(40) Per idem tempus Laeuinus consul iam magna parte anni circumacta in Siciliam ueteribus nouisque sociis exspectatus cum uenisset, primum ac potissimum omnium ratus Syracusis noua pace inconditas componere res, Agrigentum inde, quod belli reliquum erat tenebaturque a Carthaginiensium ualido praesidio, duxit legiones et adfuit fortuna incepto Hanno erat imperator Carthaginiensium, sed omnem in Muttine Numidisque spem repositam habebant per totam Siciliam uagus praedas agebat ex sociis Romanorum neque intercludi ab Agrigento ui aut arte ulla nec quin erumperet ubi uellet prohiberi poterat haec eius gloria quia iam imperatoris quoque famae officiebat, postremo in inuidiam uertit ut ne bene gestae quidem res iam Hannoni propter auctorem satis laetae essent |
40 Nello stesso tempo il console Levino, essendo ormai trascorsa gran parte dell'anno, venne in Sicilia aspettato da antichi e da nuovi alleati, col proposito di concludere subito la cosa più importante, sistemare cioè in Siracusa le faccende non ancora bene ordinate per la pace recente; condusse perciò le legioni contro Agrigento che era l'ultimo avanzo della guerra e che era occupata dai Cartaginesi con una forte guarnigione La fortuna favorì l'impresa il generale dei Cartaginesi era Annone, ma la speranza di tutti era riposta nei Numidi e in Muttine Costui, vagando per tutta la Sicilia a saccheggiare le terre degli alleati dei Romani, non poteva, né con la forza né con linganno, essere tenuto lontano da Agrigento, né gli si poteva impedire di uscirne quando voleva Questa sua fama offuscando anche la fama del generale, ne suscitò linvidia al punto che neppure le imprese fortunate di Muttine proprio perché erano compiute da lui, rallegravano Annone |
postremo praefecturam eius filio suo dedit, ratus cum imperio auctoritatem quoque ei inter Numidas erepturum quod longe aliter euenit; nam ueterem fauorem eius sua insuper inuidia auxit; neque ille indignitatem iniuriae tulit confestimque ad Laeuinum occultos nuntios misit de tradendo Agrigento per quos ut est facta fides compositusque rei gerendae modus, portam ad mare ferentem Numidae cum occupassent pulsis inde custodibus aut caesis Romanos ad id ipsum missos in urbem acceperunt et cum agmine iam in media urbis ac forum magno tumultu iretur, ratus Hanno non aliud quam tumultum ac secessionem, id quod et ante acciderat, Numidarum esse, ad comprimendam seditionem processit |
Alla fine conferì a suo figlio il comando che aveva Muttine ritenendo che in tal modogli avrebbe sottratto anche quell'autorità che aveva sui Numidi Questo provvedimento conseguì l'effetto opposto; infatti, la sua gelosia accrebbe per di più l'antico favore che Muttine godeva; costui non tollerò l'indegno oltraggio, perciò mandò subito dei messi a Levino per offrirgli la resa di Agrigento Quando attraverso i messi si ottenne la necessaria fiducia e furono fissate le modalità dell'impresa, i Numidi, dopo aver occupato la porta che s'apriva verso il mare, cacciate ed uccise le guardie, accolsero nella città i Romani che per questo erano stati mandati E mentre i Romani procedevano schierati in mezzo alla città e al foro con gran tumulto, Annone, supponendo che di null'altro si trattasse che di un'agitazione di Numidi in rivolta, di quelle che già erano accadute, si fece avanti per reprimere la sedizione |
atque ille cum ei multitudo maior quam Numidarum procul uisa et clamor Romanus haudquaquam ignotus ad aures accidisset, priusquam ad ictum teli ueniret capessit fugam per auersam portam emissus adsumpto comite Epicyde cum paucis ad mare peruenit; nactique opportune paruum nauigium, relicta hostibus Sicilia de qua per tot annos certatum erat, in Africam traiecerunt alia multitudo Poenorum Siculorumque ne temptato quidem certamine cum caeci in fugam ruerent clausique exitus essent circa portas caesa oppido recepto Laeuinus qui capita rerum Agrigenti erant uirgis caesos securi percussit, ceteros praedamque uendidit; omnem pecuniam Romam misit fama Agrigentinorum cladis Siciliam cum peruasisset, omnia repente ad Romanos inclinauerunt |
Tuttavia, quando da lontano si accorse che la folla era troppo grande per essere di soli Numidi, e gli giunse all'orecchio il ben noto grido dei Romani, prima di giungere ad un tiro di dardo, prese la fuga Uscito dalla porta opposta, preso con sé come compagno Epicide, giunse al mare con pochi dei suoi ed avendo fortunatamente trovato una piccola imbarcazione, abbandonata ai nemici la Sicilia, per ilpossesso della quale per tanti anni si era combattuto, passò in Africa Un'altra moltitudine di Cartaginesi e di Siciliani senza tentare nemmeno di combattere si abbandonò ciecamente alla fuga e, poiché le uscite erano chiuse, tutti quanti furono trucidati dinanzi alle porte Occupata Agrigento, Levino decapitò i principali cittadini, dopo averli percorsi con le verghe; gli altri furono venduti come preda di guerra; tutto il denaro fu mandato a Roma Come si sparse per la Sicilia la notizia della caduta di Agrigento, tutto improvvisamente si volse in favore dei romani |
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prodita breui sunt uiginti oppida, sex ui capta: uoluntaria deditione in fidem uenerunt ad quadraginta quarum ciuitatium principibus cum pro cuiusque merito consul pretia poenasque exsoluisset, coegissetque Siculos positis tandem armis ad agrum colendum animos conuertere, ut esset non incolarum modo alimentis frugifera insula, sed urbis Romae atque Italiae, id quod multis saepe tempestatibus fecerat, annonam leuaret, ab Agathyrna inconditam multitudinem secum in Italiam transuexit quattuor milia hominum erant, mixti ex omni conluuione exsules obaerati capitalia ausi plerique cum in ciuitatibus suis ac sub legibus uixerant, et postquam eos ex uariis causis fortuna similis conglobauerat Agathyrnam per latrocinia ac rapinam tolerantes uitam |
In breve tempo furono consegnate per tradimento venti città, sei furono prese con la forza; circa quaranta volontariamente si arresero Il console, dopo aver distribuito aicapi di questa città ricompense o punizioni secondo il merito di ciascuno, costrinse i siciliani a deporre le armi a darsi allagricoltura, perché l'isola producesse tanto da fornire il nutrimento ai suoi abitanti, non solo, ma alleviasse anche la scarsezza di vettovaglie alla città di Romae all'Italia, cosa che in molte occasioni spesso era avvenuta; da Agatirna trasferì con sé in Italia una moltitudine disordinata si trattava di quattromila uomini, una rozza mescolanza di gente di ogni specie, esuli carichi di debiti, la maggior parte rei di delitti capitali compiuti quando erano vissuti nelle loro città e sotto le loro leggi e che, quando per varie cause una comune sorte li aveva ammassati ad Agatirna, là continuavano a vivere di furti e di rapine |
hos neque relinquere Laeuinus in insula tum primum noua pace coalescente uelut materiam nouandis rebus satis tutum ratus est, et Reginis usui futuri erant ad populandum Bruttium agrum adsuetam latrociniis quaerentibus manum et quod ad Siciliam attinet eo anno debellatum est |
Levino non ritenne prudente lasciare in Sicilia questa gente in quel primo momento in cui la pace cominciava a consolidarsi, poiché essa sarebbe stata fornite di sovvertimenti, mentre questi uomini sarebbero stati utili a quei di Reggio che cercavano una banda di ladroni per devastare le campagne del Bruzzio Per quanto riguarda la Sicilia in quell'anno la guerra ebbe fine |