Cicerone, In Verrem: 02; 26-30

Cicerone, In Verrem: 02; 26-30

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 26-30

[XXVI]Hic Philodamus, posteaquam ius suum obtinere non potuit, ut humanitatem consuetudinemque suam retineret laborabat

Homo, qui semper hospitalissimus amicissimusque nostrorum hominum existimatus esset, noluit videri ipsum illum Rubrium invitus domum suam recepisse; magnifice et ornate, ut erat in primis inter suos copiosus, convivium comparat; rogat Rubrium ut quos ei commodum sit invitet, locum sibi soli, si videatur, relinquat; etiam filium suum, lectissimum adulescentem, foras ad propinquum suum quendam mittit ad cenam

[66] Rubrius istius comites invitat; eos omnis Verres certiores facit quid opus esset

Mature veniunt, discumbitur

Fit sermo inter eos, et invitatio ut Graeco more biberetur; hortatur hospes, poscunt maioribus poculis, celebratur omnium sermone laetitiaque convivium
[XXVI] A questo punto Filodamo, visto che non era riuscito a far valere il suo buon diritto, si sforzava di conservare la sua abituale cortesia

Egli, godendo della reputazione di ospite perfetto e di grande amico dei nostri connazionali, e non volendo dare limpressione di essere stato forzato a ospitare a casa sua proprio quel Rubrio, dà un magnifico banchetto, degno delle sue ricchezze che erano tra le più cospicue della città; prega Rubrio di fare gli inviti a suo piacimento e di lasciare, se lo credeva, un posto per lui soltanto; anche il proprio figlio, un fior di giovane, manda a cena fuori, a casa di un suo parente

[66] Rubrio invita tutto il seguito di questo; Verre li istruisce su che cosa fosse necessario

Arrivano per tempo e prendono posto a tavola

Savvia fra di loro la conversazione e a vicenda sinvitano a bere secondo il costume dei greci; lospite li incoraggia ed essi chiedono delle coppe più grandi, banchetto animatissimo, generale la conversazione e lallegria
Posteaquam satis calere res Rubrio visa est, "Quaeso", inquit, "Philodame, cur ad nos filiam tuam non intro vocari iubes

" Homo, qui et summa gravitate et iam id aetatis et parens esset, obstipuit hominis improbi dicto

Instare Rubrius

Tum ille, ut aliquid responderet, negavit moris esse Graecorum ut in convivio virorum accumberent mulieres

Hic tum alius ex alia parte, "Enim vero ferendum hoc quidem non est; vocetur mulier

" et simul servis suis Rubrius ut ianuam clauderent et ipsi ad foris adsisterent imperat

[67] Quod ubi ille intellexit, id agi atque id parari ut filiae suae vis adferretur, servos suos ad se vocat; his imperat ut se ipsum neglegant, filiam defendant; excurrat aliquis qui hoc tantum domestici mali filio nuntiet
Visto lambiente ben riscaldato, Rubrio se ne viene fuori con queste parole: Ti prego, Fiodamo, perché non fai venire tra noi tua figlia

Uomo assai serio per natura, già avanti con gli anni e per di più padre, Filodamo resta sbalordito alle parole di quel farabutto

E Rubrio giù a insistere

Allora lospite, poichè bisognava rispondere qualcosa, fa presente che non è consuetudine dei greci che le donne partecipino ai banchetti degli uomini

A questo punto ecco gridare ora da una parte ora da unaltra della sala: Ma questa è una cosa davvero insopportabile; si chiami la donna

e contemporaneamente Rubrio comanda ai suoi schiavi di chiudere la porta della casa e di mettersi personalmente di guardia allingresso

[67] Filodamo comprende bene che con questi preparativi si mira a usare violenza alla figlia, chiama i suoi schiavi e ordina loro di non preoccuparsi della sua persona ma di difendere sua figlia; qualcuno corra subito a informare il figlio della grande sventura che minaccia la famiglia
Clamor interea fit tota domo; pugna inter servos Rubri atque hospitis; iactatur domi suae vir primarius et homo honestissimus; pro se quisque manus adfert; aqua denique ferventi a Rubrio ipso Philodamus perfunditur

Haec ubi filio nuntiata sunt, statim exanimatus ad aedis contendit, ut et vitae patris et pudicitiae sororis succurreret; omnes eodem animo Lampsaceni, simul ut hoc audierunt, quod eos cum Philodami dignitas tum iniuriae magnitudo movebat, ad aedis noctu convenerunt

Hic lictor istius Cornelius, qui cum eius servis erat a Rubrio quasi in praesidio ad auferendam mulierem conlocatus, occiditur; servi non nulli vulnerantur; ipse Rubrius in turba sauciatur
Nel frattempo lintera casa si riempie di grida, singaggia una battaglia tra gli schiavi di Rubrio e quelli dellospite; un cittadino così eminente e un uomo così virtuoso viene sbattuto qua e là nella sua stessa casa; ciascuno mena le mani per sé stesso; alla fine Rubrio in persona versa su Filodamo, dalla testa ai piedi, dellacqua bollente

Il figlio, appena informato della situazione, fuori di sé corre immediatamente a casa per difendere contemporaneamente la vita del padre e lonore della sorella; con lo stesso stato danimo tutti gli abitanti di Lampsaco, alludire il fatto, di notte si radunano in massa, spinti sia dal rispetto che Filodamo meritava sia dalla gravità delloffesa, davanti alla casa

a questo punto che il littore di Verre, Cornelio, che da Rubrio era stato per così dire posto a guardia con i suoi schiavi per rapire la donna, viene ucciso, alcuni schiavi vengono feriti e ferite riceve nel trambusto lo stesso Rubrio

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Cicerone, In Verrem: 02; 04-96-100
Cicerone, In Verrem: 02; 04-96-100

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-96-100

Iste, qui sua cupiditate tantos tumultus concitatos videret, cupere aliqua evolare, si posset

[XXVII, 68] Postridie homines mane in contionem conveniunt; quaerunt quid optimum factu sit; pro se quisque, ut in quoque erat auctoritatis plurimum, ad populum loquebatur; inventus est nemo cuius non haec et sententia esset et oratio, non esse metuendum, si istius nefarium scelus Lampsaceni ulti vi manuque essent, ne senatus populusque Romanus in eam civitatem animadvertendum putaret; quodsi hoc iure legati populi Romani in socios nationesque exteras uterentur, ut pudicitiam liberorum servare ab eorum libidine tutam non liceret, quidvis esse perpeti satius quam in tanta vi atque acerbitate versari
E costui, vedendo la gravità dei disordini provocati dai suoi appetiti sensuali, non voleva altro che trovare la strada, sempre che gli fosse possibile, per prendere il volo

[XXVII, 68] Lindomani mattina gli abitanti di Lampsaco si riuniscono in assemblea per cercare la migliore soluzione possibile; tutti i più autorevoli cittadini vi prendono a turno la parola esprimendo dal primo allultimo questopinione; nessun timore di rappresaglia contro la loro città da parte del senato e del popolo romano nel caso che si fossero vendicati con la forza delle armi dello scellerato sopruso di Verre; che se i legati del popoio romano erano investiti di tali diritti sugli alleati e sulle nazioni straniere, da non consentire la difesa dellonore dei propri figli dalla loro libidine, era preferibile subire qualsiasi sorte piuttosto che vivere in mezzo a simili atti di violenza e di crudeltà
[69] Haec cum omnes sentirent, et cum in eam rationem pro suo quisque sensu ac dolore loqueretur, omnes ad eam domum in qua iste deversabatur profecti sunt; caedere ianuam saxis, instare ferro, ligna et sarmenta circumdare ignemque subicere coeperunt

Tunc cives Romani, qui Lampsaci negotiabantur, concurrunt; orant Lampsacenos ut gravius apud eos nomen legationis quam iniuria legati putaretur; sese intellegere hominem illum esse impurum ac nefarium, sed quoniam nec perfecisset quod conatus esset, neque futurus esset Lampsaci postea, levius eorum peccatum fore si homini scelerato pepercissent quam si legato non pepercissent

[70] Sic iste multo sceleratior et nequior quam ille Hadrianus aliquanto etiam felicior fuit
[69]Essendo questa dunque lopinione generale, espressa da ciascuno conformemente ai sentimenti e al dolore che provava, tutti si mossero per recarsi a quella casa dove costui alloggiava, dandosi poi a percuotere la porta con sassi, a forzarla con palanchini di ferro, a gettare tuttintorno legna e fascine appiccandovi il fuoco

allora che accorrono tuttinsieme i cittadini romani che si trovavano a Lampsaco per ragioni di commercio; e pregano gli abitanti del luogo di dare maggiore importanza al titolo di legato che alloffesa arrecata loro da un legato; essi capivano bene che si trattava di uno sporco ribaldo, ma poiché non aveva condotto a termine il suo piano né avrebbe prolungato il suo soggiorno in città, risparmiare uno scellerato sarebbe stata una colpa minore che non risparmiare un legato

[70] E così costui, per quanto più scellerato e criminale del famoso Adriano , fu pure molto più fortunato di lui

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-41-45

Ille, quod eius avaritiam cives Romani ferre non potuerunt, Uticae domi suae vivus exustus est, idque ita illi merito accidisse existimatum est ut laetarentur omnes neque ulla animadversio constitueretur: hic sociorum ambustus incendio tamen ex illa flamma periculoque evolavit, neque adhuc causam ullam excogitare potuit quam ob rem commiserit, aut quid evenerit, ut in tantum periculum veniret

Non enim potest dicere, "cum seditionem sedare vellem, cum frumentum imperarem, cum stipendium cogerem, cum aliquid denique rei publicae causa gererem, quod acrius imperavi, quod animadverti, quod minatus sum

" Quae si diceret, tamen ignosci non oporteret, si nimis atrociter imperando sociis in tantum adductus periculum videretur
Quello, divenuto insopportabile ai cittadini romani per la sua avidità, fu bruciato vivo a Utica nel suo palazzo: una punizione ritenuta tanto giusta, che tutti ne gioirono nè fu avviato alcun procedimento penale; costui, pur mezzo bruciacchiato dal fuoco degli alleati, riuscì tuttavia a sgusciar via da quelle fiamme così pericolose, senza che fino a oggi abbia potuto escogitare alcuna spiegazione fondata del gran pericolo in cui venne a trovarsi adducendo o unazione precisa da parte sua o una circostanza puramente casuale

esclusa infatti una giustificazione come questa volevo sedare una ribellione, ordinavo una requisizione di frumento, riscuotevo il tributo, svolgevo, per farla finita, mansioni di governo; e sono stato troppo rigoroso nei miei ordini, ho comminato delle punizioni, ho lanciato delle minacce

E se pure adducesse queste ragioni, non meriterebbe tuttavia il perdono qualora fosse evidente che la gravità del pericolo in cui incorse fu la conseguenza del crudele dispotismo con cui esercitava il suo potere su degli alleati
[XXVIII, 71] Nunc cum ipse causam illius tumultus neque veram dicere neque falsam confingere audeat, homo autem ordinis sui frugalissimus, qui tum accensus C Neroni fuit, P Tettius, haec eadem se Lampsaci cognosse dixerit, vir omnibus rebus ornatissimus, C Varro, qui tum in Asia militum tribunus fuit, haec eadem ipse se ex Philodamo audisse dicat, potestis dubitare quin istum fortuna non tam ex illo periculo eripere voluerit quam ad vestrum iudicium reservare [XXVIII, 71] Ora, poiché di quel tumulto la vera cagione lui personalmente non osa confessarla, né daltra parte ha il coraggio di inventarne una falsa, un uomo però tra i più onesti della sua classe, P Tettio, che allora era subalterno di C Nerone , ha dichiarato daver preso conoscenza dei fatti in questione a Lampsaco, e di averli sentiti dalla bocca stessa di Filodamo lo dichiara un uomo cui non manca nessuna virtù, C Varrone , che allora era in Asia come tribuno militare, in questa situazione potreste voi avere dei dubbi sul fatto che la fortuna abbia voluto non tanto sottrarre costui a quel pericolo quanto riservano alla vostra sentenza

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 02-76-78

Nisi vero illud dicet, quod et in Tetti testimonio priore actione interpellavit Hortensius quo tempore quidem signi satis dedit, si quid esset quod posset dicere, se tacere non posse, ut, quam diu tacuit in ceteris testibus, scire omnes possemus nihil habuisse quod diceret: hoc tum dixit, Philodamum et filium eius a C Nerone esse damnatos

[72] De quo ne multa disseram tantum dico, secutum id esse Neronem et eius consilium: quod Cornelium lictorem occisum esse constaret, putasse non oportere esse cuiquam ne in ulciscenda quidem iniuria hominis occidendi potestatem

In quo video Neronis iudicio non te absolutum esse improbitatis, sed illos damnatos esse caedis

Verum ista damnatio tamen cuius modi fuit
A meno che egli non voglia far sue le parole con cui Ortensio interruppe nel corso del primo dibattimento la deposizione di Tettio, quando dimostrò abbastanza chiaramente che egli senzaltro parlava quando aveva argomenti da addurre, sicché il suo silenzio nel corso delle altre deposizioni poteva essere benissimo interpretato da noi tutti come equivalente a mancanza di obiezioni da fare: quando cioè ricordò la condanna a morte di Filodamo e di suo figlio pronunciata da C Nerone

[72] un argomento, questo, sul quale non voglio dilungarmi contentandomi di dire che Nerone e la giuria che egli presiedeva hanno seguito questo principio: data per certa luccisione del littore Cornelio, a loro giudizio era assolutamente esclusa la liceità di uccidere un uomo anche quando si trattasse di vendicare un comportamento illecito

E per me la sentenza di Nerone non va già vista come assoluzione della tua iniquità, ma come condanna dei colpevoli di un assassinio

Ascoltate però, signori giudici, ve ne prego, che condanna fu mai codesta
Audite, (Paco, iudices, et aliquando miseremini sociorum et ostendite aliquid iis in vestra fide praesidi esse oportere

[XXIX]Quod toti Asiae iure occisus videbatur istius ille verbo lictor, re vera minister improbissimae cupiditatis, pertimuit iste ne Philodamus Neronis iudicio liberaretur; rogat et orat Dolabellam ut de sua provincia decedat, ad Neronem proficiscatur; se demonstrat incolumem esse non posse, si Philodamo vivere atque aliquando Romam venire licuisset

[73] Commotus est Dolabella: fecit id quod multi reprehenderunt, ut exercitum, provinciam, bellum relinqueret, et in Asiam hominis nequissimi causa in alienam provinciam proficisceretur

Posteaquam ad Neronem venit, contendit ab eo ut Philodami causam cognosceret
Abbiate una buona volta pietà degli alleati dimostrando che costoro debbono trovare una qualche difesa nella vostra protezione

[XXIX] Luccisione, dunque, del littore che daltra parte era tale solo di nome mentre di fatto era lo strumento delliniqua passione di costui veniva giudicata giusta dallintera provincia dAsia; di qui la gran paura di Verre che Filodamo fosse assolto da Nerone e le sue calde preghiere a Dolabella perché lasciasse la sua provincia e si recasse da Nerone; la sua sicurezza era sempre in pericolo lasciando Filodamo in vita e con la possibilità di recarsi una volta o laltra a Roma

[73] Dolabella si lasciò commuovere e si comportò in un modo a giudizio di molti biasimevole lasciando lesercito, la provincia e la guerra che stava conducendo per andare in Asia, cioè in una provincia che non era la sua, nellinteresse di un gran farabutto

Dopo che giunse da Nerone, ottenne a forza di preghiere listruzione del processo a carico di Filodamo

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Venerat ipse qui esset in consilio et primus sententiam diceret; adduxerat etiam praefectos et tribunos militaris suos, quos Nero omnis in consilium vocavit; erat in consilio etiam aequissimus iudex ipse Verres; erant non nulli togati creditores Graecorum, quibus ad exigendas pecunias improbissimi cuiusque legati plurimum prodest gratia

[74] Ille miser defensorem reperire neminem poterat; quis enim esset aut togatus, qui Dolabellae gratia, aut Graecus, qui eiusdem vi et imperio non moveretur

Accusator autem adponitur civis Romanus de creditoribus Lampsacenorum; qui si dixisset quod iste iussisset, per eiusdem istius lictores a populo pecuniam posset exigere
Anzi, sera recato di persona per fare parte del collegio giudicante e per essere il primo a dare il suo voto; e aveva condotto con sé i suoi prefetti e i suoi tribuni militari, che furono tutti chiamati da Nerone a far parte della giuria insieme con il più imparziale dei giudici, Verre in persona, e con alcuni cittadini romani che avevano dei crediti con i greci; per la riscossione dei quali è utilissimo lappoggio dei legati più disonesti

[74] Il povero Filodamo non riusciva a trovare uno straccio di difensore: non era infatti possibile che un cittadino romano non subisse linfluenza dellautorità di Dolabella o un greco quella della forza del suo potere

Si assegna daltra parte come accusatore uno dei cittadini romani che avevano dei crediti a Lampsaco; possibile quindi per lui lesazione dei suoi crediti da quella popolazione, con la collaborazione dei littori di Verre, se la sua arringa daccusa fosse stata quale egli la voleva

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