Tacito, Annales: Libro 01 - Parte 01, pag 4

Tacito, Annales: Libro 01 - Parte 01

Latino: dall'autore Tacito, opera Annales parte Libro 01 - Parte 01
ac si quis tot casus vita superaverit, trahi adhuc diversas in terras ubi per nomen agrorum uligines paludum vel inculta montium accipiant

enimvero militiam ipsam gravem, infructuosam: denis in diem assibus animam et corpus aestimari: hinc vestem arma tentoria, hinc saevitiam centurionum et vacationes munerum redimi

at hercule verbera et vulnera, duram hiemem, exercitas aestates, bellum atrox: aut sterilem pacem sempiterna

nec aliud levamentum quam si certis sub legibus militia iniretur, ut singulos denarios mererent, sextus decumus stipendii annus finem adferret, ne ultra sub vexillis tenerentur, sed isdem in castris praemium pecunia solveretur

an praetorias cohortis, quae binos; denarios acceperint, quae post sedecim annos penatibus suis reddantur, plus periculorum suscipere
E se uno fosse riuscito a sopravvivere a tante traversie, lo si trascinava, per giunta, in terre lontanissime, dove, col nome di campi, ricevevano malsane paludi e pietraie improduttive sui monti

Ma era il servizio militare in sé a esser pesante e non conveniente: la loro vita e il loro corpo valevano dieci assi al giorno: con questi c'era da pagare le vesti, le armi, le tende, con questi scansare la durezza persecutoria dei centurioni e comprare l'esenzione dai servizi

E poi, per Ercole, frustate e ferite, duri inverni ed estati stremanti, guerra atroce e sterile pace non avevano mai fine

L'unico riscatto possibile stava nell'iniziare la ferma a condizioni ben precise, cioè ad avere un denario al giorno, finire davvero il servizio dopo sedici anni, non subire un prolungamento della ferma come vexillarii, e farsi invece pagare il compenso in denaro all'atto del congedo

Forse che le coorti pretorie, che ricevevano due denari al giorno e potevano tornare a casa dopo sedici anni, affrontavano rischi maggiori
non obtrectari a se urbanas excubias: sibi tamen apud horridas gentis e contuberniis hostem aspici

[18] Adstrepebat vulgus, diversis incitamentis, hi verberum notas, illi canitiem, plurimi detrita tegmina et nudum corpus exprobrantes

postremo eo furoris venere ut tres legiones miscere in unam agitaverint

depulsi aemulatione, quia suae quisque legioni eum honorem quaerebant, alio vertunt atque una tres aquilas et signa cohortium locant; simul congerunt caespites, exstruunt tribunal, quo magis conspicua sedes foret

properantibus Blaesus advenit, increpabatque ac retinebat singulos, clamitans 'mea potius caede imbuite manus: leviore flagitio legatum interficietis quam ab imperatore desciscitis

aut incolumis fidem legionum retinebo aut iugulatus paenitentiam adcelerabo'
Non certo per denigrare le coorti di stanza a Roma: però toccava loro vedere, tra popoli feroci, il nemico dalle tende

18 La folla dei soldati rumoreggiava manifestando in vari modi la propria approvazione: chi mostrava i segni delle frustate, chi la canizie, i più mostravano i vestiti quasi tutti logori e il corpo mal protetto

Infine la folle eccitazione giunse al punto che le tre legioni progettarono di fondersi insieme

Distolti dalla rivalità, pretendendo ciascuno quell'onore per la propria legione, cambiano idea e piantano in un unico punto le tre aquile e le insegne delle coorti; intanto ammucchiano terra e costruiscono un rialzo, perché il luogo delle riunioni fosse più visibile

Erano tutti in quello affaccendati, quando sopraggiunse Bleso, e li rimproverava e cercava di trattenere i singoli, gridando: Bagnatevi piuttosto le mani col mio sangue: Sarà infamia meno grave uccidere il vostro legato che ribellarvi all'imperatore

O saprò far rispettare il giuramento di fedeltà delle legioni, o, da voi trucidato, affretterò l'ora del vostro pentimento
[19] Aggerabatur nihilo minus caespes iamque pectori usque adcreverat, cum tandem pervicacia victi inceptum omisere

Blaesus multa dicendi arte non per seditionem et turbas desideria militum ad Caesarem ferenda ait, neque veteres ab imperatoribus priscis neque ipsos a divo Augusto tam nova petivisse; et parum in tempore incipientis principis curas onerari

si tamen tenderent in pace temptare quae ne civilium quidem bellorum victores expostulaverint cur contra morem obsequii, contra fas disciplinae vim meditentur

decernerent legatos seque coram mandata darent

adclamavere ut filius Blaesi tribunus legatione ea fungeretur peteretque militibus missionem ab sedecim annis: cetera mandaturos ubi prima provenissent
19 Continuarono ciononostante ad ammucchiare terra, che già raggiungeva l'altezza del petto, quando finalmente, vinti dall'insistenza di Bleso, interruppero l'opera

Sostiene il legato, con grande abilità oratoria, che le richieste dei soldati non erano proponibili a Cesare attraverso rivolte e turbolenze; del resto, né i soldati, in passato, avevano avanzato ai loro comandanti d'un tempo richieste così inaudite, e neppure l'avevano fatto loro col divo Augusto; e non era quello il momento adatto per gravare di altre preoccupazioni un principe al suo esordio

Ma se proprio volevano tentare di ottenere, in tempo di pace, quanto neppure i vincitori delle guerre civili avevano osato chiedere, perché si preparavano a usare la violenza contro una tradizione di rispetto e contro l'inviolabile sacralità della disciplina

Scegliessero dei rappresentanti e dessero loro istruzioni in sua presenza

Per acclamazione vollero che il figlio di Bleso, un tribuno, li rappresentasse nella delegazione e chiedesse, per i soldati, il congedo dopo sedici anni : le altre richieste gliele avrebbero fatte avere dopo il primo successo

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Tacito, Annales: Libro 14, 01-19
Tacito, Annales: Libro 14, 01-19

Latino: dall'autore Tacito, opera Annales parte Libro 14, 01-19

profecto iuvene modi cum otium: sed superbire miles quod filius legati orator publicae causae satis ostenderet necessitate expressa quae per modestiam non obtinuissent

[20] Interea manipuli ante coeptam seditionem Nauportum missi ob itinera et pontes et alios usus, postquam turbatum in castris accepere, vexilla convellunt direptisque proximis vicis ipsoque Nauporto, quod municipii instar erat, retinentis centuriones inrisu et contumeliis, postremo verberibus insectantur, praecipua in Aufidienum Rufum praefectum castrorum ira, quem dereptum vehiculo sarcinis gravant aguntque primo in agmine per ludibrium rogitantes an tam immensa onera, tam longa itinera libenter ferret
Il giovane partì e ci fu un po' di calma; ma i soldati si montavano la testa: se il figlio del legato difendeva una causa comune significava che era possibile, in momenti di emergenza, estorcere ciò che non avrebbero mai ottenuto con la disciplina e la compostezza

20 Frattanto i manipoli inviati, prima che scoppiasse la rivolta, a Nauporto per la costruzione di strade, ponti e per altri servizi, alla notizia dei disordini avvenuti nel campo, levano le insegne e, saccheggiati i villaggi vicini e la stessa Nauporto, che aveva uno statuto simile ai municipi, si rivoltano contro i centurioni, impegnati a trattenerli, con derisioni, insulti e infine aggredendolie prendendosela col prefetto del campo Aufidieno Rufo, che trascinano giù dal carro, lo caricano di pesi e lo costringono a marciare in testa alla colonna, chiedendogli, per scherno, se gli faceva piacere portare carichi così pesanti in marce tanto lunghe
quippe Rufus diu manipularis, dein centurio, mox castris praefectus, antiquam duramque militiam revocabat, vetus operis ac laboris et eo inmitior quia toleraverat

[21] Horum adventu redintegratur seditio et vagi circumiecta populabantur

Blaesus paucos, maxime praeda onustos, ad terrorem ceterorum adfici verberibus, claudi carcere iubet; nam etiam tum legato a centurionibus et optimo quoque manipularium parebatur

illi obniti trahentibus, prensare circumstantium genua, ciere modo nomina singulorum, modo centuriam quisque cuius manipularis erat, cohortem, legionem, eadem omnibus inminere clamitantes

simul probra in legatum cumulant, caelum ac deos obtestantur, nihil reliqui faciunt quo minus invidiam misericordiam metum et iras permoverent
Rufo, infatti, divenuto, dopo essere stato a lungo soldato semplice, prima centurione e poi prefetto del campo, tentava di ripristinare la dura disciplina militare d'un tempo, vecchio del mestiere ed esperto di quella fatica e intransigente proprio perché l'aveva provata

21 Con l'arrivo delle truppe di Nauporto, la rivolta si riaccende e i soldati si danno, sbandandosi, al saccheggio del territorio circostante

Bleso ordina di prenderne pochi, i più carichi di preda, di farli frustare, per impaurire e dissuadere gli altri, e di chiuderli in carcere; infatti al legato obbedivano ancora i centurioni e i migliori elementi della truppa

Ma gli arrestati opponevano resistenza ai soldati che li trascinavano a forza, si attaccavano alle ginocchia dei circostanti, sollecitavano il loro intervento, invocando i nomi ora dei singoli ora delle centurie cui ciascuno apparteneva, della coorte, della legione, e gridavano che lo stesso trattamento sarebbe presto toccato a tutti

E intanto ricoprono di ingiurie il legato, chiamando il cielo e gli dèi a testimoni, fanno di tutto per scatenare ostilità, pena, paura e rabbia

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adcurritur ab universis, et carcere effracto solvunt vincula desertoresque ac rerum capitalium damnatos sibi iam miscent

[22] Flagrantior inde vis, plures seditioni duces

et Vibulenus quidam gregarius miles, ante tribunal Blaesi adlevatus circumstantium umeris, apud turbatos et quid pararet intentos 'vos quidem' inquit 'his innocentibus et miserrimis lucem et spiritum reddidistis: sed quis fratri meo vitam, quis fratrem mihi reddit

quem missum ad vos a Germanico exercitu de communibus commodis nocte proxima iugulavit per gladiatores suos, quos in exitium militum habet atque armat

responde, Blaese, ubi cadaver abieceris: ne hostes quidem sepultura invident
Accorrono proprio tutti: sfondano le porte del carcere, spezzano le catene, e si mescolano coi disertori e i condannati a morte

22 La violenza divampa allora più furiosa e di capi della rivolta ne apparvero molti

Un soldato semplice, tale Vibuleno, sollevato sulle spalle dei circostanti davanti alla tribuna di Bleso e rivolto a quegli uomini ormai compromessi nella rivolta e in attesa di ciò che stava per fare: Voi avete sì disse dato la luce e la vita a questi innocenti, a questi poveri sventurati; ma chi ridarà la vita a mio fratello, chi me lo restituirà

Era inviato a voi dall'esercito di Germania, per motivi di comune interesse: Bleso l'ha fatto sgozzare la notte scorsa dai suoi gladiatori, che tiene e arma per uccidere i soldati

Rispondi, Bleso, dove hai gettato il cadavere; neppure i nemici ci negano la sepoltura
cum osculis, cum lacrimis dolorem meum implevero, me quoque trucidari iube, dum interfectos nullum ob scelus sed quia utilitati legionum consulebamus hi sepeliant'

[23] Incendebat haec fletu et pectus atque os manibus verberans

mox disiectis quorum per umeros sustinebatur, praeceps et singulorum pedibus advolutus tantum consternationis invidiaeque concivit, ut pars militum gladiatores, qui e servitio Blaesi erant, pars ceteram eiusdem familiam vincirent, alii ad quaerendum corpus effunderentur

ac ni propere neque corpus ullum reperiri, et servos adhibitis cruciatibus abnuere caedem, neque illi fuisse umquam fratrem pernotuisset, haud multum ab exitio legati aberant
Quando avrò saziato il mio dolore di sguardi e di baci, ordina allora che trucidino anche me, purché questi nostri compagni diano sepoltura a noi assassinati non per colpa commessa ma per aver pensato al bene delle legioni

23 Rendeva frementi le parole col pianto e colpendosi il petto e il volto con le mani

Poi, fatti staccare quelli sulle cui spalle si reggeva, buttatosi a terra e avvinghiatosi alle gambe dell'uno o dell'altro, suscitò tanto sbigottimento e tanta ostilità, che una parte dei soldati misero ai ferri i gladiatori al servizio di Bleso, una parte il resto della servitù, mentre altri si sparsero alla ricerca della salma

E se non fosse presto venuto in chiaro che non si trovava nessun cadavere, che gli schiavi, pur sottoposti a tortura, negavano l'assassinio, e che Vibuleno non aveva mai avuto un fratello, l'assassinio del legato era praticamente cosa fatta

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tribunos tamen ac praefectum castrorum extrusere, sarcinae fugientium direptae, et centurio Lucilius interficitur cui militaribus facetiis vocabulum 'cedo alteram' indiderant, quia fracta vite in tergo militis alteram clara voce ac rursus aliam poscebat

ceteros latebrae texere, uno retento Clemente Iulio qui perferendis militum mandatis habebatur idoneus ob promptum ingenium

quin ipsae inter se legiones octava et quinta decuma ferrum parabant, dum centurionem cognomento Sirpicum illa morti deposcit, quintadecumani tuentur, ni miles nonanus preces et adversum aspernantis minas interiecisset
Scacciarono però, a viva forza, i tribuni e il prefetto del campo e saccheggiarono i bagagli degli ufficiali in fuga e uccidono il centurione Lucilio, sarcasticamente soprannominato, nel gergo militare, Qua un'altra, perché, spezzata una sferza sulla schiena di un soldato, ne chiedeva a gran voce un'altra e poi un'altra ancora

Gli altri centurioni si salvarono nascondendosi; uno solo però non fu lasciato scappare, Clemente Giulio, ritenuto adatto, perché svelto e deciso, a sostenere le richieste dei soldati

E non basta, l'ottava e la quindicesima legione, si apprestavano ad affrontarsi in armi, pretendendo la prima la testa di un centurione di nome Sirpico, mentre i legionari dell'altra lo proteggevano: per fortuna, si intromisero gli uomini della nona, con le preghiere prima e, per chi non le ascoltava, con le minacce
[24] Haec audita quamquam abstrusum et tristissima quaeque maxime occultantem Tiberium perpulere, ut Drusum filium cum primoribus civitatis duabusque praetoriis cohortibus mitteret, nullis satis certis mandatis, ex re consulturum

et cohortes delecto milite supra solitum firmatae

additur magna pars praetoriani equitis et robora Germanorum, qui tum custodes imperatori aderant; simul praetorii praefectus Aelius Seianus, collega Straboni patri suo datus, magna apud Tiberium auctoritate, rector iuveni et ceteris periculorum praemiorumque ostentator

Druso propinquanti quasi per officium obviae fuere legiones, non laetae, ut adsolet, neque insignibus fulgentes, sed inluvie deformi et vultu, quamquam maestitiam imitarentur contumaciae propiores
24 La notizia di questi fatti indusse Tiberio, benché impenetrabile e incline a nascondere specie i suoi pensieri più tristi, a inviare il figlio Druso coi cittadini più autorevoli e la scorta di due coorti pretorie, senza però indicazioni precise: si sarebbe regolato in base ai fatti

Le due coorti poi erano state rafforzate con uomini scelti

Affiancate da gran parte della cavalleria pretoriana e da reparti scelti di Germani, allora impiegati come guardie del corpo dell'imperatore; c'era anche, come collega di suo padre Strabone, il prefetto del pretorio Elio Seiano, che vantava un forte ascendente presso Tiberio; inviato come consigliere del giovane Druso, aveva anche il compito di far comprendere agli altri soldati quali rischi e quali ricompense li attendessero

All'arrivo di Druso, gli andarono incontro, con l'aria di chi compie un dovere, le legioni, non festanti, come al solito, e non sfolgoranti di decorazioni militari, ma in disgustosa trasandatezza, con segnato sul volto, per quanto improntato a mestizia, un'espressione che rasentava l'arroganza

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[25] Postquam vallum introiit, portas stationibus firmant, globos armatorum certis castrorum locis opperiri iubent: ceteri tribunal ingenti agmine circumveniunt

stabat Drusus silentium manu poscens

illi quoties oculos ad multitudinem rettulerant, vocibus truculentis strepere, rursum viso Caesare trepidare; murmur incertum, atrox clamor et repente quies; diversis animorum motibus pavebant terrebantque

tandem interrupto tumultu litteras patris recitat, in quis perscriptum erat, praecipuam ipsi fortissimarum legionum curam, quibuscum plurima bella toleravisset; ubi primum a luctu requiesset animus, acturum apud patres de postulatis eorum; misisse interim filium ut sine cunctatione concederet quae statim tribui possent; cetera senatui servanda quem neque gratiae neque severitatis expertem haberi par esset
25 Quando Druso, entrando, ebbe superato il vallo, i ribelli bloccano le porte e dispongono gruppi di armati in determinati punti del campo; gli altri si accalcano tutti attorno alla tribuna

Druso, ritto su di essa, chiedeva con la mano silenzio

I soldati, se volgevano gli occhi alla massa, alzavano grida minacciose, se invece li volgevano a Cesare, lasciavano trasparire l'ansia

Tutto tra mormorii confusi, urla selvagge e, d'improvviso, silenzio; In preda a sentimenti contrastanti, avevano paura e incutevano timore; Alla fine, in una pausa del vociare, egli recita il messaggio del padre, in cui veniva da lui sottolineato che il suo primo pensiero era quello per le valorose legioni, con cui aveva affrontato tante guerre e che, non appena l'animo si fosse riavuto dal lutto, avrebbe discusso coi senatori le loro richieste; intanto mandava il figlio per concedere, senza ritardi, quanto si poteva dare; le altre decisioni spettavano al senato, che era bene considerare non incapace di condiscendenza ma anche di severità

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