Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 31-40

[31] His adhortationibus incitatos corpora curare atque ad iter se parare iubet

Postero die profectus aduersa ripa Rhodani mediterranea Galliae petit, non quia rectior ad Alpes uia esset, sed quantum a mari recessisset minus obuium fore Romanum credens, cum quo priusquam in Italiam uentum foret non erat in animo manus conserere

Quartis castris ad Insulam peruenit

Ibi Isara Rhodanusque amnes diuersis ex Alpibus decurrentes, agri aliquantum amplexi confluunt in unum in mediis campis; Insulae nomen inditum

Incolunt prope Allobroges, gens iam inde nulla Gallica gente opibus aut fama inferior

Tum discors erat
[31]Avendoli incoraggiati con tali incitamenti, Annibale comandò ai suoi soldati di riposarsi e di prepararsi al viaggio

Il giorno dopo partì dirigendosi verso le parti interne della Gallia, risalendo il corso del Rodano non perché questa fosse la via più breve per giungere alle Alpi, ma perché pensava che quanto più egli si fosse allontanato dal mare, tanto meno probabilmente egli sarebbe andato incontro ai Romani, coi quali non aveva nessuna intenzione di combattere prima che fosse arrivato in Italia

In quattro tappe giunse ad un luogo chiamato Isola

Qui i fiumi Isara e Rodano, scendendo da diversi punti delle Alpi, dopo aver abbracciato un buon tratto di terreno, confluivano in un unico fiume; alla pianura chiusa in mezzo fu dato il nome di Isola

Abitano vicino gli Allobrogi, gente già da quel tempo e per ricchezze e per fama per nulla inferiore ad alcun'altra popolazione gallica

Allora essa era preda di discordie
Regni certamine ambigebant fratres; maior et qui prius imperitarat, Braneus nomine, minore a fratre et coetu iuniorum qui iure minus, ui plus poterant, pellebatur

Huius seditionis peropportuna disceptatio cum ad Hannibalem delata esset

arbiter regni factus, quod ea senatus principumque sententia fuerat, imperium maiori restituit

Ob id meritum commeatu copiaque rerum omnium, maxime uestis, est adiutus, quam infames frigoribus Alpes praeparari cogebant

Sedatis certaminibus Allobrogum cum iam Alpes peteret, non recta regione iter instituit sed ad laeuam in Tricastinos flexit; inde per extremam oram Uocontiorum agri tendit in Trigorios, haud usquam impedita uia priusquam ad Druentiam flumen peruenit
Due fratelli erano in lotta per il possesso del regno; il maggiore di nome Branco, che per primo aveva imperato, stava per essere cacciato dal fratello minore e dalla massa dei più giovani, che, pur avendo minori diritti, avevano dalla parte loro la forza

Fu rimessa ad Annibale la facoltà di prendere una decisione in questa discordia, il che fu per lui una circostanza estremamente favorevole

Egli, divenuto infatti arbitro del regno, restituì il potere al fratello maggiore, secondo il parere del senato e dei principali cittadini

Per il merito così acquistatosi, ebbe aiuti di vettovaglie ed abbondanza di tutti quei mezzi, massimamente di vesti, che le Alpi famose per i geli costringevano a procurarsi

Annibale, placate le discordie degli Allobrogi, quando ormai si avviava verso le Alpi non prese il cammino per la strada più diretta, ma ripiegò sulla sinistra verso il paese dei Tricastini; di qui, passando nella parte estrema del territorio dei Voconzi volse la marcia verso il paese dei Tricori, senza trovare alcun impedimento prima di giungere al fiume Druenza
Is et ipse Alpinus amnis longe omnium Galliae fluminum difficillimus transitu est

nam cum aquae uim uehat ingentem, non tamen nauium patiens est, quia nullis coercitus ripis, pluribus simul neque iisdem alueis fluens, noua semper [per] uada nouosque gurgites, et ob eadem pediti quoque incerta uia est,ad hoc saxa glareosa uoluens, nihil stabile nec tutum ingredienti praebet

et tum forte imbribus auctus ingentem transgredientibus tumultum fecit, cum super cetera trepidatione ipsi sua atque incertis clamoribus turbarentur

[32] P Cornelius consul, triduo fere postquam Hannibal a ripa Rhodani mouit, quadrato agmine ad castra hostium uenerat, nullam dimicandi moram facturus
Questo fiume, anch'esso di origine alpina, è difficilissimo da passare ben più di tutti gli altri fiumi della Gallia

Infatti, per quanto trasporti una grande massa d'acqua, non può essere, tuttavia, solcato da navi perché non è chiuso da alcuna sponda, ma scorrendo contemporaneamente con parecchie correnti, crea sempre nuovi guadi e nuovi vortici che rendono incerto il passaggio; la ghiaia che esso trascina non offre poi alcuna stabilità e sicurezza a chi vi entri

Per di più in quel momento il fiume, essendo per caso gonfio per le piogge, generò un gran panico e confusione in coloro che lo attraversavano, i quali, oltre al resto, erano presi anche da una strana paura, provocata da grida, che non si sapeva donde venissero

32Il console Publio Cornelio circa tre giorni dopo che Annibale si era mosso dalle rive del Rodano, era venuto in colonna quadrata agli accampamenti nemici, con l'intenzione di non frapporre indugio alcuno nell'attaccare battaglia

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Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61
Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 51-61

ceterum ubi deserta munimenta nec facile se tantum praegressos adsecuturum uidet, ad mare ac naues rediit, tutius faciliusque ita descendenti ab Alpibus Hannibali occursurus

Ne tamen nuda auxiliis Romanis Hispania esset, quam prouinciam sortitus erat, Cn Scipionem fratrem cum maxima parte copiarum aduersus Hasdrubalem misit, non ad tuendos tantummodo ueteres socios conciliandosque nouos sed etiam ad pellendum Hispania Hasdrubalem

Ipse cum admodum exiguis copiis Genuam repetit, eo qui circa Padum erat exercitu Italiam defensurus

Hannibal ab Druentia campestri maxime itinere ad Alpes cum bona pace incolentium ea loca Gallorum peruenit
Tuttavia, allorché si accorse che le difese erano abbandonate e che egli non avrebbe potuto facilmente inseguire i nemici che erano andati molto avanti, ritornò al mare ed alle navi pensando di opporre così resistenza ad Annibale che discendeva dalle Alpi

Pertanto, affinché la Spagna che aveva avuto in sorte come provincia non fosse sguernita di truppe romane, mandò il fratello Cn Scipione contro Asdrubale con la massima parte delle forze, non solo per proteggere gli antichi alleati e per procurarsene dei nuovi, ma anche per cacciare Asdrubale dalla Spagna

Egli poi tornò a Genova per difendere l'Italia con quell'esercito che era stanziato nelle regioni intorno al Po

Annibale dal fiume Druenza per strade generalmente piane giunse alle Alpi, senza essere molestato dai Galli che abitano quelle regioni
Tum, quamquam fama prius, qua incerta in maius uero ferri solent, praecepta res erat, tamen ex propinquo uisa montium altitudo niuesque caelo prope immixtae, tecta informia imposita rupibus, pecora iumentaque torrida frigore, homines intonsi et inculti, animalia inanimaque omnia rigentia gelu, cetera uisu quam dictu foediora terrorem renouarunt

Erigentibus in primos agmen cliuos apparuerunt imminentes tumulos insidentes montani, qui, si ualles occultiores insedissent, coorti ad pugnam repente ingentem fugam stragemque dedissent
Allora, per quanto la situazione fosse prevista, in virtù di quella fama che rappresenta sempre le cose mal conosciute più grandi di quanto non siano in realtà, tuttavia, l'imponenza delle montagne viste da vicino e le nevi che quasi si confondevano col cielo, le rozze capanne addossate alle rupi e il bestiame piccolo e grosso irrigidito dal gelo, gli uomini di aspetto selvaggio con barbe e capelli lunghi e male in arnese, gli esseri animati ed inanimati induriti dal ghiaccio, l'aspetto squallido di ogni cosa, che era più facile cogliere con la vista che rappresentare con la parola, tutto questo rinnovò nei soldati il terrore

A quelli che a mano a mano avanzavano verso le prime alture apparvero gli abitanti che occupavano le sommità sovrastanti la via, se essi avessero, invece, occupate le valli in modo da non farsi scorgere, avrebbero potuto levarsi improvvisamente a combattere ed a fare grande strage del nemico obbligandolo alla fuga

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Livio, Ab urbe condita: Libro 25; 31-41
Livio, Ab urbe condita: Libro 25; 31-41

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 25; 31-41

Hannibal consistere signa iussit; Gallisque ad uisenda loca praemissis, postquam comperit transitum ea non esse, castra inter confragosa omnia praeruptaque quam extentissima potest ualle locat

Tum per eosdem Gallos, haud sane multum lingua moribusque abhorrentes, cum se immiscuissent conloquiis montanorum, edoctus interdiu tantum obsideri saltum, nocte in sua quemque dilabi tecta

luce prima subiit tumulos, ut ex aperto atque interdiu uim per angustias facturus
Annibale comandò di fermarsi e, mandati avanti i Galli ad esplorare i luoghi, dopo che venne a sapere che per quella parte non vi era passaggio, pose gli accampamenti nella valle più larga che poté trovare fra burroni e precipizi da ogni parte

Allora dagli stessi Galli, che in verità non erano molto diversi da quelle popolazioni alpine per lingua e per costumi e che si erano mescolati ai discorsi dei montanari, fu informato che i passi erano sorvegliati solo durante il giorno, mentre di notte tutti si ritiravano nei vicini villaggi

Allora Annibale all'alba si portò sotto le prime alture, mostrando di volersi aprire per quelle gole una via con la forza palesemente ed in piena luce
Die deinde simulando aliud quam quod parabatur consumpto, cum eodem quo constiterant loco castra communissent, ubi primum degressos tumulis montanos laxatasque sensit custodias, pluribus ignibus quam pro numero manentium in speciem factis impedimentisque cum equite relictis et maxima parte peditum, ipse cum expeditis, acerrimo quoque uiro, raptim angustias euadit iisque ipsis tumulis quos hostes tenuerant consedit

[33] Prima deinde luce castra mota et agmen reliquum incedere coepit

Iam montani signo dato ex castellis ad stationem solitam conueniebant, cum repente conspiciunt alios arce occupata sua super caput imminentes, alios uia transire hostes
Trascorso, quindi, il giorno, fingendo di fare altra cosa da quella che andava preparando, avendo i soldati fortificato il campo nello stesso luogo nel quale si erano fermati, appena si accorse che i montanari si erano allontanati dalle alture e che la sorveglianza si era allentata, avendo acceso per trarre in inganno i nemici più fuochi di quello che non richiedesse il numero di coloro che rimanevano ed avendo lasciato là i bagagli con la cavalleria e la massima parte della fanteria, Annibale stesso, con soldati audacissimi ed armati alla leggera, riuscì all'improvviso a superare gli stretti passi e ad impadronirsi di quelle stesse alture che i nemici avevano occupato

[33] All'alba poi gli accampamenti furono tolti e le truppe che Annibale aveva lasciato dietro di sé cominciarono la loro marcia

Già i montanari ad un dato segnale si stavano avviando dai loro villaggi montani ai soliti punti di ritrovo, quando all'improvviso scorsero i nemici, alcuni che occupati i vertici sovrastavano sul loro capo, altri invece che passavano sulla strada

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Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 01

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 01

Utraque simul obiecta res oculis animisque immobiles parumper eos defixit; deinde, ut trepidationem in angustiis suoque ipsum tumultu misceri agmen uidere, equis maxime consternatis, quidquid adiecissent ipsi terroris satis ad perniciem fore rati, peruersis rupibus iuxta, inuia ac deuia adsueti decurrunt

Tum uero simul ab hostibus, simul ab iniquitate locorum Poeni oppugnabantur plusque inter ipsos, sibi quoque tendente ut periculo primus euaderet, quam cum hostibus certaminis erat

Et equi maxime infestum agmen faciebant, qui et clamoribus dissonis quos nemora etiam repercussaeque ualles augebant territi trepidabant
Questa duplice vista, che si offriva contemporaneamente al loro sguardo ed alla loro riflessione, li fece fermare e restare immobili: poi, come si accorsero che la stessa colonna nemica si disordinava negli stretti passi, e procedeva in gran confusione, essendo anche i cavalli in preda a spavento, pensando che, se essi stessi avessero aggiunto qualche altra ragione di terrore, ciò sarebbe bastato per portare rovina, si misero a correre qua e là per diversi punti di quelle rupi scoscese, abituati com'erano a luoghi impraticabili e fuori mano

Allora, nello stesso tempo, i Cartaginesi furono assaliti dai nemici e posti in difficoltà dallo svantaggio della posizione; tuttavia, più che contro i nemici, essi contendevano tra di loro poiché ciascuno mirava per conto suo a scampare prima degli altri dal pericolo

I cavalli rendevano rischiosa la marcia poiché erano terrorizzati dalle grida confuse che, ripercosse dai boschi e dalle vallate, sembravano riecheggiare più alte
et icti forte aut uolnerati adeo consternabantur, ut stragem ingentem simul hominum ac sarcinarum omnis generis facerent; multosque turba, cum praecipites deruptaeque utrimque angustiae essent, in immensum altitudinis deiecit, quosdam et armatos; et ruinae maxime modo iumenta cum oneribus deuoluebantur

Quae quamquam foeda uisu erant, stetit parumper tamen Hannibal ac suos continuit, ne tumultum ac trepidationem augeret

deinde, postquam interrumpi agmen uidit periculumque esse, ne exutum impedimentis exercitum nequiquam incolumem traduxisset, decurrit ex superiore loco et, cum impetu ipso fudisset hostem, suis quoque tumultum auxit

Sed is tumultus momento temporis, postquam liberata itinera fuga montanorum erant, sedatur, nec per otium modo sed prope silentio mox omnes traducti
E colpiti per caso o feriti si spaventavano a tal punto che facevano gran rovina di uomini e di bagagli di ogni genere; la calca, essendovi da ambo i lati del passo precipizi e scoscendimenti, fece precipitare in profondi abissi molti soldati, ma soprattutto le bestie da soma, che come per una rovinosa frana erano trascinate giù con i carichi

Per quanto tali cose fossero orribili a vedersi, Annibale, tuttavia, arrestò solo per poco il cammino e trattenne i suoi per non accrescere il disordine e lo spavento

Di poi, avendo visto che la marcia sarebbe stata interrotta e che si presentava veramente un pericolo, per il fatto che l'esercito, per quanto incolume, era passato invano perché privo di tutte le salmerie, si precipitò giù dalle alture ed avendo sbaragliato i nemici nell'atto stesso di assalirli, anche fra i suoi accrebbe lo scompiglio

Tuttavia, questo sconvolgimento cessò quasi subito allorché, per la fuga dei montanari, essendosi liberati i valichi, immediatamente non solo con calma, ma quasi in silenzio, tutti furono fatti passare

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 36; 36 - 40

Castellum inde, quod caput eius regionis erat, uiculosque circumiectos capit et capt[o c]ibo ac pecoribus per triduum exercitum aluit

et, quia nec montanis primo perculsis nec loco magno opere impediebantur, aliquantum eo triduo uiae confecit

[34] Peruentum inde ad frequentem cultoribus alium, ut inter montanos, populum

Ibi non bello aperto sed suis artibus, fraude et insidiis, est prope circumuentus

Magno natu principes castellorum oratores ad Poenum ueniunt, alienis malis, utili exemplo, doctos memorantes amicitiam malle quam uim experiri Poenorum; itaque oboedienter imperata facturos; commeatum itinerisque duces et ad fidem promissorum obsides acciperet
[Annibale]occupò il principale borgo di quella regione e i piccoli villaggi circostanti e con le vettovaglie e col bestiame tolto ai nemici alimentò per tre giorni l'esercito

Poiché né i montanari battuti al primo impeto, né la natura dei luoghi erano di grande ostacolo, in tre giorni i Cartagine percorsero un buon tratto di cammino

[34] Giunse quindi Annibale ad un'altra popolazione costituita in gran parte da contadini come vi possono essere in un paese di montagna

Qui fu quasi sopraffatto non dalla guerra aperta, ma dalle sue stesse arti, la frode e le insidie

I capi dei villaggi, gente di età avanzata, vennero ai Cartagine come ambasciatori dicendo che, ammaestrati dall'utile esempio delle sciagure capitate ad altri, preferivano sperimentare l'amicizia piuttosto che la violenza dei Cartaginesi; pertanto, erano pronti ad obbedire agli ordini: accogliesse Annibale vettovaglie, guide e ostaggi come garanzia delle promesse fatte

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