Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 33, Paragrafi 29-101

postea placuit XXXX signari ex auri libris, paulatimque principes inminuere pondus, et novissime Nero ad XXXXV

[48] Sed a nummo prima origo avaritiae faenore excogitato quaestuosaque segnitia, nec paulatim: exarsit rabie quadam non iam avaritia, sed fames auri, utpote cum Septumuleius, C

Gracchi familiaris, auro rependendum caput eius abscisum ad Opimium tulerit plumboque in os addito parricidio suo rem p etiam circumscripserit; nec iam Quiritium aliquis, sed universo nomine Romano infami rex Mithridates Aquilio duci capto aurum in os infudit

[49] haec parit habendi cupido

pudet intuentem nomina ista, quae subinde nova Graeco sermone excogitantur insperso argenteis vasis auro et incluso, quibus deliciis pluris veneunt inaurata quam aurea, cum sciamus interdixisse castris suis Spartacum, ne quis aurum haberet aut argentum
Poi si volle che ne fossero coniate 40 con le libbre di oro, e man mano i principi ridussero il peso, e Nerone molto recentemente fino a 45

[48] Ma dalla moneta la prima origine dell'avarizia, escogitata l'usura e una lucrosa pigrizia, e non pian piano: scoppiò rabbiosamente non già una certa avarizia, ma la fame dell'oro, come quando Settimuleio, parente di C

Gracco, aveva portato ad Opimio la sua testa recisa da contrattare con l'oro e aggiunto il piombo in bocca col suo parricidio aveva ingannato anche la repubblica; e non ormai uno qualsiasi dei Quiriti, ma con universale infame nomea romana il re Mitridate catturato Aquilio versò al comandante oro nella bocca

[49] Queste cose genera l'avidità di avere

Mi vergogno io che guardo questi nomi, che ripetutamente sono inventati nuovi in lingua greca per i vasi argentati con oro cosparso ed infuso, per le cui delizie vendono di più oggetti indorati che d'oro, mentre sappiamo che Spartaco aveva proibito nei suoi accampamenti, che qualcuno avesse oro o argento
tanto plus fuit animi fugitivis nostris

[50] Messalla orator prodidit Antonium triumvirum aureis usum vasis in omnibus obscenis desideriis, pudendo crimine etiam Cleopatrae

summa apud exteros licentiae fuerat Philippum regem poculo aureo pulvinis subdito dormire solitum, Hagonem Teium, Alexandri Magni praefectum, aureis clavis suffigere crepidas: Antonius solus contumelia naturae vilitatem auro fecit

o dignum proscriptione, sed Spartaci

[51] Equidem miror populum Romanum victis gentibus in tributo semper argentum imperasse, non aurum, sicut Carthagini cum Hannibale vicatae octingenta milia, XVI pondo annua in quinquaginta annos, nihil auri

nec potest videri paenuria mundi id evenisse

iam Midas et Croesus infinitum possederant, iam Cyrus devicta Asia pondo XXIIII invenerat praeter vasa aurumque factum et in eo solium, platanum, vitem
Tanta più coscienza ci fu per i nostri fuggiaschi

[50] L'oratore Messalla tramandò che il triumviro Antonio usava vasi d'oro in tutti i bisogni sconci, colpa di cui vergognarsi anche per Cleopatra

Presso gli stranieri il massimo della stravaganza era stato che il re Filippo era solito dormire con una tazza d'oro messa sotto i cuscini, che Agone di Teo, prefetto di Alessandro Magno, metteva sandali con chiusure d'oro: il solo Antonio con offesa della natura causò vergogna all'oro

O cosa degna di proscrizione, ma di Spartaco

[51] Certo mi stupisco che il popolo romano nel tributo imponesse ai popoli vinti sempre l'argento, non l'oro, come a Cartagine vinta con Annibale ottocentomila (libbre), 16000 di peso annuali in cinquanta anni, non di oro

E non si può credere che ciò sia avvenuto per la miseria del mondo

Già Mida e Creso avevano posseduto all'infinito, già Ciro sconfitta l'Asia aveva trovato 24000 libbre oltre i vasi e l'oro avorato e fra questo un trono, un platano, una vite
qua victoria argenti D talentorum reportavit et craterem Semiramidis, cuius pondus XV talentorum colligebat

[52] talentum Aegyptium pondo LXXX patere M

Varro tradit

iam regnaverat in Colchis Saulaces Aetae suboles, qui terram virginem nactus plurimum auri argentique eruisse dicitur in Suanorum gente, et alioqui velleribus aureis incluto regno

et illius aureae camarae, argenteae trabes et columnae atque parastaticae narrantur vicatae Sesostri, Aegypti regi tam superbo, ut prodatur annis quibusque sorte reges singulos e subiectis iungere ad currum solitus atque ita triumphare

[53] Et nos fecimus quae posteri fabulosi arbitrentur

Caesar, qui postea dictator fuit, primus in aedilitate munere patris funebri omni apparatu harenae argenteo usus est, ferasque etiam argenteis vasis incessivere tum primum noxii, quod iam etiam in municipiis aemulantur

C
Dalla quale vittoria riportò 500000 talenti d'argento e una coppa di Semiramide, il cui peso raccoglieva 15000 talenti

[52] M

Varrone tramanda che il talento egiziano corrisponde a 80 libbre di peso

Nella Colchide aveva già regnato Saulace figlio di Eta, che trovata la terra vergine si dice aver estratto moltissimo oro e argento fra il popolo dei Suani, ed inoltre con un regno rinomato per i velli d'oro

E sono descritte le sue volte dorate, le travi argentate e le colonne e i pilastri vinte a Sesostri, re d'Egitto tanto superbo, che si tramanda abituato ogni anno a legare a sorte al carro singoli re fra quelli sottomesi e così andare in trionfo

[53] Anche noi abbiamo fatto cose che ritengono di meravigliosa conseguenza

Cesare, che fu poi dittatore, durante l'edilità usò per primo nel gioco funebre del padre tutto l'apparato dell'arena d'argento, ed allora per la prima volta i condannati assalirono le bestie con arnesi d'argento, cosa che ormai imitano anche nei municipi

C

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 70-123
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 70-123

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 70-123

Antonius ludos scaena argentea fecit, item L

Murena; Gaius princeps in circo pegma duxit, in quo fuere argenti pondo CXXIIII

[54] Claudius successor eius, cum de Brittannia triumpharet, inter coronas aureas VII pondo habere quam contulisset Hispania citerior, VIIII quam Gallia comata, titulis indicavit

huius deinde successor Nero Pompei theatrum operuit auro in unum diem, quo Tiridati Armeniae regi ostenderet

et quota pars ea fuit aureae domus ambientis urbem

[55] Auri in aerario populi R fuere Sex Iulio L

Aurelio cos, septem annis ante bellum Punicum tertium, pondo XVII CCCCX, argenti XXII LXX, et in numerato LXI XXXV CCCC, Sexto Iulio L

Marcio cos, hoc est belli socialis initio, auri XVI XX DCCCXXXI

[56] C

Caesar primo introitu urbis civili bello suo ex aerario protulit laterum aureorum XV, argenteorum XXX, et in numerato CCC
Antonio fece giochi con una scena argentata, anche L

Murena; Il principe Gaio introdusse nel circo un macchinario, in cui ci furono 124000 libbre d'argento

[54] Il suo successore Claudio, trionfando sulla Britannia, indicò con le iscrizioni tenere fra le corone d'oro una di 7000 libbre che aveva offerto la Spagna citeriore, una di 9000, la Gallia chiomata

Poi Nerone il successore di costui ricoprì con l'oro il teatro di Pompeo per un solo giorno, per mostrarlo a Tiridate re dell'Armenia

E quanta parte fu questa della domus dorata che circondava la città

[55] Sotto il consolato di Sestio Giulio e L

Aurelio, sette anni prima della terza guerra punica, ci furono nell'erario del popolo Romano, 17410 libbre d'oro, 22070 d'argento e in contanti 6135400, nel consolato di Sesto Giulio e L

Marcio, cioè all'inizio della guerra sociale, 1620831 libbre di oro

[56] C

Cesare al primo ingresso della città durante la sua guerra civile prese dall'erario 15000 lingotti d'oro, 30000 d'argento, e 300000000 in contanti
nec fuit aliis temporibus res p locupletior

intulit et Aemilius Paulus Perseo rege victo e Macedonica praeda MMM, a quo tempore populus Romanus tributum pendere desiit

[57] Laquearia, quae nunc et in privatis domibus auro teguntur, post Carthaginem eversam primo in Capitolio inaurata sunt censura L

Mummi

inde transiere in camaras quoque et parietes, qui iam et ipsi tamquam vasa inaurantur, cum varie sua aetas de Catulo existimaverit, quod tegulas aereas Capitoli inaurasset

[58] Primos inventores auri, sicut metallorum fere omnium, septimo volumine diximus
La repubblica non fu in altri tempi più ricca

Anche Emilio Paolo, vinto il re Perseo, dalla Macedonia ne portò in bottino 300000000, da quel momento il popolo Romano cessò di pagare il tributo

[57] I soffitti a riquadri, che ora sono ricoperti d'oro anche nelle case private, furono indorati per la prima volta in Campidoglio dopo la distruzione di Cartagine durante la censura di L

Mummio

Poi passarono anche sulle volte e sulle pareti, le stesse che ormai sono anche indorate come i vasi, mentre la sua epoca aveva discusso variamente su Catulo, poiché aveva indorato le tegole di bronzo del Campidoglio

[58] Abbiamo citato nel settimo volume i primi scopritori dell'oro, come quasi di tutti i metalli

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 116 - 172
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 116 - 172

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 116 - 172

praecipuam gratiam huic materiae fuisse arbitror non colore, qui clarior in argento est magisque diei similis, ideo militaribus signis familiarior, quoniam longius fulget, manifesto errore eorum, qui colorem siderum placuisse in auro arbitrantur, cum in gemma aliisque rebus non sit praecipuus

[59] nec pondere aut facilitate materiae praelatum est ceteris metallis, cum cedat per utrumque plumbo, sed quia rerum uni nihil igne deperit, tuto etiam in incendiis rogisque

quin immo quo saepius arsit, proficit ad bonitatem, aurique experimentum ignis est, ut simili colore rubeat ignescatque et ipsum; obrussam vocant

[60] primum autem bonitatis argumentum quam difficillime accendi

praeterea mirum, prunae violentissimi ligni indomitum palea citissime ardescere atque, ut purgetur, cum plumbo coqui
Penso che il pregio particolare di questo materiale sia stato non per il colore, che è più chiaro nell'argento e più simile al giorno, perciò più consueto per le insegne militari, perché risplende più lontano, con chiaro errore di quelli, che pensano che il colore delle stelle sia gradito nell'oro, mentre nella gemma e nelle altre cose non sia importante

[59] E non fu preferito agli altri metalli per il peso o la facilità del materiale, poiché è inferiore al piombo per entrambe le cose, ma perché a questo solo di tutte le cose niente si perde col fuoco, al sicuro anche fra incendi e roghi

Anzi quanto più spesso arde, porta al pregio, e il fuoco è prova dell'oro, poiché rosseggia con un colore simile e s'infuoca anch'esso; lo chiamano obrussa

[60] Primo indizio poi del pregio essere acceso quanto più molto difficilmente

Inoltre cosa strana, inalterato alla brace del legno molto duro bruciare molto velocemente con la paglia e, affinchè sia purificato, essere cotto col piombo
altera causa pretii maior, quod minimi usus deterit, cum argento, aere, plumbo lineae praeducantur manusque sordescant decidua materia

[61] nec aliud laxius dilatatur aut numerosius dividitur, utpote cuius unciae in septingenas quinquagenas pluresque bratteas quaternum utroque digitorum spargantur

crassissimae ex iis Praenestinae vocantur, etiamnum retinente nomen Fortunae inaurato fidelissime ibi simulacro

[62] proxima brattea quaestoria appellatur

Hispania striges vocat auri parvolas massas

super omnia solum in massa aut ramento capitur

cum cetera in metallis reperta igni perficiantur, hoc statim aurum est consummatamque materiam suam protinus habet, cum ita invenitur

haec enim inventio eius naturalis est; alia, quam dicemus, coacta

super cetera non robigo ulla, non aerugo, non aliud ex ipso, quod consumat bonitatem minuatve pondus
Un'altra maggiore ragione del prezzo, che l'uso rovina di poco, con l'argento, il rame, il piombo sono tracciate linee e sporcano le mani con la materia caduta

[61] Né altra cosa si distende più largamente o si divide più ampiamente, perché le once di questo sono divise in 750 e più lamine di quattro dita da ogni parte

La più grosse fra esse sono dette prenestine, mantenendone ancora il nome poiché lì è stata indorata molto durevolmente la statua della Fortuna

[62] La lamina successiva è detta questoria

La Spagna chiama strigi le piccole pepite d'oro

Unico sopra tutte le cose è contenuto in una pepita o in una pagliuzza

Mentre gli altri scoperti fra i metalli sono perfezionati col fuoco, questo subito è oro e ha immediatamente la sua materia perfezionata, quando è trovato così

Infatti questa è la sua forma naturale; l'altra, che diremo, lavorata

Oltre ad altre cose nessuna ruggine, nessuna ossidazione, non altro dallo stesso, che rovini il pregio o diminuisca il peso

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 73-76
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 73-76

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 73-76

iam contra salis et aceti sucos, domitores rerum, constantia superat omnia, superque netur ac texitur lanae modo vel sine lana

[63] tunica aurea triumphasse Tarquinium Priscum Verrius docet; nos vidimus Agrippinam Claudi principis, edente eo navalis proelii spectaculum, adsidentem et indutam paludamento aureo textili sine alia materia

Attalicis vero iam pridem intexitur, invento regum Asiae

[64] Marmori et iis, quae candefieri non possunt, ovi candido inlinuntur, ligno glutini ratione conposita; leucophorum vocant

quid sit hoc aut quemadmodum fiat, suo loco docebimus

aes inaurari argento vivo aut certe hydrargyro legitimum erat, de quis dicemus illorum naturam reddentes
Supera per resistenza ogni cosa anche contro gli umori del sale e dell'aceto, distruttori delle cose, e per di più si fila e si tesse al modo della lana anche senza lana

[63] Verrio spiega che Tarquinio Prisco aveva celebrato il trionfo con una tunica dorata; abbiamo visto Agrippina moglie dell'imperatore Claudio, avendo costui allestito uno spettacolo di battaglia navale, che sedeva accanto e rivestita con un paludamento intessuto d'oro senza altro materiale

Ormai da tempo poi è tessuto per gli Attalici, per invenzione dei re dell'Asia

[64] Per il marmo e per quelli, che non possono riscaldarsi, sono spalmati col bianco dell'uovo, per il legno con un sistema associato al glutine; lo chiamano leucoforo

Cosa sia questo o in che modo si formi, spiegheremo a suo luogo

Era lecito che il rame fosse indorato con argento vivo o certamente con idrargirio, circa questi parleremo mentre spieghiamo la loro natura
[65] excogitata fraus est, namque aes cruciatur in primis accensumque restinguitur sale, aceto, alumine, postea exharenatur, an satis recoctum sit, splendore deprehendente, iterumque exhalatur igni, ut possit edomitum mixtis pumice, alumine, argento vivo inductas accipere bratteas

alumen et in purgando vim habet qualem esse diximus plumbo

[66] Aurum invenitur in nostro orbe, ut omittamus Indicum a formicis aut apud Scythas grypis erutum, tribus modis: fluminum ramentis, ut in Tago Hispaniae, Pado Italiae, Hebro Thraciae, Pactolo Asiae, Gange Indiae, nec ullum absolutius aurum est, ut cursu ipso attrituque perpolitum

alio modo puteorum scrobibus effoditur aut in ruina montium quaeritur; utraque ratio dicatur

[67] Aurum qui quaerunt, ante omnia segutilum tollunt; ita vocatur indicium
[65] E' stato escogitato un trucco, infatti il rame viene riscaldato fra i primi e acceso si spegne con sale, aceto, allume, poi è tolto dalla sabbia, se è abbastanza cotto, testimoniandolo lo splendore, e di nuovo viene evaporato al fuoco, affinché trattato con pomice, allume, argento vivo mescolati possa ricevere le lamine spalmate

L'allume ha anche una capacità nel purificare quale abbiamo detto esserci per il piombo

[66] Nel nostro mondo l'oro si trova in tre modi, per tralasciare quello dell'India estratto dalle formiche o presso gli Sciti dai grifoni: dalle sabbie dei fiumi, come nel Tago di Spagna, nel Po dell'Italia, nell'Ebro della Tracia, nel Pattolo dell'Asia, nel Gange dell'India, non c'è altro oro più puro, come quello ripulito dallo scorrere stesso e dall'attrito

In altro modo si scava dalle profondità dei pozzi o si cerca nella frana dei monti; sarà spiegato l'uno e l'altro sistema

[67] Quelli che cercano l'oro, prima di tutto prendono il segutilo; così è detto il rilevatore

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 42-74

alveus hic est harenae, quae lavatur, atque ex eo, quod resedit, coniectura capitur

invenitur aliquando in summa tellure protinus rara felicitate, ut nuper in Delmatia principatu Neronis singulis diebus etiam quinquagenas libras fundens

cum ita inventum est in summo caespite, talutium vocant, si et aurosa tellus subest

cetero montes Hispaniarum, aridi sterilesque et in quibus nihil aliud gignatur, huic bono fertiles esse coguntur

[68] Quod puteis foditur, canalicium vocant, alii canaliense, marmoris glareae inhaerens, non illo modo, quo in oriente sappiro atque Thebaico aliisque in gemmis scintillat, sed micas amplexum marmoris

vagantur hi venarum canales per latera puteorum et huc illuc, inde nomine invento, tellusque ligneis columnis suspenditur

[69] quod effossum est, tunditur, lavatur, uritur, molitur
Questo è un mucchio, che viene lavato, e da quello, che resta, è fornita la congettura

Talvolta si trova subito sulla superficie terrestre con rara fortuna, come da poco in Dalmazia sotto il principato di Nerone raccogliendosi ogni giorno anche cinquanta libbre

Quando è trovato così in cima alla zolla, lo chiamano taluzio, se sotto c'è anche terra aurifera

Per il resto i monti delle Spagne, aridi e sterili e su cui non nasce nient'altro, costringono ad essere ricchi di questo bene

[68] Chiamano canalicio quello che è scavato dai pozzi, altri canaliense, che aderisce alla ghiaia di marmo, non in quel modo, in cui in oriente scintilla nello zaffiro e nel tebaico e in altre gemme, ma abbracciando le venature del marmo

Questi canali delle venature si diffondono attraverso i lati dei pozzi anche qui e là, da qui derivato il nome, e la terra è puntellata con colonne di legno

[69] Ciò che è estratto, si pesta, si lava, si brucia, si macina

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