luce demum, postquam dux et miles et facta noscebantur, ingressus castra Germanicus perduci ad se Plancum imperat recepitque in tribunal tum fatalem increpans rabiem, neque militum sed deum ira resurgere, cur venerint legati aperit; ius legationis atque ipsius Planci gravem et immeritum casum, simul quantum dedecoris adierit legio, facunde miseratur, attonitaque magis quam quieta contione legatos praesidio auxiliarium equitum dimittit |
Quando finalmente alla luce del giorno si poterono riconoscere il comandante, i soldati, i fatti accaduti, Germanico entra nel campo e ordina che gli sia condotto Planco e lo accoglie sulla tribuna Allora, imprecando contro quel cieco furore voluto certamente dal destino e riesploso non per l'ira dei soldati ma dei numi, spiega perché sia venuta la delegazione, deplora con ferma eloquenza la violazione del diritto di un'ambasceria, il grave e immeritato rischio corso dallo stesso Planco, oltre al disonore di cui si è ricoperta la legione; lasciando l'assemblea più attonita che calma, fa ripartire i legati con una scorta di cavalieri alleati |