[188] Quo terrore | [188] Quale terrore |
Quo metu | Quale paura |
Quae est anus tam delira quae timeat ista quae vos videlicet, si physica non didicissetis, timeretis, Acherunsia templa alta Orci, pallida leti, obnubila tenebris loca | Neppure una vecchietta che è tanto delirante temerebbe ciò di cui voi invece, se non aveste studiato la scienza della natura, avreste paura, le profonde distese Acherontee dellOrco, lividi luoghi di morte, opachi di tenebre |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 31-40
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 31-40
Non pudet philosophum in eo gloriari, quod haec non timeat et quod falsa esse cognoverit | Ma non si vergogna un filosofo a vantarsi di ciò, ossia di non aver paura di queste cose e di aver riconosciuto che sono false |
[189] E quo intellegi potest quam acuti natura sint, quoniam haec sine doctrina credituri fuerunt | [189] Da ciò si può comprendere che sono acuti per natura, poiché senza linsegnamento della filosofia queste cose sarebbero state credibili |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 333-395
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 333-395
[190] Praeclarum autem nescio quid adepti sunt, quod didicerunt se, cum tempus mortis venisset, totos esse perituros | [190] Ma non so quale mirabile risultato hanno ottenuto, dato che essi hanno affermato che, una volta giunto il momento della morte, moriranno completamente |
[191] Quod ut ita sit (nihil enim pugno), quid habet ista res aut laetabile aut gloriosum | [191] Se ciò fosse così (infatti io non ho nulla da obiettare), perché questa cosa susciterebbe tanto giubilo e tanta gloria |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 71-80
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 71-80
[192] Nec tamen mihi sane quicquam occurrit, cur non Pythagorae sit et Platonis vera sententia | [192] Né, daltra parte, mi viene in mente qualcosa, per cui la teoria di Pitagora e di Platone non sia valida |
[193] Ut enim rationem Plato nullam adferret (vide quid homini tribuam), ipsa auctoritate me frangeret; tot autem rationes attulit, ut velle ceteris, sibi certe persuasisse videatur | [193] Infatti anche se Platone non portasse alcuna prova (vedi in quanta considerazione io lo tenga) mi piegherebbe con la sua stessa autorità; ma ha prodotto così tante argomentazioni, che sembra voler persuadere gli altri, mentre lui è fermamente convinto |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 274-332
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 274-332
[194] Sed plurimi contra nituntur animosque quasi capite damnatos morte multant, neque aliud est quicquam, cur incredibilis his animorum videatur aeternitas, nisi quod nequeunt qualis animus sit vacans corpore intellegere et cogitatione comprehendere | [194] Ma moltissimi si oppongono e puniscono le anime con la morte come se si trattasse di condannati alla pena capitale, non esiste un altro motivo, perché a loro sembri incredibile leternità dellanima, se non il fatto che non riescono a intendere e a raffigurare con il pensiero come sia lanima priva del corpo |