestas a parricidio deterreret, tum me (testor et vos et populum Romanum et omnis deos, qui huic urbi praesident) invito et repugnante legati missi tres consulares ad latronum gladiatorem ducem E avendola circondata con munizioni, né distogliendolo dal parricidio la dignità di una colonia fiorentissima né la maestà del console designato, allora, contro la mia volontà (chiamo in testimonio e voi e il popolo romano e tutti gli dèi, che proteggono questa città) furono inviati tre consolari al capo di quei ladroni e di quei gladiatori

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