[31] Quaedam adversus sententiam suam decerni ne questus qvidem est Negante eo destinatos magistratus abesse oportere, ut praesentes honori adquiescerent, praetor designatus liberam legationem impetrauit Iterum censente, ut Trebianis legatam in opus novi theatri pecuniam ad munitionem uiae transferre concederetur, optinere non potuit quin rata uoluntas legatoris esset cum senatus consultum per discessionem forte fieret, transeuntem eum in alteram partem, in qua pauciores erant, secutus est nemo Cetera quoque non nisi per magistratus et iure ordinario agebantur, tanta consulum auctoritate, ut legati ex Africa adierint eos querentes, trahi se a Caesare ad quem missi forent Nec mirum, cum palam esset, ipsum quoque eisdem et assurgere et decedere uia |
31 Se alcune decisioni venivano prese contro il suo parere, non se ne lamentava Benché sostenesse che i magistrati designati non dovevano assentarsi, ma restare sul posto per occuparsi del loro incarico, un pretore designato ottenne una missione libera Un'altra volta chiese di destinare alla fortificazione di una strada la somma che era stata lasciata per testamento ai cittadini di Trevi per la costruzione di un nuovo teatro, ma non poté ottenerlo e la volontà del testatore fu ratificata In una circostanza in cui i senatori si divisero in due gruppi per votare, passò dalla parte della minoranza, ma nessuno lo seguì Anche tutte le altre questioni erano regolate soltanto dai magistrati, secondo il diritto ordinario L'autorità dei consoli era così grande che alcuni ambasciatori venuti dall'Africa andarono a trovarli per lamentarsi di essere tenuti lontani da Cesare al qvale erano stati inviati E tutto questo non rappresenta niente di eccezionale, perché tutti vedevano che lui stesso si alzava in piedi davanti a loro e cedeva il passo |
[32] Corripuit consulares exercitibus praepositos, quod non de rebus gestis senatui scriberent quodque de tribuendis quibusdam militaribus donis ad se referrent, quasi non omnium tribuendorum ipsi ius haberent Praetorem conlaudauit, quod honore inito consuetudinem antiquam ret[t]ulisset de maioribus suis pro contione memorandi Quorundam illustrium exequias usque ad rogum frequentauit Parem moderationem minoribus quoque et personis et rebus exhibuit Cum Rhodiorum magistratus, quod litteras publicas sine subscriptione ad se dederant, euocasset, ne uerbo qvidem insectatus ac tantum modo iussos subscribere remisit |
32 Biasimò alcuni ex consoli, nominati comandanti di armate, perché non scrivevano al Senato per informarlo sui loro atti mentre si rivolgevano a lui personalmente a proposito dell'attribuzione di determinate ricompense militari, quasi non avessero il diritto di deciderle tutte Si congratulò vivamente con un pretore perché, alla sua entrata in carica, aveva ripreso l'antica usanza di ricordare i propri antenati davanti all'assemblea Seguì i funerali di alcuni personaggi illustri fino al momento della cremazione Diede prova di ugvale moderazione anche verso le persone di minore importanza e nelle occasioni più modeste Chiamati a Roma alcuni magistrati di Rodi che gli avevano inviato lettere ufficiali senza una formula di saluto, li rimandò senza una parola di rimprovero e invitandoli a non dimenticarsela più |
Diogenes grammaticus, disputare sabbatis Rhodi solitus, uenientem eum, ut se extra ordinem audiret, non admiserat ac per seruolum suum in septimum diem distulerat; hunc Romae salutandi sui causa pro foribus adstantem nihil amplius quam ut post septimum annum rediret admonuit praesidibus onerandas tributo provincias suadentibus rescripsit boni pastoris esse tondere pecus, non deglubere [33] Paulatim principem exeruit praestititque etsi uarium diu, commodiorem tamen saepius et ad utilitates publicas proniorem Ac primo eatenus interueniebat, ne quid perperam fieret |
Il grammatico Diogene, che dava regolarmente lezioni a Rodi al sabato, non aveva voluto riceverlo quando gli chiese una conferenza particolare e gli aveva fatto dire da uno schiavo di attendere il settimo giorno; ora questo grammatico si presentò alla sua porta, a Roma, per rendergli omaggio e Tiberio si limitò a dirgli di ritornare dopo sette anni Ad alcuni governatori che cercavano di convincerlo ad aumentare le imposte nelle province, scrisse che 'il buon pastore deve tosare le sue pecore, non scorticarle' 33 A poco a poco il padrone finì con il manifestarsi e a lungo si mostrò senza dubbio capriccioso, ma sempre indulgente e sollecito per gli interessi dello Stato Da principio non interveniva se non per prevenire gli abusi |
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Itaque et constitutiones senatus quasdam rescidit et magistratibus pro tribunali cognoscentibus plerumque se offerebat consiliarium assidebatque iuxtim uel exadversum in parte primori; et si quem reorum elabi gratia rumor esset, subitus aderat iudicesque aut e plano aut e quaesitoris tribunali legum et religionis et noxae, de qua cognoscerent, admonebat; atque etiam, si qua in publicis moribus desidia aut mala consuetudine labarent, corrigenda suscepit [34] Ludorum ac munerum impensas corripuit mercedibus scaenicorum recisis paribusque gladiatorum ad certum numerum redactis |
Così annullò alcuni decreti del Senato e, sempre più spesso si offriva come consigliere ai magistrati che giudicavano in tribunale, sedendosi accanto o in faccia a loro, in prima fila; se correva voce che un accusato poteva sfuggire alla giustizia mediante un favore, appariva improvvisamente e, sia in forma extragiudiziaria, sia dal palco dell'istruttore processvale ricordava ai giudici le leggi, il carattere sacro delle loro funzioni e il delitto su cui dovevano esprimersi Inoltre, dovunque i costumi pubblici si rilassassero o per negligenza o per cattiva abitudine, si propose di raddrizzarli 34 Ridusse le spese per i giochi e per gli spettacoli, diminuendo la paga degli attori e limitando il numero delle coppie dei gladiatori |
Corinthiorum uasorum pretia in immensum exarsisse tresque mul[l]os triginta milibus nummum uenisse graviter conquestus, adhibendum supellectili modum censuit annonamque macelli senatus arbitratu quotannis temperandam, dato aedilibus negotio popinas ganeasque usque eo inhibendi, ut ne opera qvidem pistoria proponi venalia sinerent Et ut parsimoniam publicam exemplo quoque iuuaret, sollemnibus ipse cenis pridiana saepe ac semesa obsonia apposuit dimidiatumque aprum, affirmans omnia eadem habere, quae totum Cotidiana oscula edicto prohibuit, item strenarum commercium ne ultra Kal Ian exerceretur consuerat quadriplam stren[u]am, et de manu, reddere; sed offensus interpellari se toto mense ab iis qui potestatem sui die festo non habvissent, ultra non tulit |
Lamentandosi vivamente che il prezzo dei vasi di Corinto fosse diventato esorbitante e che tre triglie fossero state vendute per trentamila sesterzi, chiese che si ponesse un limite al lusso dell'arredamento e che il prezzo delle derrate alimentari fosse regolato ogni anno dalle decisioni del Senato, dopo aver affidato agli edili l'incarico di sorvegliare rigorosamente le bettole e le taverne fino a proibire che si ponessero in vendita i generi di pasticceria E per dare á tutti l'esempio dell'economia spesso si fece servire, durante i banchetti delle cerimonie, le vivande del giorno prima, già consumate per metà, magari la metà di un cinghiale, dicendo che 'aveva tutte le stesse qualità di uno intero' Con un decreto proibì di abbracciarsi tutti i giorni e di scambiarsi regali dopo le calende di gennaio Era sua abitudine di contraccambiare un regalo al quadruplo, e personalmente, ma, stanco di essere importunato per tutto il mese da coloro che non avevano avuto la possibilità di vederlo il primo giorno dell'anno, non sopportò più questa data |
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[35] Matronas prostratae pudicitiae, quibus accusator publicus deesset, ut propinqui more maiorum de communi sententia coercerent auctor fuit Eq(uiti) R(omano) iuris iurandi gratiam fecit, uxorem in stupro generi compertam dimitteret, quam se numquam repudiaturum ante iurauerat Feminae famosae, ut ad euitandas legum poenas iure ac dignitate matronali exoluerentur, lenocinium profiteri coeperant, et ex iuventute utriusque ordinis profligatissimus qvisque, quominus in opera scaenae harenaeque edenda senatus consulto teneretur, famosi iudicii notam sponte subibant; eos easque omnes, ne quod refugium in tali fraude cuiquam esset, exilio adfecit Senatori latum clauum ademit, cum cognosset sub Kal Iul demigrasse in hortos, quo uilius post diem aedes in urbe conduceret |
35 Quanto alle prostitute stabilì che, in mancanza di un accusatore pubblico, fossero i loro stessi vicini, secondo l'usanza di una volta, a punirle, in virtù di una sentenza collettiva Autorizzò un cavaliere romano a ripudiare la propria moglie, colpevole di relazioni adultere con il genero, liberandolo dal giuramento fatto in precedenza di non ripudiarla mai Le donne dalla reputazione perduta, allo scopo di sfuggire alle sanzioni legali e alla perdita della dignità di matrone, avevano preso l'abitudine di dichiararsi cortigiane, e i giovani libertini dei due ordini, per non essere impediti dal divieto del Senato di farsi vedere sul teatro e nell'arena, si sottomettevano volontariamente ad un processo giudiziario di dubbia serietà Tiberio li esiliò tutti quanti, uomini e donne, proprio perché nessuno potesse trovare una scappatoia in simili sotterfugi Tolse il laticlavio ad un senatore perché era venuto a sapere che se n'era andato in campagna verso le calende di luglio, allo scopo di poter affittare a prezzo più basso una casa a Roma, una volta passata quella data |
[36] Externas caerimonias, Aegyptios Iudaicosque ritus compescuit, coactis qui superstitione ea tenebantur religiosas uestes cum instrumento omni comburere Iudaeorum iuventutem per speciem sacramenti in provincias gravioris caeli distribuit, reliquos gentis eiusdem uel similia sectantes urbe summouit, sub poena perpetuae seruitutis nisi obtemperassent Expulit et mathematicos, sed deprecantibus ac se artem desituros promittentibus ueniam dedit [37] In primis tuendae pacis a grassaturis ac latrociniis seditionumque licentia curam habuit Stationes militum per Italiam solito frequentiores disposuit Romae castra constituit, quibus praetorianae cohortes uagae ante id tempus et per hospitia dispersae continerentur Populares tumultus et ortos gravissime coercuit et ne orerentur sedulo cauit |
36 Proibì le religioni straniere, i culti egiziani e giudaici, obbligando i seguaci della prima superstizione a bruciare tutte le vesti e gli oggetti sacri I giovani giudei furono mandati, con la scusa del servizio militare, nelle province più malsane, mentre allontanò da Roma tutti gli altri membri di questo popolo o le persone che seguivano culti analoghi, con la minaccia di una schiavitù perpetua in caso di disobbedienza Cercò anche di bandire gli astrologhi, ma davanti alle loro preghiere e alla promessa che avrebbero rinunciato alla loro arte, concesse la grazia 37 Si preoccupò innanzitutto di garantire la tranquillità pubblica contro le grassazioni, il brigantaggio e la minaccia di sommosse Moltiplicò i posti di guardia in tutta Italia e a Roma fece costrvire una caserma per i soldati delle coorti pretoriane, fino a quel momento senza una residenza fissa e disseminate presso vari alloggiamenti Se represse con estremo rigore i disordini pubblici che erano potuti scoppiare, fece anche tutto il possibile per prevenirli |
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Caede in theatro per discordiam admissa capita factionum et histriones, propter quos dissidebatur, relegauit, nec ut revocaret umquam ullis populi precibus potuit euinci Cum Pollentina plebs funus cuiusdam primipilaris non prius ex foro misisset quam extorta pecunia per uim heredibus ad gladiatorium munus, cohortem ab urbe et aliam a Cotti regno dissimulata itineris causa detectis repente armis concinentibusque signis per diversas portas in oppidum immisit ac partem maiorem plebei ac decurionum in perpetua uincula coiecit Aboleuit et ius moremque asylorum, quae usquam erant Cyzicenis in ciues R uiolentius quaedam ausis publice libertatem ademit, quam Mithridatico bello meruerant |
Poiché era stato commesso un assassinio in teatro, durante un tafferuglio fra spettatori, mandò al confino i capi delle due fazioni e gli istrioni che erano stati la causa della rissa, e, nonostante le suppliche del popolo, non permise più che venissero richiamati La popolazione di Pollenza aveva tenuto fermo sulla pubblica piazza il convoglio di un centurione primipilo fino a quando, con la forza, riuscì ad estorcere ai suoi eredi la somma necessaria per uno spettacolo di gladiatori Tiberio fece partire una coorte da Roma, un'altra dal regno di Cozzio, senza indicare il motivo della marcia, poi, improvvisamente, scoperte le armi e dato il segnale, i soldati penetrarono nella città attraverso le varie porte e la maggior parte degli abitanti e dei decurioni furono gettati in prigione per il resto dei loro giorni Abolì anche il diritto e l'usanza di asilo, dovunque sussistessero Poiché gli abitanti di Cizico si erano permessi certe violenze nei confronti dei cittadini romani, tolse loro, collettivamente, quella libertà che si erano guadagnati durante la guerra contro Mitridate |
Hostiles motus nulla postea expeditione suscepta per legatos compescuit, ne per eos qvidem nisi cunctanter et necessario reges infestos suspectosque comminationibus magis et querelis quam ui repressit; quosdam per blanditias atque promissa extractos ad se non remisit, ut Marobodum Germanum, Rhascuporim Thracem, Archelaum Cappadocem, cuius etiam regnum in formam provinciae redegit |
Per ciò che si riferisce ai tentativi dei nemici esterni, senza intraprendere per altro nessuna spedizione, li arrestò per mezzo dei suoi luogotenenti, dei quali si servì con accortezza e solo nei casi di necessità Tenne in rispetto i re ostili a Roma o di dubbie tendenze più con minacce e rimproveri che con la forza Ne attirò alcuni presso di sé con adulazioni e promesse, poi non li lasciò più ripartire; è il caso del germano Morobudo, del tracio Rascipoli, del cappadocio Archelao, del qvale ridusse anche il regno allo stato di provincia |
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[38] Biennio continuo post adeptum imperium pedem porta non extulit; sequenti tempore praeterquam in propinqua oppida et, cum longissime, Antio tenus nusquam afuit, idque perraro et paucos dies; quamvis provincias quoque et exercitus revisurum se saepe pronuntiasset et prope quotannis profectionem praepararet, uehiculis comprehensis, commeatibus per municipia et colonias dispositis, ad extremum uota pro itu et reditu suo suscipi passus, ut uulgo iam per iocum 'Callippides' uocaretur, quem cursitare ac ne cubiti qvidem mensuram progredi prouerbio Graeco notatum est [39] Sed orbatus utroque filio, quorum Germanicus in Syria, Drusus Romae obierat, secessum Campaniae petit; constanti et opinione et sermone paene omnium quasi neque rediturus umquam et cito mortem etiam obiturus |
38 Per due anni interi, dopo essere divenuto imperatore, non mise piede fuori di Roma; nel periodo seguente se ne assentò solo per andare nelle città vicine, senza oltrepassare Anzio, dove però si recava raramente e unicamente per qualche giorno Tuttavia aveva più volte annunciato che sarebbe andato a visitare le province e le armate e quasi tutti gli anni preparava la sua partenza, facendo radunare i carri, disporre il materiale necessario nei municipi e nelle colonie, lasciando perfino che venissero iniziati sacrifici per il suo viaggio e per il suo ritorno, tanto che ormai il popolo gli dava, per scherzo, il soprannome di 'Callippide', personaggio che, secondo un proverbio greco, continuava a correre, senza avanzare di un centimetro 39 Quando però gli morirono i due figli, Germanico in Siria e Druso a Roma, si ritirò in Campania Tutti furono concordi nel pensare e nel dire che non sarebbe più tornato a Roma e che quanto prima sarebbe morto |