Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 04, Par 24 - 33, pag 2

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 04, Par 24 - 33

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 04, Par 24 - 33
Monenti Antoniae auiae tamquam parum esset non oboedire: 'memento,' ait, 'omnia mihi et [in] omnis licere

' Trucidaturus fratrem, quem metu uenenorum praemuniri medicamentis suspicabatur: 'antidotum,' inquit, 'adversus Caesarem

' Relegatis sororibus non solum insulas habere se, sed etiam gladios minabatur

Praetorium virum ex secessu Anticyrae, quam valitudinis causa petierat, propagari sibi commeatum saepius desiderantem cum mandasset interimi, adiecit necessariam esse sanguinis missionem, cui tam diu non prodesset elleborum

Decimo quoque die numerum puniendorum ex custodia subscribens rationem se purgare dicebat

Gallis Graecisque aliquot uno tempore condemnatis gloriabatur Gallograeciam se subegisse
Quando sua nonna Antonia gli inviò una rimostranza, le rispose, come se fosse poco non obbedirgli: 'Ricordati che a me è lecito tutto e nei confronti di tutti

Sul punto di far sgozzare suo cugino, sospettava che, per timore di essere avvelenato, questi si premunisse con antidoti e allora disse: 'Come Un antidoto contro Cesare

' Alle sorelle esiliate diceva, con tono dì minaccia che 'egli non solo aveva isole ma anche spade'

Poiché un anziano pretore dal suo ritiro di Anticira ove si era rifugiato per motivi di salute, gli chiedeva di prolungargli più spesso il congedo, mandò l'ordine di ucciderlo e aggiunse che qvel pretore aveva bisogno di un salasso dal momento che, dopo tanto tempo non era stato guarito dall'elleboro

Ogni nove giorni firmava la lista dei prigionieri da giustiziare e diceva che liquidava i suoi conti

Poiché in una volta sola aveva condannato numerosi galli e greci, si vantava di 'aver sottomesso la Gallo-Grecia'
[30] Non temere in quemquam nisi crebris et minutis ictibus animadverti passus est, perpetuo notoque iam praecepto: 'ita feri ut se mori sentiat

' Punito per errorem nominis alio quam quem destinaverat, ipsum quoque paria meruisse dixit

tragicum illud subinde iactabat: Oderint, dum metuant

Saepe in cunctos pariter senatores ut Seiani clientis, ut matris ac fratrum suorum delatores, inuectus est prolatis libellis, quos crematos simulaverat, defensaque Tiberi saeuitia quasi necessaria, cum tot criminantibus credendum esset

Equestrem ordinem ut scaenae harenaeque devotum assidue proscidit

Infensus turbae fauenti adversus studium suum exclamauit: 'utinam P R unam ceruicem haberet
30 Non ammise, per così dire, che si uccidesse qualcuno se non con piccole e insistenti ferite e d'altra parte era ben conosciuta la sua continua raccomandazione: 'Venga ferito in modo che si accorga di morire

Quando, per un errore di nome, fu ucciso un condannato diverso da qvello designato, egli disse che l'uno e l'altro avevano meritato la stessa pena

Ripeteva spesso questi versi di una tragedia: 'Provino pure odio per me, purché mi temano

Si accanì spesso contro tutti i senatori, quasi fossero tutti clienti di Seiano e delatori di sua madre e dei suoi fratelli, producendo tutti i documenti di accusa che aveva finto di bruciare, e giustificò la crudeltà di Tiberio che non poteva fare a meno di credere a tanti accusatori

Diffamò incessantemente l'ordine equestre, attribuendogli una passione esclusiva per gli spettacoli teatrali e i giochi dell'arena

Furioso di vedere che la folla aveva simpatie diverse dalle sue, esclamò: 'Almeno il popolo romano avesse una testa sola
' Cumque Tetrinius latro postularetur, et qui postularent, Tetrinios esse ait

retiari tunicati quinque numero gregatim dimicantes sine certamine ullo totidem secutoribus succubverant; cum occidi iuberentur, unus resumpta fuscina omnes uictores interemit: hanc ut crudelissimam caedem et defleuit edicto et eos, qui spectare sustinuissent, execratus est

[31] Qveri etiam palam de condicione temporum suorum solebat, quod nullis calamitatibus publicis insignirentur; Augusti principatum clade Variana, Tiberi ruina spectaculorum apud Fidenas memorabilem factum, suo obliuionem imminere prosperitate rerum; atque identidem exercituum caedes, famem, pestilentiam, incendia, hiatum aliquem terrae optabat
' Un giorno che il popolo reclamava per l'arena il bandito Tetrinio, dichiarò: 'che anche qvelli che lo reclamavano erano banditi come Tetrinio

Quando cinque reziari, vestiti della sola tunica, si fecero sconfiggere, senza opporre nessuna resistenza, da un ugual numero di avversari, la folla impose che fossero uccisi, ma allora uno di essi riprese il suo tridente e ammazzò i cinque vincitori Caligola non solo deplorò con un editto qvel massacro che definiva abominevole, ma coprì di insulti coloro che ne avevano sopportato lo spettacolo

31 Di norma si lamentava anche apertamente della sventura della sua epoca, perché non era caratterizzata da nessuna disgrazia pubblica, mentre il principato di Augusto era stato reso famoso dal disastro di Varo e qvello di Tiberio dal crollo dell'anfiteatro di Fidene Il suo invece sarebbe stato condannato all'oblio a causa della sua prosperità Così si augurava ogni momento un massacro delle sue armate, una carestia, una pestilenza, qualche incendio, un cataclisma qualsiasi

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[32] Animum quoque remittenti ludoque et epulis dedito eadem factorum dictorumque saeuitia aderat

Saepe in conspectu prandentis vel comisantis seriae quaestiones per tormenta habebantur, miles decollandi artifex quibuscumque e custodia capita amputabat

Puteolis dedicatione pontis, quem excogitatum ab eo significauimus, cum multos e litore inuitasset ad se, repente omnis praecipitauit, quosdam gubernacula apprehendentes contis remisque detrusit in mare

Romae publico epulo seruum ob detractam lectis argenteam laminam carnifici confestim tradidit, ut manibus abscisis atque ante pectus e collo pendentibus, praecedente titulo qui causam poenae indicaret, per coetus epulantium circumduceretur
32 Anche nei momenti di svago, quando si dava al gioco e ai banchetti, si ritrovava non poca crudeltà sia nelle sue parole, sia nei suoi atti

Spesso mentre mangiava o era immerso nelle orgie, si tenevano seri processi con relative torture e un soldato, specialista in questo genere di attività, tagliava la testa a prigionieri estratti a sorte dal carcere

A Pozzuoli, quando inaugurò il ponte che aveva ideato di costrvire, come già abbiamo detto, chiamò presso di sé una folla numerosa che si era assiepata sulla spiaggia, poi improvvisamente la fece gettare in mare e poiché alcuni si aggrappavano ai timoni, ordinò di allontanarli a colpi di remi e di pertiche

A Roma, durante un banchetto pubblico, poiché un servo aveva staccato da un divano una lamina d'argento, gli fece tagliare subito le mani dal carnefice, gliele fece appendere al collo, penzolanti sul petto, e lo costrinse a circolare tra i vari gruppi di convitati, preceduto da un cartello che spiegava il motivo della sua punizione
murmillonem e ludo rudibus secum battuentem et sponte prostratum confodit ferrea sica ac more uictorum cum palma discucurrit

Admota altaribus victima succinctus poparum habitu elato alte malleo cultrarium mactauit Lautiore conuiuio effusus subito in cachinnos consulibus, qui iuxta cubabant, quidnam rideret blande quaerentibus: 'quid,' inquit, 'nisi uno meo nutu iugulari utrumque uestrum statim posse

[33] Inter uarios iocos, cum assistens simulacro Iouis Apellen tragoedum consuluisset uter illi maior uideretur, cunctantem flagellis discidit conlaudans subinde uocem deprecantis quasi etiam in gemitu praedulcem
Un mirmillone, di una scuola di gladiatori, mentre si esercitava con lui con i bastoni, si lasciò cadere a terra volontariamente, ma lui lo uccise con un pugnale di ferro e si mise a correre in tutte le direzioni, tenendo in mano una palma, alla maniera dei vincitori

Un giorno, mentre la vittima era già presso l'altare, egli, con la toga arrotolata fino alla cintura, in abito di ministro dei sacrifici, sollevò bene in alto il maglio e immolò il sacrificatore Durante un sontuoso banchetto, tutto ad un tratto si mise a ridere sguaiatamente e poiché i consoli che stavano seduti accanto a lui gli chiesero pacatamente per quale ragione ridesse, rispose: 'Perché penso che, con un solo gesto della mano vi potrei far sgozzare tutti e due, all'istante

33 Ed ecco alcuni esempi delle sue facezie Mettendosi a fianco di una statua di Giove chiese all'attore tragico Apelle quale dei due gli sembrasse più grande e poiché qvello esitava a rispondere lo fece flagellare, lodando a più riprese la sua voce supplicante che trovava particolarmente dolce perfino nei lamenti

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Quotiens uxoris vel amiculae collum exoscularetur, addebat: 'tam bona ceruix simul ac iussero demetur

' Quin et subinde iactabat exquisiturum se vel fidiculis de Caesonia sua, cur eam tanto opere diligeret

Ogni volta che baciava il collo di sua moglie o di una sua amante, aggiungeva: 'Questa testa affascinante potrebbe cadere, solo che io lo ordinassi

Peggio ancora, ripeteva spesso che 'sarebbe ricorso anche alla tortura per sapere dalla sua diletta Cesonia perché lo amava tanto'

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