[213] Licet concurrant omnes plebeii philosophi (sic enim ii qui a Platone et Socrate et ab ea familia dissident appellandi videntur), non modo nihil umquam tam eleganter explicabunt, sed ne hoc quidem ipsum quam subtiliter conclusum sit intellegent | [213] Pur unendo tutte le loro forze, tutti i filosofi plebei (infatti così sembra che siano definiti coloro che si discostano da Platone, da Socrate e dalla loro scuola), non solo non spiegheranno tanto elegantemente, ma certamente non capiranno con precisione quale sia la conclusione |
[214] Sentit igitur animus se moveri; quod cum sentit, illud una sentit se vi sua, non aliena moveri, nec accidere posse ut ipse umquam a se deseratur | [214] Dunque lanima sente di muoversi; quando avverte ciò, sente al tempo stesso che questo è un proprio impulso, non è mossa da una forza esterna, non può mai capitarle di essere abbandonata da se stessa |
[215] Ex quo efficitur aeternitas, nisi quid habes ad haec | [215] Da ciò è derivata la sua eternità, se non hai qualche obiezione riguardo a questo |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 31-40
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 31-40
[216] Ego vero facile sum passus ne in mentem quidem mihi aliquid contra venire; ita isti faveo sententiae | [216] Invero sono stato molto lieto che indubbiamente non mi sia venuto in mente nulla in contrario; quindi sono daccordo con questa teoria |
[217] Quid | [217] Cosa |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 333-395
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 333-395
Illa tandem num leviora censes, quae declarant inesse in animis hominum divina quaedam | Forse infine ritieni meno convincenti quelle prove che dimostrano che esistono alcuni elementi divini nellanima degli uomini |
Quae si cernerem quem ad modum nasci possent, etiam quem ad modum interirent viderem | Se capissi in che modo questi possono nascere, vedrei anche in che modo muoiono |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 71-80
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 71-80
[218] Nam sanguinem, bilem, pituitam, ossa, nervos, venas, omnem denique membrorum et totius corporis figuram videor posse dicere unde concreta et quo modo facta sint; animum ipsum, si nihil esset in eo nisi id, ut per eum viveremus, tam natura putarem hominis vitam sustentari quam vitis, quam arboris; haec enim etiam dicimus vivere | [218] Infatti mi sembra di poter dire da dove siano derivati e in che modo si siano formati il sangue, la bile, il catarro, le ossa, i nervi, le vene e in generale tutta la struttura delle membra e dellintero corpo; per quanto riguarda lanima stessa, se in essa non ci fosse nulla se non ciò grazie a cui viviamo, dovrei pensare che la vita degli uomini sia governata dalla stessa legge naturale di una vite o di un albero; infatti diciamo che vivono anche queste cose |
[219] Item si nihil haberet animus hominis nisi ut appeteret aut fugeret, id quodque esset ei commune cum bestiis | [219] Inoltre se lanima degli uomini non avesse nulla se non desiderare o evitare qualcosa, anche ciò sarebbe comune con le bestie |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 274-332
[220] Habet primum memoriam, et eam infinitam rerum innumerabilium, quam quidem Plato recordationem esse volt vitae superioris | [220] Innanzitutto lanima possiede la memoria, e una memoria infinita di cose innumerevoli, che certamente Platone ritiene che sia il ricordo di una vita precedente |