Cicerone, In Verrem: 02; 21-25, pag 2

Cicerone, In Verrem: 02; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 21-25

Cognoscite ex litteris publicis hominis amplissimi diligentiam Eccovi i documenti ufficiali che attestano la scrupolosità di questeminentissimo cittadino
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RATIONES RELATAE P SERVILI RENDICONTO DI P SERVILIO
Non solum numerum signorum, sed etiam unius cuiusque magnitudinem, figuram, statum litteris definiri vides Non è solo il numero delle statue, ma pure la grandezza, la conformazione e latteggiamento di ciascuna di esse che si vedono specificate in questo documento
Certe maior est virtutis victoriaeque iucunditas quam ista voluptas quae percipitur ex libidine et cupiditate Certamente la gioia prodotta dal valore e dalla vittoria è maggiore di codesto godimento che deriva dal soddisfacimento di una brama sfrenata
Multo diligentius habere dico Servilium praedam populi Romani quam te tua furta notata atque perscripta Io affermo che Servilio ha annotato e registrato il bottino di guerra del popolo romano assai più scrupolosamente di quanto non abbia fatto tu per tutto quello che hai rubato
[XXII, 58] Dices tua quoque signa et tabulas pictas ornamento urbi foroque populi Romani fuisse [XXII, 58] Tu risponderai che anche le tue statue e i tuoi quadri sono stati un ornamento per lurbe e il foro romano
Memini; vidi simul cum populo Romano forum comitiumque adornatum ad speciem magnifico ornatu, sed sensum cogitationemque acerbo et lugubri; vidi conlucere omnia furtis tuis, praeda provinciarum, spoliis sociorum atque amicorum Lo ricordo bene; ho visto insieme col popolo romano il foro e il comizio adorni di opere darte magnifiche si a vedersi, ma che pure ispiravano sentimenti e pensieri di dolore e di lutto; ho visto dovunque lo scintillio degli oggetti da te rubati, del bottino fatto nelle province, delle spoglie di amici e alleati
Quo quidem tempore, iudices, iste spem maximam reliquorum quoque peccatorum nactus est; vidit enim eos qui iudiciorum se dominos dici volebant harum cupiditatum esse servos proprio allora, signori giudici, che costui ebbe delle ottime ragioni per sperare che avrebbe potuto compiere anche le infamie successive, vedendo che coloro che ambivano lappellativo di signori dei tribunali erano schiavi di queste stesse passioni
[59] Socii vero nationesque exterae spem omnem tum primum abiecerunt rerum ac fortunarum suarum, propterea quod casu legati ex Asia atque Achaia plurimi Romae tunc fuerunt, qui deorum simulacra ex suis fanis sublata in foro venerabantur, itemque cetera signa et ornamenta cum cognoscerent, alia alio in loco lacrimantes intuebantur [59] Daltra parte, allora per la prima volta gli alleati e i popoli stranieri cessarono di nutrire speranze nella salvaguardia di tutti i loro beni e interessi, dato che allora si trovavano per caso a Roma numerosissime delegazioni dellAsia e dellAcaia, che contemplavano con venerazione nel foro le statue degli dei portate via dai loro santuari; e parimenti, quando riconoscevano, sparse nei diversi luoghi, le altre statue e opere darte, se le guardavano con le lacrime agli occhi
Cicerone, In Verrem: 02; 04-106-110

Cicerone, In Verrem: 02; 04-96-100

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 01-90

Cicerone, In Verrem: 02; 02-01-05

Cicerone, De Natura deorum: Libro 02; 61-67

Cicerone, Filippiche: 04; 01-05