Tacito, Annales: Libro 01 - Parte 01, pag 6

Tacito, Annales: Libro 01 - Parte 01

Latino: dall'autore Tacito, opera Annales parte Libro 01 - Parte 01
id militaris animos altius coniectantibus praecipuum indicium magni atque inplacabilis motus, quod neque disiecti nec paucorum instinctu, set pariter ardescerent, pariter silerent, tanta aequalitate et constantia ut regi crederes

[33] Interea Germanico per Gallias, ut diximus, census accipienti excessisse Augustum adfertur

neptem eius Agrippinam in matrimonio pluresque ex ea liberos habebat, ipse Druso fratre Tiberii genitus, Augustae nepos, set anxius occultis in se patrui aviaeque odiis quorum causae acriores quia iniquae

quippe Drusi magna apud populum Romanum memoria, credebaturque, si rerum potitus foret, libertatem redditurus; unde in Germanicum favor et spes eadem
Chi sapeva penetrare bene a fondo l'animo dei soldati, vedeva il sintomo più significativo di una rivolta vasta e incontenibile proprio nel fatto che non isolati o su istigazione di pochi ma tutti insieme liberavano il loro furore, tutti insieme tacevano, in un accordo così ben regolato, da crederli obbedienti a un comando

33 Intanto a Germanico, impegnato, come già si è detto, nelle Gallie per il censimento tributario, viene portata la notizia della morte di Augusto

Germanico ne aveva sposato la nipote Agrippina, e aveva, da lei, più figli; e benché figlio di Druso, fratello di Tiberio, e nipote di Augusta, viveva nell'inquietudine, percependo l'odio nascosto, contro la sua persona, dello zio e della nonna, odio tanto più aspro quanto più le cause erano ingiuste

Perché grande campeggiava nel popolo romano il ricordo di Druso, e si pensava che, se fosse potuto andare al potere, avrebbe restituito la libertà: da qui la stessa popolarità goduta da Germanico e la stessa speranza in lui riposta
nam iuveni civile ingenium, mira comitas et diversa ab Tiberii sermone vultu, adrogantibus et obscuris

accedebant muliebres offensiones novercalibus Liviae in Agrippinam stimulis, atque ipsa Agrippina paulo commotior, nisi quod castitate et mariti amore quamvis indomitum animum in bonum vertebat

[34] Sed Germanicus quanto summae spei propior, tanto impensius pro Tiberio niti

Sequanos proximos et Belgarum civitates in verba eius adigit

dehinc audito legionum tumultu raptim profectus obvias extra castra habuit, deiectis in terram oculis velut paenitentia

postquam vallum iniit dissoni questus audiri coepere
Il giovane infatti aveva un innato rispetto degli altri e un'affabilità stupefacente, in contrasto con il tono e il volto di Tiberio, altezzosi e impenetrabili

Si aggiungevano i contrasti di donne, per l'astiosità di matrigna espressa da Livia contro Agrippina e per essere quest'ultima troppo pronta ad accendersi: Agrippina sapeva peraltro indirizzare al bene le sue fiere intemperanze, grazie alla sua onestà di donna e all'amore verso il marito

34 Germanico però, quanto più rasentava la speranza del sommo potere, con tanto maggiore impegno agiva in favore di Tiberio

giurò lui stesso fedeltà a Tiberio e fece giurare le personalità del suo seguito e le popolazioni dei Belgi

Partito poi in tutta fretta appena seppe dell'agitazione delle legioni vide i soldati venirgli incontro, fuori dall'accampamento, con gli occhi bassi in atto di pentimento

Come ebbe superato il recinto, cominciarono a farsi sentire lamenti confusi
et quidam prensa manu eius per speciem exosculandi inseruerunt digitos ut vacua dentibus ora contingeret; alii curvata senio membra ostendebant

adsistentem contionem, quia permixta videbatur, discedere in manipulos iubet: sic melius audituros responsum; vexilla praeferri ut id saltem discerneret cohortis: tarde obtemperavere

tunc a veneratione Augusti orsus flexit ad victorias triumphosque Tiberii, praecipuis laudibus celebrans quae apud Germanias illis cum legionibus pulcherrima fecisset

Italiae inde consensum, Galliarum fidem extollit; nil usquam turbidum aut discors

silentio haec vel murmure modico audita sunt
Alcuni, afferratagli la mano come per baciarla, se ne introducevano in bocca le dita, perché toccasse le gengive vuote di denti; altri gli mostravano le membra piegate dalla vecchiaia

Alla folla di uomini che gli stava davanti come in assemblea, ma in un grande disordine, comanda di disporsi per manipoli, ma gli rispondono che così avrebbero udito meglio; ordina allora di portare innanzi i vessilli, per potere almeno distinguere le coorti: obbedirono sia pure a rilento

Cominciò quindi con un devoto omaggio ad Augusto, per poi passare alle vittorie e ai trionfi di Tiberio, riservando particolari lodi alle straordinarie imprese compiute in Germania proprio alla testa di quelle legioni

Esaltò poi il pieno consenso dell'Italia e la fedeltà delle Gallie e l'assenza, ovunque, di torbidi e contrasti

Parole queste ascoltate in silenzio con sommessi mormorii

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Tacito, Annales: Libro 14, 01-19
Tacito, Annales: Libro 14, 01-19

Latino: dall'autore Tacito, opera Annales parte Libro 14, 01-19

[35] Vt seditionem attigit, ubi modestia militaris, ubi veteris disciplinae decus, quonam tribunos, quo centuriones exegissent, rogitans, nudant universi corpora, cicatrices ex vulneribus, verberum notas exprobrant; mox indiscretis vocibus pretia vacationum, angustias stipendii, duritiam operum ac propriis nominibus incusant vallum, fossas, pabuli materiae lignorum adgestus, et si qua alia ex necessitate aut adversus otium castrorum quaeruntur

atrocissimus veteranorum clamor oriebatur, qui tricena aut supra stipendia numerantes, mederetur fessis, neu mortem in isdem laboribus, sed finem tam exercitae militiae neque inopem requiem orabant

fuere etiam qui legatam a divo Augusto pecuniam reposcerent, faustis in Germanicum ominibus; et si vellet imperium promptos ostentavere
35 Quando venne a parlare della rivolta, chiedendo dove fosse il contegno da soldati, dove l'antico vanto della disciplina, e dove avessero cacciato tribuni e centurioni, tutti quanti si denudano i corpi, mostrando le cicatrici delle ferite e i segni delle bastonate; poi, in un confuso vociare, denunciano il costo delle esenzioni, la miseria della paga, la durezza dei lavori, specificandoli uno per uno: costruire il vallo, scavare fossati, ammassare foraggio, materiale da costruzione, legna da ardere e tutte le altre fatiche necessarie o inventate per non lasciarli in ozio nell'accampamento

Più violente di tutte si levano le grida dei veterani, i quali, contando i loro trenta e più anni di servizio, invocavano sollievo per le loro membra stanche: non la morte nelle fatiche di sempre, ma la fine di un servizio così logorante e un riposo che non significasse la fame

Vi furono alcuni che reclamarono il pagamento del lascito di Augusto, con tanti auguri di prosperità per Germanico; e, nel caso volesse l'impero, si dichiararono pronti
tum vero, quasi scelere contaminaretur, praeceps tribunali desiluit

opposuerunt abeunti arma, minitantes, ni regrederetur; at ille moriturum potius quam fidem exueret clamitans, ferrum a latere diripuit elatumque deferebat in pectus, ni proximi prensam dextram vi attinuissent

extrema et conglobata inter se pars contionis ac, vix credibile dictu, quidam singuli propius incedentes feriret hortabantur; et miles nomine Calusidius strictum obtulit gladium, addito acutiorem esse

saevum id malique moris etiam furentibus visum, ac spatium fuit quo Caesar ab amicis in tabernaculum raperetur
A questo punto, come lo si macchiasse di un delitto, saltò rapido giù dalla tribuna

Se ne voleva andare, ma lo affrontarono in armi minacciandolo, se non fosse tornato indietro; ma lui, mentre gridava che sarebbe morto piuttosto che mancare al giuramento di fedeltà, afferrò la spada che portava al fianco e, alzatala, se la sarebbe piantata nel petto, se i più vicini, afferratagli la mano, non l'avessero trattenuto a forza

Una parte dei soldati presenti, i più lontani e ammassati tra loro e - quasi incredibile a dirsi - alcuni isolati, facendosi a lui più vicini, lo sfidavano a colpirsi; anzi un soldato di nome Calusidio gli offerse la spada sguainata, aggiungendo questa è più aguzza

Parve un gesto feroce e barbaro anche ai più infuriati; e ci fu quel tanto di tempo perché Cesare potesse essere trascinato dagli amici nella sua tenda

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Tacito, Annales: Libro 11, 01-38
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Latino: dall'autore Tacito, opera Annales parte Libro 11, 01-38

[36] Consultatum ibi de remedio; etenim nuntiabatur parari legatos qui superiorem exercitum ad causam eandem traherent; destinatum excidio Vbiorum oppidum, imbutasque praeda manus in direptionem Galliarum erupturas

augebat metum gnarus Romanae seditionis et, si omitteretur ripa, invasurus hostis: at si auxilia et socii adversum abscedentis legiones armarentur, civile bellum suscipi

periculosa severitas, flagitiosa largitio: seu nihil militi sive omnia concedentur in ancipiti res publica
36 Qui si discusse su come fronteggiare la situazione; riferivano infatti che i soldati preparavano una delegazione, per trascinare alla medesima causa l'esercito della Germania superiore; Correva voce che la città degli Ubii fosse destinata al saccheggio e che essi, con le mani colme di preda, si sarebbero buttati al saccheggio delle Gallie

Ad accrescere la paura c'era il nemico, informato della rivolta al campo romano e pronto a occupare la riva, se fosse rimasta sguarnita: se contro le legioni ribelli avessero armato le truppe ausiliarie e gli alleati, significava dare avvio alla guerra civile

La severa repressione era pericolosa, infamante la condiscendenza; sia non concedendo nulla sia concedendo tutto, lo stato era in pericolo
igitur volutatis inter se rationibus placitum ut epistulae nomine principis scriberentur: missionem dari vicena stipendia meritis, exauctorari qui sena dena fecissent ac retineri sub vexillo ceterorum inmunes nisi propulsandi hostis, legata quae petiverant exsolvi duplicarique

[37] Sensit miles in tempus conficta statimque flagitavit

missio per tribunos maturatur, largitio differebatur in hiberna cuiusque

non abscessere quintani unetvicesimanique donec isdem in aestivis contracta ex viatico amicorum ipsiusque Caesaris pecunia persolveretur

primam ac vicesimam legiones Caecina legatus in civitatem Vbiorum reduxit turpi agmine cum fisci de imperatore rapti inter signa interque aquilas veherentur
Esaminata dunque la questione sotto ogni profilo, si decise di scrivere un messaggio a nome del principe: si dava il congedo definitivo a chi avesse un servizio di vent'anni, passava alla riserva chi ne avesse fatto sedici e lo si tratteneva tra i vexillarii, esonerato da ogni obbligo, salvo quello di respingere il nemico; si pagavano, in misura doppia, i lasciti ora reclamati

37 Intuirono i soldati che si trattava di un espediente per guadagnare tempo e pretesero l'immediata attuazione delle offerte

Al congedo definitivo si dà, subito, esecuzione attraverso i tribuni; il pagamento del lascito viene rimandato, per ciascuno, a quando saranno nel campo invernale

Ma gli uomini della quinta e della ventunesima non si mossero, finché non fu loro pagata la somma lì nel campo estivo, attingendo ai fondi riservati a Cesare Germanico e al suo seguito

Il legato Cecina ricondusse nella città degli Ubii la prima e la ventesima legione: una colonna dall'aspetto deplorevole, perché tra le insegne e le aquile erano trasportate le casse del denaro rapinato al comandante in capo

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Germanicus superiorem ad exercitum profectus secundam et tertiam decumam et sextam decumam legiones nihil cunctatas sacramento adigit

quartadecumani paulum dubitaverant: pecunia et missio quamvis non flagitantibus oblata est

[38] At in Chaucis coeptavere seditionem praesidium agitantes vexillarii discordium legionum et praesenti duorum militum supplicio paulum repressi sunt

iusserat id M Ennius castrorum praefectus, bono magis exemplo quam concesso iure

deinde intumescente motu profugus repertusque, postquam intutae latebrae, praesidium ab audacia mutuatur: non praefectum ab iis, sed Germanicum ducem, sed Tiberium imperatorem violari
Germanico raggiunse l'esercito superiore e fece giurare, senza resistenza, la seconda, la tredicesima e la sedicesima legione

I soldati della quattordicesima avevano esitato un poco: vennero offerti il denaro e il congedo definitivo, benché non l'avessero chiesto

38 Intanto i vexillarii delle legioni ribelli, distaccati in servizio di guarnigione nel territorio dei Cauci, avevano tentato un accenno di rivolta, ma furono tenuti per un po' a freno con l'esecuzione immediata di due soldati

L'ordine era venuto dal prefetto del campo Manio Ennio, più per dare un utile esempio che perché ne avesse autorità

In seguito, crescendo il moto di ribellione, fuggì, ma fu scoperto e allora, poiché nessun nascondiglio gli garantiva sicurezza, trovò difesa nell'audacia: loro - disse - non facevano violenza a un prefetto ma al comandante Germanico e all'imperatore Tiberio
simul exterritis qui obstiterant, raptum vexillum ad ripam vertit, et si quis agmine decessisset, pro desertore fore clamitans, reduxit in hiberna turbidos et nihil ausos

[39] Interea legati ab senatu regressum iam apud aram Vbiorum Germanicum adeunt

duae ibi legiones, prima atque vicesima, veteranique nuper missi sub vexillo hiemabant

pavidos et conscientia vaecordes intrat metus venisse patrum iussu qui inrita facerent quae per seditionem expresserant
Profittando dello sbalordimento di quanti lo affrontavano, afferra un vessillo e lo volge verso la riva, gridando che chiunque avesse abbandonato la colonna sarebbe stato considerato un disertore, così li ricondusse al campo invernale, irrequieti ma senza che nulla avessero osato

39 Intanto la delegazione inviata dal senato si presenta a Germanico, già rientrato, presso la capitale degli Ubii

Svernavano qui due legioni, la prima e la ventesima insieme ai veterani da poco passati alla riserva

Spaventati ed esaltati dalla consapevolezza delle proprie azioni, son presi dalla paura che la delegazione, per ordine del senato, sia venuta ad annullare le concessioni imposte con la rivolta

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utque mos vulgo quamvis falsis reum subdere, Munatium Plancum consulatu functum, principem legationis, auctorem senatus consulti incusant; et nocte concubia vexillum in domo Germanici situm flagitare occipiunt, concursuque ad ianuam facto moliuntur foris, extractum cubili Caesarem tradere vexillum intento mortis metu subigunt

mox vagi per vias obvios habuere legatos, audita consternatione ad Germanicum tendentis

ingerunt contumelias, caedem parant, Planco maxime, quem dignitas fuga impediverat; neque aliud periclitanti subsidium quam castra primae legionis

illic signa et aquilam amplexus religione sese tutabatur, ac ni aquilifer Calpurnius vim extremam arcuisset, rarum etiam inter hostis, legatus populi Romani Romanis in castris sanguine suo altaria deum commaculavisset
E, come fa sempre la folla che inventa un responsabile anche per colpe immaginarie, accusano Munazio Planco, ex console e capo missione, di essere stato l'ispiratore del provvedimento del senato; nel pieno della notte cominciano a reclamare il vessillo collocato nell'alloggio di Germanico e, accorrendo in massa alla porta, forzano i battenti, lo costringono a scendere dal letto e gli impongono, dietro minaccia di morte, di consegnare loro il vessillo

Subito dopo, mentre si aggirano per le vie, si imbattono negli uomini della missione che, udito lo scompiglio, accorrevano da Germanico

Li coprono di ingiurie, pronti a una strage, ostili in particolare a Planco, cui la dignità della carica aveva impedito di fuggire; Nel pericolo, non gli restava altro rifugio che l'accampamento della prima legione

Là, abbracciate le insegne e l'aquila, cercava protezione nella loro sacralità, ma se l'aquilifero Calpurnio non avesse impedito l'assassinio, un rappresentante del popolo romano - cosa rara anche tra i nemici - avrebbe, in un campo romano, macchiato col suo sangue gli altari degli dèi

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