Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 13 -14

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 13 -14

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 13 -14
[13] Marcellus postquam in castra reditum est, contionem adeo saeuam atque acerbam apud milites habuit ut proelio per diem totum infeliciter tolerato tristior iis irati ducis oratio esset [13] Marcello, ritornato nei campi, fece un discorso ai soldati così rabbioso e duro, che le parole del generale indignato furono per loro più dure da reggere che quella battaglia, che per un giorno intero essi avevano così sfortunatamente combattuto
'Dis immortalibus, ut in tali re, laudes gratesque' inquit 'ago quod uictor hostis cum tanto pauore incidentibus uobis in uallum portasque non ipsa castra est adgressus; deseruissetis profecto eodem terrore castra quo omisistis pugnam Marcello disse così: Esprimo gratitudine e lodo gli dei immortali, per quanto posso farlo in un simile stato, perché il vincitore rivale non ha assalito gli stessi nostri campi, mentre voi, spaventati tanto, vi siete precipitati verso la trincea e verso le porte; voi, in realtà, avreste immediatamente lasciato il campo mossi da quella stessa paura per il quale avete lasciato di lottare
Qui pauor hic, qui terror, quae repente qui et cum quibus pugnaretis obliuio animos cepit Perché tanta paura e tanto panico eavete subito dimenticato chi siete e contro chi lottate

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Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 16 - 45

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 30; 16 - 45

Nempe iidem sunt hi hostes quod uincendo et uictos sequendo priorem aestatem absumpsistis, quibus dies noctesque fugientibus per hos dies institistis, quos leuibus proeliis fatigastis, quos hesterno die nec iter facere nec castra ponere passi estis Proprio questi sono gli avversari che voi nellestate scorsa avete continuato a sconfiggere e a rincorrere sconfitti, quelli che voi in questi ultimi giorni avete giorno e notte inseguito nella ritirata, quelli che avete danneggiato con le risse, ai quali ieri avete vietato e di procedere e di riporre il campo
Omitto ea quibus gloriari potestis: cuius et ipsius pudere ac paenitere uos oportet referam nempe aequis manibus hesterno die diremistis pugnam Metto da parte quegli episodi, dai quali potete trarre comprensione; vi riferirò solo cose di cui dovreste imbarazzarvi e ricredersi, proprio ieri voi avete interrotto il conflitto pareggiando con il nemico

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Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 19 - 20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 19 - 20

Quid haec nox, quid hic dies attulit Cosa vi hanno recato di nuovo questo giorno e questa notte
Vestrae iis copiae imminutae sunt an illorum auctae Forse si sono ridotte le vostre energie od ampliate quelle dellavversario

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Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 36-40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 36-40

Non equidem mihi cum exercitu meo loqui uideor nec cum Romanis militibus: corpora tantum atque arma eadem sunt In realtà non mi pare neanche di parlare con le mie milizie né con militari romani; solo i corpi e le milizie sono sempre le stesse
An si eosdem animos habuissetis, terga vestra uidisset hostis Il nemico avrebbe forse guardato le vostre spalle se voi aveste conservato il vostro solito valore

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Signa alicui manipulo aut cohorti ademisset Allora avrebbe rotto i segni a qualche plotone o schiera

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Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 01 - 02

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 36; 01 - 02