Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 20 - 22, pag 3

Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 20 - 22

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 20 - 22
[22] Res interim nihilo minus ab legatis gerebantur [22] Nel frattempo le incombenze belliche erano trattate per mezzo di luogotenenti
Marcius superato Baete amni, quem incolae Certim appellant, duas opulentas ciuitates sine certamine in deditionem accepit A Marcio, che aveva attraversato il fiume Beti, che gli abitanti chiamano Certi, si arresero senza combattere due potenti città
Astapa urbs erat Carthaginiensium semper partis; neque id tam dignum ira erat quam quod extra necessitates belli praecipuum in Romanos gerebant odium La città di Astapa, invece, era sempre stata dalla parte dei Cartaginesi e ciò non provocò nei Romani tanto sdegno quanto il fatto che, al di fuori delle necessità della guerra, l'odio degli abitanti di Astapa contro i Romani era particolarmente rabbioso

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Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 21-25
Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 21-25

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 21-25

Nec urbem aut situ aut munimento tutam habebant quae ferociores iis animos faceret; sed ingenia incolarum latrocinio laeta ut excursiones in finitimum agrum sociorum populi Romani facerent impulerant et uagos milites Romanos lixasque et mercatores exciperent Astapa non era città collocata in posizione sicura e fortificata, in modo da fare più fieri gli animi dei suoi cittadini; tuttavia, la loro stessa natura, che si allietava di rapine, li aveva spinti a fare scorrerie nei vicini territori degli alleati del popolo romano e a cogliere all'improvviso soldati romani dispersi, nonché vivandieri e mercanti
Magnum etiam comitatum, quia paucis parum tutum fuerat, transgredientem fines positis insidiis circumuentum iniquo loco interfecerant Avevano anche trucidato, traendola in tranello e circondandola in luogo impervio, una grossa comitiva di gente che attraversava le loro terre, molto numerosa perché il muoversi in pochi non sembrava prudente

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Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 19 - 22
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 19 - 22

Ad hanc urbem oppugnandam cum admotus exercitus esset, oppidani conscientia scelerum, quia nec deditio tuta ad tam infestos uidebatur neque spes moenibus aut armis tuendae salutis erat, facinus in se ac suos foedum ac ferum consciscunt All'assalto di questa città essendosi mosso l'esercito romano, gli abitanti consapevoli delle loro infamie, poiché non consideravano cosa sicura la resa a nemici così pericolosi e non potevano d'altra parte avere neppure la speranza di salvarsi con le mura e con le armi, perpetuarono contro se stessi ed i loro familiari un'orrenda e crudele scelleratezza
Locum in foro destinant quo pretiosissima rerum suarum congererent; super eum cumulum coniuges ac liberos considere cum iussissent, ligna circa exstruunt fascesque uirgultorum coniciunt Nel foro scelsero un luogo, nel quale ammucchiarono tutte le loro cose più preziose; sopra questo cumulo fecero sedere le donne e i figli, innalzarono intorno cataste di legna e vi gettarono sopra dei rami

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 41-50

Quinquaginta deinde armatis iuuenibus praecipiunt ut, donec incertus euentus pugnae esset, praesidium eo loco fortunarum suarum corporumque quae cariora fortunis essent seruarent Diedero poi ordine a cinquanta giovani armati di custodire in quel luogo le loro ricchezze e le persone dei loro familiari, più cari delle ricchezze stesse, finché la sorte della battaglia fosse incerta
Si rem inclinatam uiderent atque in eo iam esse ut urbs caperetur, scirent omnes quos euntes in proelium cernerent mortem in ipsa pugna obituros Quando dissero, vi accorgerete che le cose si mettono male e che è imminente la caduta della città, sappiate che tutti coloro che vedrete avviarsi alla battaglia, in essa troveranno la morte

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 24; 01-10

Illos se per deos superos inferosque orare ut memores libertatis, quae illo die aut morte honesta aut seruitute infami finienda esset, nihil relinquerent in quod saeuire iratus hostis posset Per gli dei superi e per gli inferi vi scongiuriamo perché memori della libertà, che in quel giorno dovrà necessariamente finire per voi o con una morte dignitosa o con un'infame servitù, non lasciate sopravvivere nulla, contro cui la rabbia nemica possa infierire

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 23 - 24

Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 01- 06
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 07, 01- 06

Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 08 - 09
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 08 - 09

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