[51] Quo loco quaero, quam vim habeat libra illa Critolai, qui cum in alteram lancem animi bona imponat, in alteram corporis et externa, tantum propendere illam [boni] lancem putet, ut terram et maria deprimat | [51] E a tal proposito chiedo che valore abbia la famosa bilancia di Critolao, che, che, ponendo in un braccio i beni dellanimo e nellaltro quelli del corpo ed esterni, ritenne che il braccio del bene pendesse talmente tanto da schiacciare terra e mari |
[XVIII] Quid ergo aut hunc prohibet aut etiam Xenocratem illum gravissumum philosophorum, exaggerantem tantopere virtutem, extenuantem cetera et abicientem, in virtute non beatam modo vitam, sed etiam beatissimam ponere | [XVIII] E che cosa vieta che lui o anche quel famoso Senocrate, filosofo serissimo, che valuta tnato la virtù, deprezzando e trascurando tutte le altre cose, pongano nella virtù non solo una vita felice, ma anche felicissima |
[52] Quod quidem nisi fit, virtutum interitus consequetur | [52] E se ciò non accade, ne consegue immancabilmente la morte delle cirtù |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 274-332
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 274-332
Nam in quem cadit aegritudo, in eundem metum cadere necesse est (est enim metus futurae aegritudinis sollicita exspectatio); in quem autem metus, in eundem formido timiditas pavor ignavia; ergo, ut idem vincatur interdum nec putet ad se praeceptum illud Atrei pertinere: 'Proinde ita parent se in vita, ut vinci nesciant | Infatti bisofna capitare nella stessa paura in cui si trova la sofferenza (infatti la paura è lattesa ansiosa di una sofferenza futura); il timore, la timidezza, il timore, lignavia sono tuttavia in quello in cui cè la paura; dunque, tanto da essere vinto ogni tanto e da non credere che sia adatto a sè quel famoso precetto di Atreo: Si comportano nella vita come se non sapessero essere vinti |
' Hic autem vincetur, ut dixi, nec modo vincetur, sed etiam serviet; at nos [autem] virtutem semper liberam volumus, semper invictam; quae nisi sunt, sublata virtus est | Ma costui è vinto, come ho già detto, ma non solo è vinto, ma addirittura è servo; ma noi vogliamo sempre libera, sempre vittoriosa la virtù; e se queste cose non ci sono, la virtù fu sottratta |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 42-91
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 02; 42-91
[53] Atque si in virtute satis est praesidi ad bene vivendum, satis est etiam ad beate; satis est enim certe in virtute, ut fortiter vivamus; si fortiter, etiam ut magno animo, et quidem ut nulla re umquam terreamur semperque simus invicti | [53] E se nella virtù cè abbastanza difesa per vivere bene, ce ne è abbastanza anche per vivere felicemente; e certo nella virtù ce ne è abbastanza da vivere coraggiosamente; se coraggiosamente, anche con magnanimità; e certo così da non essere mai atterriti da nessuna cosa e da essere sempre vittoriosi |
Sequitur, ut nihil paeniteat, nihil desit, nihil obstet; ergo omnia profluenter absolute prospere, igitur beate | Ne consegue che non ci si pente, non manca niente, non vieta niente; dunque tutte le cose ci sono copiosamente, liberamente, prosperamente, dunque felicemente |
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Satis autem virtus ad fortiter vivendum potest; satis ergo etiam ad beate | Ma la virtù può essere sufficiente per vivere coraggiosamente; sufficiente anche a vivere felicemente |
[54] Etenim ut stultitia, etsi adepta est quod concupivit, numquam se tamen satis consecutam putat, sic sapientia semper eo contenta est quod adest, neque eam umquam sui paenitet | Infatti, come la sciocchezza, anche se ottenne ciò che deisderò non ritiene mai di essere soddisfatta, così la sapienza è sempre contenta di ciò che cè e non si pente mai di sè |
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[XIX] Similemne putas C Laeli unum consulatum fuisse, et cum quidem cum repulsa (si, cum sapiens et bonus vir, qualis ille fuit, suffragiis praeteritur, non populus [a bono consule] potius quam ille [a bono populo] repulsam fert)sed tamen utrum malles te, si potestas esset, semel ut Laelium consulem an ut Cinnam quater | [XIX] Ritieni che sia stato simile un solo consolato di Gaio Lelio e addirittura con una trombatura (see, quando un uomo saggio e buono, come lui fu, è sconfitto dai voti, non sopporta la sconfitta il popolo da un buon console piuttosto che lui da un buon popolo) ma tuttavia preferiresti, se ce ne fosse la possibilità essere console una sola volta come Lelio o quattro come Cinna |