Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 161-205

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 161-205

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 37, Paragrafi 161-205
[161] Eupetalos quattuor colores habet, caeruleum, igneum, minii, mali

Eureos nucleo olivae similis est, striata concharum modo, non adeo candida

Eurotias situ videtur operire nigritiam

Eusebes ex eo lapide est, quo traditur in Tyro Herculis templo facta sedes, ex qua pii facile surgebant

Epimelas fit, cum candida gemma superne nigricat

[162] Galaxian aliqui galactiten vocant, similem proxime dictis, sed intercurrentibus sanguineis aut candidis venis

Galactitis ex uno colore lactis est

eandem leucogaeam et leucographitim appellant et synechitim, in attritu lactis suco ac sapore notabilem, in educatione nutricibus lactis fecundam

infantium quoque collo adalligata salivam facere traditur, in ore autem liquescere, eadem memoriam adimere

mittunt eam Nilus et Achelous amnes

sunt qui smaragdum albis venis circumligatum galactiten vocent
[161] L'eupetalos ha quattro colori, ceruleo, igneo, del minio, della mela

L'eureo è simile al nocciolo dell'oliva, striata al modo delle conchiglie, non così bianca

L'eurotias sembra coprire il colore scuro con uno strato

L'eusebes deriva da quella pietra, con cui a Tiro si tramanda fatto nel tempio di Ercole il seggio, da cui i pii si alzavano facilmente

Diventa epimele, quando la gemma candida annerisce superiormente

[162] Alcuni chiamano la galaxias galactiten, simile a quelle citate successivamente, ma con vene intercorrenti sanguigne o candide

La galactitis è dell'unico colore del latte

Chiamano la stessa leucogea e leucografite e synechite, evidente nell'attrito per il succo e il sapore del latte, feconda per le nutrici nell'alimentazione del latte

Legata anche al collo dei bambini si tramanda produrre saliva, poi sciogliersi in bocca, la stessa togliere la memoria

La producono i fiumi Nilo ed Acheloo

Ci sono quelli che chiamano galactiten uno smeraldo circondato da venature bianche
[163] Gallaica argyrodamanti similis est, paulo sordidior; inveniuntur iunctae binae ternaeque

Gassinnaden Medi mittunt, coloris orobini, veluti floribus sparsam; nascitur et in Arbelis

haec quoque gemma concipere dicitur et intra se partum fateri concussa, concipere autem trimenstri spatio

[164] Glossopetra, linguae similis humanae, in terra non nasci dicitur, sed deficiente luna caelo decidere, selenomantiae necessaria

quod ne credamus, promissi quoque vanitas facit; ventos enim ea comprimi narrant

Gorgonia nihil aliud est quam curalium

nominis causa, quod in duritiam lapidis mutatur emollitum in mari

hanc fulminibus et typhoni resistere adfirmant

Goniaeam eadem vanitate inimicorum poenas efficere promittunt

[165] Heliotropium nascitur in Aethiopia, Africa, Cypro, porraceo colore, sanguineis venis distincta
[163] La gallaica è simile all'argyrodamas, un poco più impura; sono trovate unite a due e a tre

I Medi inviano la gassinnade, del colore della rubiglia, come cosparsa di fiori; nasce anche ad Arbela

Anche questa gemma è detta concepire e scossa mostrare un feto dentro di sè, concepire poi nello spazio di tre mesi

[164] La glossopetra, simile alla lingua umana, si dice non nascere nel terreno, ma cadere dal cielo con la luna calante, necessaria per la selenomanzia

Non crediamo questo, anche l'inganno della promessa l'accerta; infatti narrani che con essa sono calmati i venti

La gorgonia è nient'altro che corallo

La causa del nome, che macerata nel mare viene cambiata nella durezza della pietra

Affermano che questa resiste ai fulmini e al tifone

Con lo stesso inganno assicurano che la goniacea provochi le punizioni dei nemici

[165] L'eliotropio nasce in Etiopia, Africa, Cipro, di colore porraceo, distinta da venature sanguigne
causa nominis, quoniam deiecta in vas aquae, fulgore solis accidente, repercussu sanguineo mutat eum, maxime Aethiopica

eadem extra aquam speculi modo solem accipit deprenditque defectus, subeuntem lunam ostendens

Magorum inpudentia vel manifestissimum in hac quoque exemplum est, quoniam admixta herba heliotropio, quibusdam additis precationibus, gerentem conspici negent

[166] Hephaestitis quoque speculi naturam habet in reddendis imaginibus, quamquam rutila

experimentum est, si statim addita fervens aqua refrigerata sit aut si in sole adposita aridam materiam statim accendat

nascitur in Coryco

Hermu aedoeon ex argumento virilitatis in candida gemma vel nigra, aliquando et pallida, ambiente circulo coloris aurei appellatur

[167] Hexacontalithos, in parva magnitudine multicolor [hoc sibi nomen adoptavit], reperitur in Trogodytice
La causa del nome, perché gettata in un vaso d'acqua, col calore del sole che colpisce, lo cambia con un riflesso sanguigno, soprattutto l'etiopica

La stessa fuori dall'acqua riceve il sole al modo di uno specchio ed evidenzia le eclissi, mostrando la luna che passa sotto

Per l'impudenza dei maghi c'è un esempio in questa ed anche molto chiaro, perché mischiata erba all'eliotropio, aggiungendo alcuni le formule, negano che chi la porta sia visibile

[166] Anche l'hephaestitis ha la caratteristica dello specchio nel restituire le immagini, sebbene rossa

E' prova, se aggiunta subito acqua calda sia rinfrescata o se messa al sole subito accenda una sostanza secca

Nasce a Corico

L'hermu aedoeon da contrassegno della virilità su una gemma chiara o nera, talvolta anche pallida, è denominata da un cerchio che gira intorno di colore dorato

[167] L'hexeconthalithos, multicolore nella piccola ampiezza [questo nome adottò per sè], si trova nella zona trogloditica

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 91-100
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 91-100

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 91-100

Hieracitis alternat tota miluinis nigrisque veluti plumis

Hammitis ovis piscium similis est, et alia velut e nitro composita, praedura alioqui

Hammonis cornu inter sacratissimas Aethiopiae, aureo colore cornus effigiem reddens, promittitur praedivina somnia repraesentare

[168] Hormiscion inter gratissimas aspicitur ex igneo colore radians auro [portante secum in extremitatibus candidam lucem]

Hyaeniae, ex oculis hyaenae lapides, inveniri dicuntur et, si credimus, linguae hominis subditi futura praecinere

[169] Haematitis in Aethiopia quidem principalis est, sed et in Arabia et in Africa invenitur, sanguineo colore, non omittendis promissis ad coarguendas Magorum insidias
La hieracite s'alterna tutta come con piume del nibbio e nere

L'hammitis è simile alle uova dei pesci, e un'altra come composta di nitro, per il resto durissima

Il corno hammonis fra le più sacre per l'Etiopia, con un colore dorato che riflette l'immagine del corno, è assicurato produrre sogni profetici

[168] L'hormiscion è inserito fra le più gradite irraggiando con un colore dorato da un colore igneo [portando con sè alle estremità una luce candida]

Le hyaeniae, pietre dagli occhi della iena, sono dette essere trovate e, se crediamo, messe sotto la lingua dell'uomo predire il futuro

[169] L'haematitis è certo originaria in Etiopia, ma si trova anche in Arabia e in Africa, con un colore sanguigno, da non tralasciare le garanzie per le insidie dei maghi da confutare
Zachalias Babylonius in iis libris, quos scripsit ad regem Mithridatem, gemmis humana fata adtribuens hanc, non contentus oculorum et iocineris medicina decorasse, a rege etiam aliquid petituris dedit, eandem litibus iudiciisque interposuit, in proeliis etiam exangui salutarem pronuntiavit

est et alia eiusdem generis, quae vocatur menui, ab aliis xuthos

ita appellant Graeci e fulvo candicantes

[170] Idaei dactyli in Creta ferreo colore pollicem humanum exprimunt

Icterias cuti mali luridae similis et ideo salubris existimata contra regios morbos

est et alia eodem nomine lividior, tertia folio similis, prioribus latior et paene sine pondere, venis luridis, quartum genus in eodem colore nigriore luridis venis discurrentibus

Iovis gemma candida est, non ponderosa, tenera

hanc et drosolithon appellant
Zacalia di Babilonia in quei libri, che scrisse al re Mitridate, attribuendo alle gemme i destini umani, non contento di averla onorata per la cura degli occhi e del fegato, l'assegnò anche a quelli che stanno per chiedere qualcosa al re, l'inserì nelle liti e nei giudizi, la confermò anche salutare nelle battaglie per un dissanguato

C'è anche un'altra dello stesso genere, che è detta menui, xuthos da altri

I Greci chiamano così quelle che biancheggiano dal fondo rosso

[170] Le dita dell'Ida a Creta col colore del ferro raffigurano il pollice umano

L'icterias simile alla pelle del male del fegato e perciò ritenuta curativa contro le itterizie

C'è anche un'altra più livida con lo stesso nome, una terza simile a una foglia, più larga delle precedenti e quasi senza peso, con venature livide, il quarto genere nello stesso colore più nero con venature livide che intercorrono

La gemma di Giove è candida, non pesante, tenera

La chiamano anche drosolithon

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 42-74

Indicae gentium suarum habent nomen, subrufo colore, sed in attritu purpureo sudore manant

alia eodem nomine candida, pulvereo aspectu

Ion apud Indos violacea est; rarum ut saturo colore luceat

[171] Lepidotis squamas piscium variis coloribus imitatur, Lesbias glaebas, patriae habens nomen; invenitur tamen et in India

Leucophthalmos, rutila alias, oculi speciem candidam nigramque continet

Leucopoecilos candorem minii guttis ex auro distinguit

Libanochrus turis similitudinem ostendit et mellis sucum

[172] Limoniatis eadem videtur quae smaragdos

De liparea hoc tantum traditur, suffita ea omnes bestias evocari

Lysimachos, Rhodio marmori similis auratis venis, politur ex maiore amplitudine in angustias, ut inutilia exterantur

Leucochrysos fit e chrysolitho interalbicante
Le indiane hanno il nome dei loro popoli, con un colore rosso chiaro, ma stillano con un sudore purpureo nello strofinio

Un'altra bianca con lo stesso nome, con un aspetto polveroso

La ion è violacea presso gli Indi, raro che brilli con un colore carico

[171] La lepidotis imita le squame dei pesci con vari colori, la lesbias le zolle, avendo il nome della patria; si trova però anche in India

La leucophthalmos, per il resto rosseggiante, racchiude una specie di occhio bianco e nero

La leucopoecilos distingue il bianco con gocce di minio su fondo aureo

Il libanochrus mostra la somiglianza dell'incenso e il succo del miele

[172] La limoniatis sembra la stessa che lo smeraldo

Sulla liparea si tramanda solo questo, che tutti gli animali sono attratti con questa suffumicata

Il lysimachos, simile al marmo di Rodi con venature dorate, è levigato da un'ampiezza maggiore nelle piccole parti, affinché siano eliminate le scorie

Il leucochrysos deriva dal chrysolitho qua e là biancheggiante
[173] Memnonia qualis sit, non traditur

Media nigra est, ab Media illa fabulosa inventa; habet venas aurei coloris, sudorem reddit croci, saporem vini

Meconitis papavera exprimit

Mithrax e Persis venit et Rubri maris montibus, multicolor ac contra solem varie refulgens

Morochthos, colore porracea, lacte sudat

Mormorion ab India nigerrimo colore tralucet, vocatur et promnion, cum in ea miscetur et carbunculi color, Alexandrion, ubi vero sardae, Cyprium

nascitur et in Tyro et in Galatia; Xenocrates et sub Alpibus nasci tradit

hae sunt gemmae, quae ad ectypas scalpturas aptantur

[174] Myrrhitis murrae colorem habet faciemque minime gemmae, odorem unguenti, attrita etiam nardi

Myrmecias nigra habet eminentia similia verrucis, myrsinitis melleum colorem, odorem myrti
[173] Come sia la memnonia, non è tramandato

Quella della Media è nera, scoperta da quella leggendaria Medea;ha venature di colore dorato, emana un umore di zafferano, un sapore di vino

La meconite raffigura i papaveri

La mitrace viene dalla Persia e dai monti del mar Rosso, multicolore e che rifulge variamente contro il sole

Il morochthos, con un colore porraceo, suda di latte

Il mormorion dall'India traluce con un colore molto nero, è detto anche promnion, quando in esso si mescola anche il colore del carbonchio, Alexandrion, dove invece (il colore) della corniola, (è detto) ciprio

Nasce anche a Tiro e in Galazia; Xenocrate tramanda nascere anche sotto le Alpi

Queste sono le gemme, che sono adattate per le incisioni a rilievo

[174] La myrrhitis ha il colore della mirra e minimamente l'aspetto della gemma, l'odore dell'unguento, sfregata anche del nardo

La myrmecias ha prominenze nere simili alle verruche, la myrsinitis un colore di miele, l'odore del mirto

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 41-50
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 41-50

Mesoleucos fit mediam gemmam candido distinguente limbo, mesomelas nigra vena quemlibet colorem secante per medium

[175] Nasamonitis sanguinea est nigris venis

Nebritis, Libero patri sacra, nomen traxit a nebridum similitudine; alia e nigro generis eiusdem

Nipparene urbis et gentis Persicae habet nomen, similis hippopotami dentibus

[176] Oica barbari nominis e nigro et fulvo viridique et candido placet

Ombria, quam alii notiam velut, sicut et ceraunia et brontea, cadere cum imbribus et fulminibus dicitur eundemque effectum habere; praeterea hac in aras addita libamenta non amburi

Onocardia cocco similis est, neque aliud de ea traditur

Oritis globosa specie a quibusdam et sideritis vocatur, ignes non sentiens

[177] Ostracias sive ostracitis est testacea, durior ceramitide, achatae similis, nisi quod illa politura pinguescit
E' mesoleucos con una fascia bianca che contraddistingue una gemma mediana, mesomelas con una venatura nera che divide in mezzo qualsiasi colore

[175] La nasamonitis è sanguigna con venature nere

La nebritis, sacra al padre Libero, ha preso nome dalla somiglianza delle nebridi; un'altra dello stesso tipo su fondo nero

La nipparene ha il nome della città e di un popolo della Persia, simile ai denti dell'ippopotamo

[176] L'oica di nome straniero piace per il nero e il rossiccio e il verde e il bianco

L'ombria, che altri (conoscono) come notia, come anche la ceraunia e la brontea, si dice cadere con le piogge anche dai fulmini ed avere lo stesso effetto; inoltre che con questa non sono bruciate le offerte messe sugli altari

L'onocardia è simile al cocco, né si tramanda altro su essa

L'orite con forma sferica è detta da alcuni anche siderite, non avvertendo i fuochi

[177] L'ostracias o ostracite è color terracotta, più dura della ceramitide, simile all'agata, se non che quella diventa pastosa con la levigatura
huic tanta duritia inest, ut fragmentis eius aliae gemmae scalpantur

Ostritidi ostrea a similitudine nomen dedere

Ophicardelas est barbarum nomen gemmae colorem binis lineis albis includentibus

De opsiano lapide diximus priore libro

inveniuntur et gemmae eodem nomine ac colore non solum in Aethiopia Indiaque, sed etiam in Samnio et, ut aliqui putant, in Hispania litoribus eius oceani

[178] Panchrus fere ex omnibus coloribus constat

Pangonus non longior digito, ne crystallus videatur, numero plurium angulorum facit

Paneros qualis sit, a Metrodoro non dicitur, sed carmen Timaridis reginae in eam, dicatum Veneri, non inelegans ponit, ex quo intellegitur adiutam fecunditatem

hanc quidam paneraston vocant

[179] Ponticarum plura sunt genera: est stellata nunc sanguineis, nunc auratis guttis, quae inter sacras habetur
C'è per questa tanta durezza, che le altre gemme sono incise con i suoi frammenti

All'ostridite dettero il nome le ostriche per la somiglianza

L'ophicardelas è il nome straniero di una gemma con due linee bianche che racchiudono un colore

Della pietra ossidiana abbiamo detto nel libro precedente

Si trovano anche gemme con lo stesso nome e colore non solo in Etiopia e India, ma anche nel Sannio e, come alcuni pensano, in Spagna sui lidi del suo oceano

[178] Il panchrus risulta di quasi tutti i colori

Il pangonus non più lungo di un dito, con un numero di più angoli fa sì che non sembri un cristallo

Quale sia il paneros, non viene detto da Metrodoro, ma cita un inno non rozzo della regina Timaride su esso, dedicato a Venere, da cui s'intuisce una fecondità favorita

Alcuni lo chiamano paneraston

[179] Delle pontiche ci sono più tipi: c'è una costellata ora con gocce sanguigne, ora dorate, che è considerata fra le sacre

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 19-65
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 34, Paragrafi 19-65

alia pro stellis eiusdem coloris lineas habet, alia montium convalliumque effigies

Phloginos, quam et chrysitim vocant, ochrae Atticae adsimulata, invenitur in Aegypto

[180] Phoenicitis ex balani similitudine appellatur, phycitis algae

Perileucos fit ab oris gemmae ad radicem usque albo descendente

Paeanitides, quas quidam gaeanidas vocant, praegnantes fieri et parere dicuntur mederique parturientibus

natalis iis in Macedonia iuxta monimentum Tiresiae, species atque glaciatae

Solis gemma candida est, ad speciem sideris in orbem fulgentis spargens radios

[181] Sagdam Chaldaei vocant et adhaerentem, ut ferunt, navibus inveniunt, prasini coloris

Samothraca insula dat sui nominis, nigram ac sine pondere, similem ligno

Sauritim in ventre viridis lacertae harundine dissecto inveniri tradunt

Sarcitis bubulas carnes repraesentat
Un'altra ha invece delle stelle linee dello stesso colore, un'altra immagini di monti e valli

La phloginos, che chiamano anche chrysitis, paragonata all'ocra attica, si trova in Egitto

[180] La phoenicitis è denominata dalla somiglianza del dattero, la phycitis dell'alga

E' perileucos col bianco che scende dai bordi della gemma fino alla radice

Le paeanitides, che alcuni chiamano gaeanidas, sono dette rendere gravide e generare e curare le partorienti

Per esse il luogo natale in Macedonia vicino al monumento di Tiresia, e l'aspetto di acqua ghiacciata

La gemma del sole è candida, che sparge raggi ad immagine dell'astro che splende sul mondo

[181] I Caldei la chiamano sagda e trovano che aderisce, come dicono, alle navi, di colore verde porro

L'isola samotracia la dà del suo nome, nera e senza peso, simile al legno

La sauritis tramandano essere trovata nel ventre di una lucertola verde tagliato con una canna

La sarcitis rappresenta carni bovine

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 105-153
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 35, Paragrafi 105-153

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 48 - 56
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 48 - 56

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 1-55

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Prefazione

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 01-28