[145]sed super omnia in nostro aevo actis p | [145] Ma più di tutti nel nostro tempo attestato negli atti del popolo romano durante il consolato di Appio Giunio e P |
R | Silio, che essendo assegnata la pena di morte a causa di Nerone figlio di Germanico contro Tito Sabino e i suoi servi, il cane di uno di questi nel carcere non potè essere allontanato né essersi staccato dal corpo del morto, emettendo tristi ululati sui gradini delle Gemonie con una gran folla del popolo romano, da cui essendogli stato gettato del cibo, averlo portato alla bocca del defunto |
testatum Appio Iunio et P | Gettato il cadavete nel Tevere, lui stesso nuotò, dopo aver tentato di sostenerlo, con una folla radunata per vedere la fedeltà dell'animale |
Maybe you might be interested
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 56-69
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 56-69
Silio cos, cum animadverteretur ex causa Neronis Germanici filii in Titium Sabinum et servitia eius, unius ex his canem nec in carcere abigi potuisse nec a corpore recessisse abiecti, in gradibus gemitoriis maestos edentem ululatus magna populi Romani corona, ex qua cum quidam ei cibum obiecisset, ad os defuncti tulisse; innatavit idem, cadavere in Tiberim abiecto, sustentare conatus, effusa multitudine ad spectandam animalis fidem; |