Cicerone, In Verrem: 02; 21-25, pag 3

Cicerone, In Verrem: 02; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 21-25
Quorum omnium hunc sermonem tum esse audiebamus, nihil esse quod quisquam dubitaret de exitio sociorum atque amicorum, cum quidem viderent in foro populi Romani, quo in loco antea qui sociis iniurias fecerant accusari et condemnari solebant, ibi esse palam posita ea quae ab sociis per scelus ablata ereptaque essent Tra tutti loro erano queste le parole che ascoltavamo, non cera proprio nessun motivo di avere dei dubbi sulla rovina degli alleati e degli amici del popolo romano, dal momento che nel foro romano, dove nei tempi andati si solevano accusare e condannare coloro che avevano compiuto illegalità a danno degli alleati, vedevano esposte pubblicamente le opere darte strappate con furto delittuoso agli alleati stessi
[60] Hic ego non arbitror illum negaturum signa se plurima, tabulas pictas innumerabilis habere; sed, ut opinor, solet haec quae rapuit et furatus est non numquam dicere se emisse, quoniam quidem in Achaiam, Asiam, Pamphyliam sumptu publico et legationis nomine mercator signorum tabularumque pictarum missus est [60] A questo punto io non penso certo che egli negherà di possedere moltissime statue e innumerevoli quadri; ma, se non minganno, va qualche volta ripetendo, comè sua abitudine, che tutte queste opere darte, che sono il frutto delle sue rapine e dei suoi furti, egli le ha comprate, poiché è proprio un commerciante di statue e di quadri che è stato inviato in Acaia, Asia e Panfilia a spese dello stato e con il titolo di legato
[XXIII]Et ipsius et patris eius accepti tabulas omnis, quas diligentissime legi atque digessi, patris, quoad vixit, tuas, quoad ais te confecisse [XXIII] Mi sono stati consegnati tutti i libri dei conti di costui e di suo padre, che ho letti e ordinati con la massima cura: quelli di tuo padre per tutta la durata della sua vita, i tuoi per tutto il tempo che, stando alle tue dichiarazioni, li hai tenuti
Nam in isto, iudices, hoc novum reperietis Ché, signori giudici, scoprirete nel nostro accusato questa bella novità
Audimus aliquem tabulas numquam confecisse; quae est opinio hominum de Antonio falsa, nam fecit diligentissime; verum sit hoc genus aliquod, minime probandum Si sente dire di qualcuno che non ha mai tenuto libri dei conti; è questa una falsa opinione concernente Antonio , che li tenne con la massima cura; ammettiamo comunque che si trovino delle persone così negligenti; esse non meritano per niente la nostra approvazione
Audimus alium non ab initio fecisse, sed ex tempore aliquo coepisse; est aliqua etiam huiusce rei ratio Si sente dire di un altro che da principio non li teneva, ma che a partire da un determinato momento cominciò a farlo: un comportamento che può avere la sua giustificazione
Hoc vero novum et ridiculum est, quod hic nobis respondit cum ab eo tabulas postularemus, usque ad M Terentium et C Cassium consules confecisse, postea destitisse invece strana e ridicola la risposta dellimputato alla nostra richiesta dei libri dei conti: egli li ha tenuti fino allanno del consolato di Terenzio e Cassio , poi non più
[61] Alio loco hoc cuius modi sit considerabimus; nunc nihil ad me attinet; horum enim temporum in quibus nunc versor habeo tabulas et tuas et patris [61] Il valore di questa risposta lo esamineremo in un altro momento, per ora non minteressa; infatti per il periodo di cui mi sto occupando, ho a mia disposizione i registri sia tuoi che di tuo padre
Plurima signa pulcherrima, plurimas tabulas optimas deportasse te negare non potes Che tu abbia portato a Roma un gran numero di bellissime statue, un gran numero di quadri meravigliosi non potresti negarlo
Atque utinam neges E volesse il cielo che potessi negarlo