Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 14, Paragrafi 51-60

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 14, Paragrafi 51-60

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 14, Paragrafi 51-60
[51]cucurritque non nemo ad spectandas uvarum in iis vineis strues, litteris eius altioribus contra id pigra vicinitate sibi patrocinante, novissime Annaeo Seneca, principe tum eruditorum ac potentia, quae postremo nimia ruit super ipsum, minime utique miratore inanium, tanto praedii huius amore capto, ut non puderet inviso alias et ostentaturo tradere palmam eam, emptis quadriplicato vineis illis intra decimum fere curae annum [51] Ognuno corse per vedere i mucchi delle uve in queste vigne, giustificandosi il vicinato pigro contro ciò con la superiore cultura di quello, da ultimo Anneo Seneca, allora principe degli eruditi e con un potere che alla fine ricadde eccessivo sopra lui stesso, comunque per nulla ammiratore delle cose inutili, preso da tanta invidia di quella proprietà, che non si vergognava di riconoscere quella vittoria a uno odioso e per altro che si sarebbe vantato, avendo comprato quelle vigne a un prezzo quadruplicato dopo tentativi di quasi dieci anni
[52]digna opera quae in Caecubis Setinisque agris proficeret, quando et postea saepenumero septenos culleos singula iugera, hoc est amphoras centenas quadragenas, musti dedere [52] Opera degna che giovò per i campi cecubi e setini, quando anche dopo spesso ogni iugero fornì sette otri di mosto, cioè centoquaranta anfore
ac ne quis victam in hoc antiquitatem arbitretur, idem Cato denos culleos redire ex iugeribus scripsit, efficacibus exemplis non maria plus temerata conferre mercatori, non in Rubrum litus Indicumve merces petitas quam sedulum ruris larem E affinché qualcuno non pensi che gli antichi in questo siano stati superati, lo stesso Catone scrisse che dagli iugeri provenivano dieci otri, efficaci esempi per il mercante che i mari attraversati non rendono di più, non le merci cercate sulla rive del mar Rosso o Indiano di quanto una curata abitazione di campagna

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 09, Paragrafi 01 - 28
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 09, Paragrafi 01 - 28

[53]Vino antiquissimo claritas Maroneo in Thraciae maritima parte genito, ut auctor est Homerus [53] Fama per l'antichissimo vino maroneo nato nella zona marittima della Tracia, come testimonia Omero
neque enim fabulosa aut de origine eius varie prodita consectamur, praeterquam Aristaeum primum omnium in eadem gente mel miscuisse vino, suavitate praecipua utriusque naturae sponte provenientis Infatti non cercheremo leggende o tradizioni sulla sua varia origine, tranne che Aristeo primo di tutti in quel popolo mischiò il mielo col vino, con una particolare dolcezza di entrambe le sostanze che si sprigionava spontaneamente

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Maroneum vicies tanto addito aquae miscendum Homerus prodidit Omero ha tramandato che il maroneo dev'essere mischiato con tanta aggiunta di venti parti di acqua
[54]durat etiam nunc vis in eadem terra generi rigorque indomitus, quippe cum Mucianus ter consul ex iis qui nuperrime prodidere sextarios octonis aquae misceri compererit praesens in eo tractu, esse autem colore nigrum, odoratum, vetustate pinguescere [54] Anche ora in quella terra perdura la forza ed il vigore indomito per il genere (di vino), infatti Muciano console tre volte, fra quelli che hanno scritto molto recentemente, presente in quella zona riferì che i sestari erano mischiati con otto di acqua, che inoltre il colore era nero, profumato, che diventa grasso invecchiando

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et Pramnio, quod idem Homerus celebravit, etiam nunc honos durat Anche per il prammio, che lo stesso Omero esaltò, anche ora dura la fama
nascitur Zmyrnae regione iuxta delubrum Matris deum Si produce nella regione di Smirne vicino al tempio della Madre degli dei

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[55]in reliquis claritas generi non fuit alicui: anno fuit omnium generum bonitate L [55] Fra gli altri non ci fu la fama per alcun genere: ci fu un anno per la bontà di tutti i generi durante il consolato di L

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