Cicerone, De Natura deorum: Libro 02; 11-15, pag 5

Cicerone, De Natura deorum: Libro 02; 11-15

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Natura deorum parte Libro 02; 11-15
[40] Atque ea quidem tota esse ignea duorum sensuum testimonio confirmari Cleanthes putat, tactus et oculorum [40] E che le stelle siano totalmente costituite di fuoco risulterebbe, secondo Cleante, dalla testimonianza di due organi dei senso, il tatto e la vista
Nam solis calor et candor inlustrior est quam ullius ignis, quippe qui inmenso mundo tam longe lateque conluceat, et is eius tactus est, non ut tepefaciat solum, sed etiam saepe comburat, quorum neutrum faceret, nisi esset igneus Sta di fatto che il caldo splendore del sole supera quello di ogni altro fuoco come è naturale che avvenga per un corpo luminoso che diffonde per così largo spazio la sua luce nell'immensità dell'universo ed al tatto il suo calore non solo riscalda ma anche brucia: effetti questi che non si verificherebbero se il sole non fosse composto di fuoco
"Ergo" inquit "cum sol igneus sit Oceanique alatur umoribus" (quia nullus ignis sine pastu aliquo possit permanere) "necesse est aut ei similis sit igni, quem adhibemus ad usum atque victum, aut ei, qui corporibus animantium continetur " Se dunque il sole è composto di fuoco - conclude a questo punto Cleante - ed e alimentato dai vapori che esalano dall'Oceano (che nessun fuoco potrebbe conservarsi se non alimentato da qualche parte) bisogna che quel fuoco sia simile o a quello dì cui noi ci serviamo di solito per le necessità della vita o a quello contenuto negli esseri viventi

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Cicerone, De Natura deorum: Libro 02; 61-67

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Natura deorum parte Libro 02; 61-67

[41] atqui hic noster ignis, quem usus vitae requirit, confector est et consumptor omnium idemque, quocumque invasit, cuncta disturbat ac dissipat; contra ille corporeus vitalis et salutaris omnia conservat, alit, auget, sustinet sensuque adficit [41] Sennonché, mentre codesto nostro fuoco richiesto dalle necessità della vita distrugge e consuma ogni cosa e, dovunque si porta, tutto sconvolge e disperde, l'altro fuoco apportatore di vita e di salute che alberga nei corpi animati conserva nutre, accresce, sostiene e rende capaci di sensazioni gli esseri tutti"
" Negat ergo esse dubium horum ignium sol utri similis sit, cum is quoque efficiat, ut omnia floreant et in suo quaeque genere pubescant, quare, cum solis ignis similis eorum ignium sit, qui sunt in corporibus animantium, solem quoque animantem esse oportet, et quidem reliqua astra, quae oriantur in ardore caelesti, qui aether vel caelum nominatur Dunque, non vi sarebbe dubbio a quale categoria di fuoco assomigli il sole dal momento che anch'esso fa fiorire e sviluppare le varie creature ciascuna nell'ambito della sua specie,in conseguenza di ciò, poiché il fuoco che costituisce il sole è simile a quello che entra nella composizione degli esseri viventi, anche il sole dovrà essere fornito di vita e, al pari del sole, tutti i rimanenti astri che nascono in quella volta infuocata che ha nome etere o cielo

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[42] Cum igitur aliorum animantium ortus in terra sit, aliorum in aqua, in aere aliorum, absurdum esse Aristoteli videtur in ea parte, quae sit ad gignenda animantia aptissima, animal gigni nullum putare [42] Aristotele poi, partendo dalla considerazione che la nascita di alcuni animali ha luogo sulla terra, di altri nell'acqua e di altri ancora nell'aria, ritiene assurdo che nessun animale nasca in quella zona che è la più adatta a generare degli esseri viventi
Sidera autem aetherium locum optinent; qui quoniam tenuissimus est et semper agitatur et viget, necesse est, quod animal in eo gignatur, id et sensu acerrumo et mobilitate celerrima esse Ma le stelle occupano proprio la zona dell'etere e poiché quest'ultimo è di struttura tenuissima e si muove con estrema rapidità

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quare cum in aethere astra gignantur, consentaneum est in his sensum inesse et intellegentiam, ex quo efficitur in deorum numero astra esse ducenda Ne consegue che un essere vivente nato in esso dovrà essere caratterizzato da un'acutissima sensibilità e da una estrema mobilità

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