Qui vero se populares volunt ob eamque causam aut agrariam rem temptant, ut possessores pellantur suis sedibus, aut pecunias creditas debitoribus condonandas putant, labefactant fundamenta rei publicae, concordiam primum, quae esse non potest, cum aliis adimuntur, aliis condonantur pecuniae, deinde aequitatem, quae tollitur omnis, si habere suum cuique non licet Id enim est proprium, ut supra dixi, civitatis atque urbis, ut sit libera et non sollicita suae rei cuiusque custodia Atque in hac pernicie rei publicae ne illam quidem consequuntur, quam putant, gratiam Nam cui res erepta est, est inimicus; cui data est, etiam dissimulat se accipere voluisse et maxime in pecuniis creditis occultat suum gaudium, ne videatur non fuisse solvendo |
Quelli, invero che vogliono essere popolari e sollevano, perciò, o la questione agraria, per scacciare i proprietari dai loro possessi, o pensano che si debbano condonare i debiti dì denaro ai debitori, sconvolgono le fondamenta dello Stato, in primo luogo la concordia, che non può sussistere quando si strappa agli uni e si condona denaro agli altri; in secondo luogo l'equità, che è eliminata completamente se non è lecito a ciascuno avere il suo Ciò, infatti, cosituisce la caratteristica specifica come ho già detto prima di una città e di uno Stato, che ciascuno abbia libero e tranquillo possesso dei propri averi In questa rovina dello Stato essi non conseguono neppure quella popolarità che si aspettano Infatti è loro nemico colui al quale i beni sono stati strappati; colui al quale è stato elargito, finge anche di non aver mai voluto accettare, e soprattutto nel caso del condono dei debiti nasconde la sua gioia, perché non sembri che egli non era stato in grado di pagarli |
At vero ille, qui accipit iniuriam, et meminit et prae se fert dolorem suum, nec, si plures sunt ii, quibus inprobe datum est, quam illi, quibus iniuste ademptum est, idcirco plus etiam valent Non enim numero haec iudicantur, sed pondere |
Ma colui che ha ricevuto l'ingiustizia, la ricorda e porta ben manifesto il suo risentimento, e, se sono più quelli ai quali è stato dato ingiustamente di quelli ai quali si è tolto ingiustamente, non per questo hanno più forza Queste cose non si giudicano dal numero, ma dalla gravità |