Dardani cum Bastarnas non modo non excedere finibus suis, quod speraverant, sed graviores fieri in dies cernerent, subnixos Thracum accolarum et Scordiscorum auxiliis, audendum aliquid vel temere rati, omnes undique armati ad oppidum, quod proximum castris Bastarnarum erat, conveniunt Hiems erat, et id anni tempus elegerant, ut Thraces Scordiscique in fines suos abirent Quod ubi ita factum et solos iam esse Bastarnas audierunt, bifariam dividunt copias, pars ut recto itinere ad lacessendum ex aperto iret, pars devio saltu circumducta ab tergo adgrederetur Ceterum priusquam circumire castra hostium possent, pugnatum est; victique Dardani compelluntur in urbem, quae fere duodecim milia ab castris Bastarnarum aberat |
I Dardani accortisi che i Bastarni non solo non sgombravano il loro territorio (come speravano) ma di giorno in giorno si facevano più minacciosi con lappoggio dei rinforzi inviati dai Traci loro confinanti e dagli Scordisci, pensando di dover compiere qualche azione anche di temeraria audacia, tutti da ogni parte convengono armati nella città più vicina allaccampamento dei Bastarni Era inverno ed avevano scelto proprio quella stagione per attendere che Traci e Scordisci si ritirassero nei rispettivi territori Quando ciò avvenne e seppero che i Bastarni erano ormai rimasti soli, dividono le loro forze in due colonnè, per modo che luna procedesse direttamente e allo scoperto a provocarli, laltra guidata per un valico fuor di mano ad aggirarli li assalisse alle spalle Ma si combatté prima ancora che questa potesse prendere da tergo il campo nemico; i Dardani sconfitti vengono ricacciati nella città distante circa dodici miglia dallaccampamento dei Bastarni |
Victores confestim uti circumsidunt urbem, haud dubie postero die aut metu dedituris se hostibus aut vi expugnaturi Interim Dardanorum altera manus, quae circumducta erat, ignara cladis suorum, castra Bastarnarum sine praesidio relica * * * [20] * * more, sella eburnea posita, ius dicebat disceptabatque controversias minimarum rerum Adeoque nulli fortunae adhaerebat animus per omnia genera vitae errans, uti nec sibi nec aliis, quinam homo esset, satis constaret Non adloqui amicos, vix notis familiariter arridere, munificentia inaequali sese aliosque ludificari; quibus honoratis magnoque aestimantibus se puerilia, ut escae aut lusus, munera dare, alios nihil expectantes ditare |
I vincitori messisi subito ad inseguirli accerchiano la città nella sicura prospettiva che lindomani o il nemico si sarebbe arreso per paura od essi avrebbero espugnata la città a viva forza Intanto laltra colonna dei Dardani, che doveva operare laggiramento, ignara della sconfitta dei propri commilitoni, il campo dei Bastarni, lasciato indifeso [20] Secondo il costume da un seggio davorio amministrava la giustizia e decideva controversie originate da futili questioni E sino a tal punto il suo animo, alla continua ricerca di ogni esperienza, era incapace di fissarsi ad una regola di vita, da non risultare né a a lui né ad altri che razza duomo si fosse Non rivolgeva parola agli amici, a persone conosciute appena sorrideva affabilrnente, si prendeva giuoco di se stesso e degli altri con la sua generosità imprevedibile;a taluni personaggi stimati e che si reputavano da molto faceva doni puerili, come di cibi e trastulli, altri che non si aspettavano nulla arricchiva |
Itaque nescire, quid sibi vellet, quibusdam videri; quidam ludere eum simpliciter, quidam haud dubie insanire aiebant In duabus tamen magnis honestisque rebus vere regius erat animus, in urbium donis et deorum cultu Megalopolitanis in Arcadia murum se circumdaturum urbi est pollicitus maioremque partem pecuniae dedit; Tegeae theatrum magnificum e marmore facere instituit; Cyzici prytaneo++id est penetrale urbis, ubi publice, quibus is honos datus est, vescuntur++vasa aurea mensae unius posuit Rhodiis, nihil unum insigne, ita omnis generis, ut quaeque usus eorum postulaverunt, dona dedit |
E così certuni pensavano che non sapesse che si volesse; c era chi sosteneva che gli piacesse scherzare come un fanciullo e chi riteneva che fuor di dubbio folleggiasse Pure in due cose grandi e onorifiche aveva animo vera- niente degno di re, nel far doni alle città e nel culto degli dei Ai Megalopolitani di Arcadia promise di cinger di mura la città e fornì la maggior parte del denaro; a Tegea cominciò a costruire uno splendido teatro di marmo; a Cizico, Pritaneo cioè il cuore della città, dove a spese dello stato hanno il vitto coloro ai quali quell onore è riservato fornì vasellame doro sufficiente per lapparecchiatura duna mensa Ai Rodii non fece un unico dono di pregio, così li dotò di regali dogni specie, quanti ne richiedevano le loro consuetudini di vita |
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Magnificentiae vero in deos vel Iovis Olympii templum Athenis, unum in terris incohatum pro magnitudine dei, potest esse; sed et Delum aris insignibus statuarumque copia exornavit, et Antiochiae Iovis Capitolini magnificum templum, non laqueatum auro tantum, sed parietibus totis lammina inauratum, et alia multa in aliis locis pollicitus, quia perbreve tempus regni eius fuit, non perfecit | Ma della sua magnificienza verso gli dèi può essere anche il solo tempio in onore di Giove Olimpio ad Atene, unico al mondo che sia stato iniziato in dimensioni adeguate alla grandezza del dio; senonché a Delo adornò di altari preziosi e di gran numero di statue e ad Antiochia il magnifico tempio in onore di Giove Capitolino, non soltanto col soffitto doro, ma anche rivestito di lamine doro in tutto il circuito delle pareti, e molti altri templi in altre località promise pur scnza arrivare a completarli per lesigua durata del suo regno |
Spectaculorum quoque omnis generis magnificentia superiores reges vicit, reliquorum sui moris et copia Graecorum artificum; gladiatorum munus, Romanae consuetudinis, primo maiore cum terrore hominum, insuetorum ad tale spectaculum, quam voluptate dedit; deinde saepius dando et modo volneribus tenus, modo sine missione, etiam [et] familiare oculis gratumque id spectaculum fecit, et armorum studium plerisque iuvenum accendit Itaque qui primo ab Roma magnis pretiis paratos gladiatores accersere solitus erat, iam suo * * * pio inter peregrinos |
Anche nella magnificenza degli spettacoli dogni genere superò i re che lo avevano preceduto, ed in quella degli altri giuochi allestiti secondo gli usi indigeni anche per il grande concorso di artisti greci; offrì spettacoli di gladiatori, di tradizione romana, dapprima con più sbigottimento degli spettatori, non abituati a manifestazioni di tale genere, che diletto; poi con loffrirne assai spesso, ora sino al primo sangue, ora senza scampo da morte, rese anche questo spettacolo familiare alla vista ed accetto e accese lamor delle armi nella maggior parte dei giovani E così colui che dapprima si faceva venire da Roma a caro prezzo gladiatori già esperti, ormai col suo ***Scipione la giurisdizione sui forestieri |