in primo piano si vedono un sigillo e della cera caduti in terra. La serva guarda attraverso la finestra il cui motivo, non identificabile, rappresenta con tutta probabilità l'allegoria della Temperanza, che equivale a una esortazione alla misura e al dominio delle passioni. Un'allusione alla relazione amorosa segreta è contenuta nella tela appesa alla parete e raffigurante Mosè neonato salvato dalle acque del Nilo.
Lo stesso quadro compare in dimensioni minori anche nell'opera l'Astronomo. Nel XVII secolo si riproponeva la storia di Mosè probabilmente in riferimento all'abbandono dei neonati cui ricorrevano frequentemente le donne costrette a occultare i "figli del Peccato" per timore di incorrere in sanzioni draconiane. In un epoca in cui le norme coniugali diventavano sempre più rigide e la morale imponeva di rispettare la monogamia, piegare l'istinto e la sensualità a una tale condotta poneva problemi che i singoli individui non erano in grado di affrontare.
L'elevato numero di quadri di genere dedicati al tema dei rapporti extraconiugali dimostra che la politica familiare delle autorità non riusciva a imporre che con grande difficoltà le regole di comportamento. Dunque, il tema della lettera d'amore non ha un carattere semplicemente aneddotico. In questo periodo erano molte le donne di estrazione borghese che, avendo ricevuto un'istruzione, potevano confidare i propri sentimenti alla carta. Giuridicamente queste lettere potevano decretare la rovina di chi le inviava in quanto costituivano delle prove scritte