Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 01-11, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 01-11

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 01-11
satisdare sibi damni infecti coegit redemptor cloacarum, cum in Palatium eae traherentur Il responsabile delle coache pretese per sé di dare una cauzione per un danno eventuale, quando queste erano trasportate sul Palatino
non ergo in tam malo exemplo moribus caveri utilius fuerat Dunque non era stato più utile guardarsi dalle abitudini in tanto cattivo esempio
tacuere tantas moles in privatam domum trahi praeter fictilia deorum fastigia Tacquero che moli tanto grandi fossero portate in una casa privata contro gli ornamenti d'argilla degli dei

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 12-24

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 12-24

[7] nec potest videri Scaurus rudi et huius mali inprovidae civitati obrepsisse quodam vitii rudimento [7] E Scauro non può sembrare essersi accostato ad una città rozza ed inesperta di questo male con un tale esordio di vizio
iam L Già per questo M

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 75-131

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 75-131

Crassum oratorem illum, qui primus peregrini marmoris columnas habuit in eodem Palatio, Hymettias tamen nec plures sex aut longiores duodenum pedum, M Bruto durante le liti aveva chiamato Venere Palatina, L
Brutus in iurgiis ob id Venerem Palatinam appellaverat Crasso, quel famoso oratore, che per primo ebbe colonne di marmo esotico sullo stesso Palatino, ma dell'Imetto e non più di sei o più alte di dodici piedi

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 59-64

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 59-64

[8] nimirum ista omisere moribus victis, frustraque interdicta, quae vetuerant, cernentes nullas potius quam inritas esse leges maluerunt [8] Certo tralasciarono queste cose per le abitudini superate, e quelle inutilmente interdette, che avevano vietato, vedendo che erano vane preferirono piuttosto nessuna legge
haec atque quae secuntur meliores esse nos probabunt Queste cose e quelle che seguono dimostreranno che noi non siamo migliori

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quis enim hodie tantarum columnarum atrium habet Infatti chi oggi ha un atrio di tante colonne

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 70-101

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 70-101