Livio, Ab urbe condita: Livio 41; 16 - 20

Livio, Ab urbe condita: Livio 41; 16 - 20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Livio 41; 16 - 20
[16] Latinae feriae fuere ante diem tertium nonas Maias, in quibus quia in una hostia magistratus Lanuvinus precatus non erat populo Romano Quiritium, religioni fuit

Id cum ad senatum relatum esset senatusque ad pontificum collegium reiecisset, pontificibus, quia non recte factae Latinae essent, instaurari Latinas placuit, Lanuvinos, quorum opera instaurandae essent, hostias praebere

Accesserat ad religionem, Cn Cornelius consul ex monte Albano rediens concidit et, parte membrorum captus, ad Aquas Cumanas profectus ingravescente morbo Cumis decessit

Sed inde mortuus Romam adlatus et funere magnifico elatus sepultusque est

Pontifex idem fuerat
[16] Le ferie Latine si celebrarono tre giorni avanti alle none di Maggio, ma durante il loro svolgimento poiché nel sacrificio di una sola vittima il magistrato di Lanuvio non aveva rivolto la preghiera per la salute del popolo romano dei Quiriti, questa omissione fu motivo di scrupolo religioso

La relazione di tale fatto, presentata al senato, dal senato fu rimessa al collegio dei pontefici e i pontefici sentenziarono che si ripetessero le ferie Latine, dato che cera stato vizio di forma e che i Lanuvini, per cui colpa dovevano ripetersi, fornissero le vittime

A questo motivo di scrupolo si era aggiunta il console Gn Cornelio scendendo dal monte Albano era caduto e, colpito da parziale paralisi, partito per recarsi ai bagni di Cuma, aggravandosi linfermità, era morto a Cuma

Ma di qui le sue spoglie furono trasportate a Roma dove ricevettero splendide esequie e sepoltura

Era stato anche pontefice
Consul Q Petilius cum primum per auspicia posset, collegae subrogando comitia habere iussus et Latinas edicere, comitia in diem tertium nonas Sextiles, in ante diem tertium idus Sextiles edixit

Plenis religionum animis prodigia insuper nuntiata: Tusculi facem in caelo visam, Gabiis aedem Apollinis et privata aedificia conplura, Graviscus murum portamque de caelo tacta

Ea patres procurari, uti pontifices censuissent, iusserunt

Dum consules primum religiones, deinde alterum alterius mors et comitia et Latinarum instauratio inpediunt, interim C Claudius exercitum ad Mutinam, quam Ligures priore anno ceperant, admovit

Intra triduum, quam oppugnare coeperat, receptam ex hostibus colonis restituit
Il collega Q Petilio ebbe lordine, appena gli auspici lo consentissero, di tenere i comizi per la sua sostituzione e di fissare la data delle ferie Latine, i comizi furono indetti per il terzo giorno prima delle none di Luglio, le per il terzo giorno avanti le idi dello stesso mese

Quandancora gli animi erano posseduti dal timore religioso vennero per giunta annunziati prodigi: a Tuscolo era apparsa nel cielo una fiaccola, a Gabii il tempio di Apollo e parecchi edifici privati, a Gravisce le mura e la porta erano stati colpiti dal fulmine

I senatori ordinarono che fossero scongiurati con le modalità stabilite dai pontefici

Mentre le pratiche del culto frenavano lattività dei due consoli, e poi quella del superstite la morte del collega, i comizi, la ripetizione delle ferie Latine, G Claudio intanto volse lesercito verso Modena, conquistata dai Liguri lanno prima

Nel corso di tre giorni dacché ne aveva iniziato lassedio la riconquistò al nemico e la restituì ai coloni
Octo milia ibi Ligurum intra muros caesa; litteraeque Romam extemplo scriptae, quibus non modo rem exponeret, sed etiam gloriaretur sua virtute ac felicitate neminem iam cis Alpis hostem populi Romani, agrique aliquantum captum, qui multis milibus hominum dividi viritim posset

[17] Et Ti Sempronius eodem tempore in Sardinia multis secundis proeliis Sardos perdomuit

Quindecim milia hostium sunt caesa, omnes Sardorum populi, qui defecerant, in dicionem redacti

Stipendiariis veteribus duplex vectigal imperatum exactumque; ceteri frumentum contulerunt
Qui ottomila Liguri furono uccisi entro la cerchia delle mura; e scrisse subito una lettera a Roma, in cui non solo esponeva i fatti, ma si vantava anche che per effetto del suo valore e della sua fortuna nessuno nemico del popolo romano rimaneva al di qua delle Alpi e che era stata conquistata una bella porzione di territorio, che poteva assegnarsi in lotti a molte migliaia di persone

[17] Anche Ti Sempronio negli stessi giorni in Sardegna debellò i Sardi con una serie dei successi militari

Quindicimila nemici uccisi, tutte le genti di Sardegna ribelli ridotte in potere dei Romani

Ai vecchi tributari fu imposto il raddoppio del tributo e riscosso; gli altri contribuirono in frumento

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Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 46-60
Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 46-60

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 01, 46-60

Pacata provincia obsidibusque ex tota insula ducentis triginta acceptis legati Romam, qui ea nuntiarent, missi, quique ab senatu peterent, ut ob eas res ductu auspicioque Ti Semproni prospere gestas diis inmortalibus honos haberetur ipsique decedenti de provincia exercitum secum deportare liceret

Senatus in aede Apollinis legatorum verbis auditis supplicationem in biduum decrevit, et quadraginta maioribus hostiis consules sacrificare iussit, Ti Sempronium proconsulem exercitumque eo anno in provincia manere

Comitia deinde consulis unius subrogandi, ante diem tertium nonas Sextiles edicta erant, eo ipso die sunt confecta

Q Petilius consul collegam, qui extemplo magistratum occiperet, creavit C Valerium Laevinum
Pacificata la provincia e ricevuti da tutta lisola duecentotrenta ostaggi, furono inviati a Roma legati a dare queste notizie e a chiedere al senato che per le imprese felicemente compiute sotto la direzione e con gli auspici di Ti Sempronio si rendesse onore agli dèi immortali e che a lui personalmente, nel momento di uscire dalla provincia, fosse consentito di portar seco lesercito

Il senato, udite le parole dei legati nel tempio di Apollo, decise una supplicazione di due giorni e un sacrificio di quaranta vittime maggiori per mano dei consoli; quanto a Ti Sempronio, sarebbe restato con funzione cli proconsole al comando del suo esercito, per quellanno, nella provincia

Poi i comizi indetti per la sostituzione di uno dei consoli e fissati per il terzo giorno prima delle none di Luglio, furono tenuti ed espletati in quella stessa giornata

Il console Q Petilio creò come collega G Valerio Levino con lobbligo di entrare subito in carica
Ipse iam diu cupidus provinciae, cum opportunae cupiditati eius litterae adlatae essent Ligures rebellasse, nonis Sextilibus paludatus * *

litteris auditis tumultus eius causa legionem tertiam ad C Claudium proconsulem in Galliam proficisci iussit, et duumviros navales cum classe Pisas ire, qui Ligurum oram, maritumum quoque terrorem admoventes, circumvectarentur

Eodem Pisas et Q Petilius consul ad conveniendum exercitui edixerat

Et C Claudius proconsul audita rebellione Ligurum praeter eas copias, quas secum Parmae habebat, subitariis collectis militibus exercitum ad fines Ligurum admovit
Già da tempo bramoso di esercitare il governo della sua provincia, quando giunse una lettera, che dava soddisfazione al suo desiderio con la notizia della ribellione dei Liguri, il giorno delle none di Luglio in completo assetto di guerra **

, ascoltata la lettura della lettera, in vista di quella sollevazione ordinò alla terza legione di partire per la Gallia e di riunirsi al proconsole G Claudio e ai duumviri navali di andare a Pisa con la flotta e di portarsi qua e là lungo la costa dei Liguri, suscitando panico anche dalla parte del mare

Sempre a Pisa anche il console Q Petilio aveva fissato allesercito della radunata

E il proconsole G Claudio, saputo della sollevazione dei Liguri, raccolti in gran fretta soldati in aggiunta alle truppe di stanza a Panna con lui, avvicinò lesercito ai confini dei Liguri

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Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24
Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 21 - 24

[18] Hostes sub adventum C Claudi, a quo duce de meminerant nuper ad Scultennam flumen victos fugatosque, locorum magis praesidio adversus infeliciter expertam vim quam armis se defensuri, duos montes Letum et Ballistam ceperunt muroque insuper amplexi sunt

Tardius ex agris demigrantes oppressi ad mille et quingenti perierunt; ceteri montibus se tenebant, et ne in metu quidem feritatis ingenitae obliti saeviunt in praedam, quae Mutinae parta erat

Captivos cum foeda laceratione interficiunt; pecora in fanis trucidant verius passim quam rite sacrificant

Satiati caede animantium, quae inanima erant parietibus adfigunt, vasa omnis generis usui magis quam [ornamento] in speciem facta
[18] I nemici allarrivo di C Claudio, lo stesso comandante dal quale ben ricordavano desser stati battuti e volti in fuga in tempi recenti nella battaglia presso il fiume Scultenna, con lintenzione di difendersi contro le forze di cui avevano fatto sì triste esperienza fidando piuttosto nella natura dei luoghi che nelle armi, conquistarono due montagne il Leto e il Ballista, e inoltre le cinsero di un muro

Quelli che si trasferono più tardi dalla campagna, sorpresi, perirono in numero di circa millecinquecento; tutti gli altri si tenevano sui monti, e neppure dimentichi, nella paura, della loro congenita crudeltà infieriscono sul bottino conquistato nelloccupazione di Modena

Uccidono i prigionieri dopo aver infetto terribili mutilazioni, scannano i capi di bestiame alla rinfusa nei templi più propriamente che non li sacrifichino secondo il rito

E stanchi ormai duccidere esseri viventi, anche gli oggetti senza vita appiccano alle pareti, vasi dogni genere, fatti più per luso che per bellezza
Q Petilius consul, ne absente se debellaretur, litteras ad C Claudium misit, ut cum exercitu ad se in Galliam veniret: campis Macris se eum expectaturum

Litteris acceptis Claudius ex Liguribus castra movit exercitumque ad campos Macros consuli tradidit

Eodem [tempore] paucis post diebus C Valerius consul alter venit

Ibi divisis copiis, quam digrederentur, communiter ambo exercitus lustraverunt

Tum sortiti, quia non ab eadem utrumque parte adgredi hostem placebat, regiones quas peterent

Valerium auspicato sortitum constabat, quod in templo fuisset; in Petilio id vitii factum postea augures responderunt, quod extra templum sortem in sitellam ~in templum latam foris ipse oporteret

Profecti inde in diversas regiones
Il console Q Petilio, perché la guerra non si risolvesse in sua assenza, inviò una lettera a G Claudio con lordine di muovere con lesercito nella Gallia verso di lui: lo avrebbe atteso nei Campi Magri

Ricevuta la lettera Claudio mosse dal territorio dei Liguri e consegnò il suo esercito al console presso i Campi Magri

Ivi giunse pochi giorni dopo anche laltro console G Valerio

E li, divise le truppe, separarsi, tutte due insieme passarono in rassegna gli eserciti

Poi sorteggiarono verso che parte del territorio dirigersi, poiché escludevano di dover luno e laltro attaccare il nemico dalla stessa direzione

Risultava che Valerio avesse estratto la sorte con buoni auspici per trovarsi nel tempio; nei confronti di Petilio successivamente gli auguri dettero il responso che era stata commessa questa irregolarità: la sorte nellurna fuori del tempio e quando fu portata dentro egli fuori, mentre avrebbe dovuto

Poi partirono alla volta di opposte direzioni

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Livio, Ab urbe condita: Libro 42; 16 - 31
Livio, Ab urbe condita: Libro 42; 16 - 31

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 42; 16 - 31

Petilius adversus Ballistae et Leti iugum, quod eos montes perpetuo dorso inter se iungit, castra habuit

Ibi adhortantem eum pro contione milites, inmemorem ambiguitatis verbi, ominatum ferunt se eo die Letum capturum esse

Duabus simul partibus subire in adversos montes coepit

Ea pars, in qua ipse erat, inpigre succedebat

Alteram hostes cum propulissent, ut restitueret rem inclinatam, consul equo advectus suos quidem a fuga revocauit, ipse, dum incautius ante signa obversatur, missili traiectus cecidit

Nec hostes ducem occisum senserunt, et suorum pauci, qui viderant, haud neglegenter, ut qui in eo victoriam verti scirent, corpus occultavere

Alia multitudo peditum equitumque deturbatis hostibus montis sine duce cepere
Petilio pose il campo di fronte alla catena dei monti Ballista e Leto, che congiunge fra loro quelle due montagne con dorsale ininterrotta

Qui mentre esortava i soldati adunati, non badando allambiguità del termine, si dice esprimesse laugurio di giungere a conquistare il Leto in quel giorno

Cominciò ad avanzare contemporaneamente su due colonne verso le montagne di fronte

Quella, dove egli si trovava, saliva senza difficoltà

Laltra era stata ricacciata giù dal nemico e il console per porre riparo alla compromessa situazione, portandovisia cavallo, riuscì sì a fermare la fuga, ma mentre si esponeva spericolatamente davanti alle insegne, trafitto da un dardo cadde ucciso

Il nemico non si accorse della morte del comandante e i pochi dei suoi, che lavevano visto cadere, con ogni cura ne occultarono il cadavere, ben sapendo come questo fatto fosse decisivo per la vittoria

Gli altri contingenti di fanti e cavalieri, sloggiato il nemico, conquistarono le due montagne pur privi del loro comandante
Ad quinque milia Ligurum occisa; ex Romano exercitu duo et quinquaginta ceciderunt

Super tam evidentem tristis ominis eventum etiam ex pullario auditum est vitium in auspicio fuisse, nec id consulem ignorasse

C Valerius audita * * * periti religionum iurisque publici, quando duo ordinarii consules eius anni, alter morbo, alter ferro perisset, suffectum consulem negabant recte comitia habere posse

* * * deduxit

[19] Cis Appenninum Garuli et Lapicini et Hergates, trans Appenninum Friniates fuerant, intra Audenam amnem

P Mucius cum iis, qui Lunam Pisasque depopulati erant, bellum gessit, omnibusque in dicionem redactis arma ademit

Ob eas res in Gallia Liguribusque gestas duorum consulum ductu auspicioque senatus in triduum supplicationes decrevit et quadraginta hostiis sacrificari iussit
Uccisi furono circa cinquemila Liguri, dellesercito romano cinquantadue i caduti

A proposito di così clamoroso esito di infelice presagio anche da parte del custode dei polli sacri si sentì dire che cera stata una irregolarità nel trarre lauspicio, e il console non ne era ignaro

G Valerio, informato***gli esperti di pratiche sacrali e di diritto pubblico affermavano che, dal momento che i consoli ordinari di quellanno erano morti, luno di malattia, laltro in combattimento, il console sostituto non aveva la facoltà di tenere i comizi legittimamente

*** fece uscire

[19] Al di qua dellAppennino avevano avute le loro sedi Garuli, Lapicini ed Ergati, al di là i Friniati, entro il corso del fiume Audena

P Muzio guerreggiò con coloro che avevano saccheggiato il territorio di Luna e di Pisa: sottomessili tutti, tolse loro le armi

Per queste imprese compiute in Gallia e contro i Liguri, sotto la guida e con gli auspici dei due consoli il senato decretò supplicazioni di tre giorni e sacrifici di quaranta vittime

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Et tumultus quidem Gallicus et Ligustinus, qui principio eius anni exortus fuerat, haud magno conatu brevi oppressus erat; belli Macedonici subibat iam cura, miscente Perseo inter Dardanos Bastarnasque certamina

Et legati, qui missi ad res visendas in Macedoniam erant, iam reverterant Romam renuntiaverantque bellum in Dardania esse

Simul venerant et ab rege Perseo oratores, qui purgarent nec accitos ab eo Bastarnas nec auctore eo quidquam facere

Senatus nec liberavit eius culpae regem neque arguit; moneri eum tantum modo iussit, ut etiam atque etiam curaret, ut sanctum habere foedus, quod ei cum Romanis esset, videri posset
E così la ribellione dei Galli e dei Liguri, iniziatasi al principio di quellanno, fu soffocata in breve tempo senza grave sforzo;ma già si affacciava la preoccupazione della guerra contro i Macedoni, visto che Perseo suscitava motivi di contesa fra i Dardani e i Bastarni

E i legati inviati in Macedonia a ispezionarne la situazione eran già di ritorno a Roma con la notizia che cera la guerra in Dardania

Insieme erano giunti anche gli ambasciatori da parte del re Perseo per allontanare il sospetto che i Bastarni fosse stato lui a farli venire o che agissero per sua istigazione

Il senato né lo esentò da quella colpa né gli rivolse accuse; si limitò a farlo avvertito di preoccu tiuparsi il più possibile di dare a vedere di ritenere inviolabile il patto che lo legava ai Romani

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