Cicerone, Filippiche: 03; 06-10, pag 2

Cicerone, Filippiche: 03; 06-10

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 03; 06-10
Pollicetur enim se provinciam Galliam retenturum in senatus populique Romani potestate Infatti Bruto prende limpegno di conservare la provincia della Gallia sotto il governo del senato e del popolo romano
O civem natum rei publicae, memorem sui nominis imitatoremque maiorum O cittadino nato per il bene dello stato, memore del suo nome e seguace degli antenati
Neque enim Tarquinio expulso maioribus nostris tam fuit optata libertas quam est depulso Antonio retinenda nobis Infatti, dopo che fu cacciato Tarquinio, nei nostri antenati il desiderio di libertà non fu mai tanto grande quanto è grande, dopo che è stato allontanato Antonio, il nostro dovere di conservarcela

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Cicerone, Filippiche: 10; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 10; 21-25

[9] Illi regibus parere iam a condita urbe didicerant, nos post reges exactos servitutis oblivio ceperat [9] Quelli si erano abituati al governo monarchico fin dalla fondazione di Roma, noi dopo la cacciata dei re ci eravamo dimenticati della servitù
Atque ille Tarquinius, quem maiores nostri non tulerunt, non crudelis, non impius, sed superbus est habitus est dictus; quod nos vitium in privatis saepe tulimus, id maiores nostri ne in rege quidem ferre potuerunt Eppure quel Tarquinio, che i nostri antenati non sopportarono, non era né crudele, né empio, ma era considerato e soprannominato superbo; noi sopportiamo spesso questo difetto anche per quanto riguarda i cittadini privati, i nostri antenati non riuscirono a tollerarlo neppure trattandosi di un re

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Cicerone, Filippiche: 13; 46-50

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 13; 46-50

Lucius Brutus regem superbum non tulit; Decimus Brutus sceleratum atque impium regnare patietur Lucio Bruto non tollerò un re superbo; Decimo Bruto sopporterà che regni uno scellerato ed un sacrilego
Quid Tarquinius tale qualia innumerabilia et facit et fecit Antonius Che cosa aveva mai fatto Tarquinio di simile agli innumerevoli misfatti che Antonio compie e ha compiuto

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Cicerone, Filippiche: 04; 06-10

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 04; 06-10

Senatum etiam reges habebant; nec tamen, ut Antonio senatum habente, in consilio regis versabantur barbari armati Anche i re presiedevano il senato; tuttavia in unassemblea tenuta da un re non si aggiravano barbari armati, come avviene quando Antonio presiede il senato
Servabant auspicia reges; quae hic consul augurque neglexit, neque solum legibus contra auspicia ferendis, sed etiam collega una ferente eo quem ipse ementitis auspiciis vitiosum fecerat I re rispettavano gli auspici; costui non ne ha tenuto alcun conto, nella sua qualità di console e di augure, non solo quando ha presentato delle proposte di legge contro il favore degli auspici, ma anche quando si è associato quel collega di cui proprio lui, falsificando gli auspici, non aveva ritenuto valida lelezione

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Cicerone, Filippiche: 11; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 11; 16-20

[10] Quis autem rex umquam fuit tam insignite impudens ut haberet omnia commoda, beneficia, iura regni venalia [10] Del resto quale re è mai stato tanto palesemente spudorato da avere a disposizione di chi volesse comprarli, tutti i privilegi, i favori, i diritti del regno

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