Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 01- 06, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 01- 06

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 07, 01- 06
Quia infacundior sit et lingua impromptus; quod naturae damnum utrum nutriendum patri, si quicquam in eo humani esset, an castigandum ac vexatione insigne faciendum fuisse

Ne mutas quidem bestias minus alere ac fouere si quid ex progenie sua parum prosperum sit; at hercule Manlium malum malo augere filii et tarditatem ingenii insuper premere et, si quid in eo exiguum naturalis uigoris sit, id exstinguere uita agresti et rustico cultu inter pecudes habendo
La scarsa eloquenza e prontezza di lingua Ma non sarebbe stato cómpito del padre, se in lui ci fosse stato qualcosa di umano, correggere questo difetto di natura invece di peggiorarlo con punizioni e tormenti

Perfino gli animali allo stato brado, se uno dei loro piccoli è meno fortunato, non di meno continuano a nutrirlo e a curarsi di lui Ma, per Ercole, Lucio Manlio il male che affliggeva il figlio lo aumentava facendogli del male, e in più soffocandone lo sviluppo dell'indole già poco pronta E se poi in lui restava qualcosa della naturale vitalità, Manlio la spegneva costringendo il giovane a vivere in maniera selvaggia e a crescere tra le bestie
Omnium potius his criminationibus quam ipsius iuvenis inritatus est animus; quin contra se quoque parenti causam inuidiae atque criminum esse aegre passus, ut omnes di hominesque scirent se parenti opem latam quam inimicis eius malle, capit consilium rudis quidem atque agrestis animi et quamquam non ciuilis exempli, tamen pietate laudabile

Inscientibus cunctis cultro succinctus mane in urbem atque a porta domum confestim ad M Pomponium tribunum pergit; ianitori opus esse sibi domino eius conuento extemplo ait; nuntiaret T Manlium L Filium esse

Mox introductus -- etenim percitum ira in patrem spes erat aut criminis aliquid noui aut consilii ad rem agendam deferre -- salute accepta redditaque esse ait quae cum eo agere arbitris remotis velit
Queste accuse suscitarono l'indignazione di tutti, salvo che del giovane stesso, il quale invece soffriva al pensiero di essere causa di ulteriore risentimento e accuse nei confronti del padre E perché tutti in cielo e in terra sapessero che egli aveva preferito aiutare il padre piuttosto che i nemici del padre, organizzò un piano che, pur frutto di un'indole rozza e selvaggia e ben lontano dal risultare un esempio di condotta civica, era tuttavia elogiabile per l'attaccamento dimostrato al padre

Senza che nessuno lo sapesse, alle prime luci del giorno venne in città armato di coltello e dalla porta raggiunse in un attimo la casa del tribuno Marco Pomponio Al portinaio disse di dover vedere immediatamente il suo padrone e lo pregò di riferire che si trattava di Tito Manlio, il figlio di Lucio

Fatto entrare senza esitazione - Marco sperava che a spingerlo fosse la rabbia nei confronti del padre o che fosse venuto a riferire qualche nuova accusa o a suggerire un piano -, dopo un reciproco scambio di saluti, il giovane disse che c'erano degli argomenti di cui voleva discutere con lui lontano da occhi indiscreti
Procul inde omnibus abire iussis cultrum stringit et super lectum stans ferro intento, nisi in quae ipse concepisset verba iuraret se patris eius accusandi causa concilium plebis nunquam habiturum, se eum extemplo transfixurum minatur

Pauidus tribunus, quippe qui ferrum ante oculos micare, se solum inermem, illum praeualidum iuvenem et, quod haud minus timendum erat, stolide ferocem viribus suis cerneret, adiurat in quae adactus est verba; et prae se deinde tulit ea ui subactum se incepto destitisse

Nec, perinde ut maluisset plebes sibi suffragii ferendi de tam crudeli et superbo reo potestatem fieri, ita aegre habuit filium id pro parente ausum; eoque id laudabilius erat quod animum eius tanta acerbitas patria nihil a pietate auertisset
Dopo che a tutti i presenti venne ordinato di allontanarsi dalla stanza, afferrò il coltello e, fermo in piedi sopra il letto del tribuno con in mano l'arma pronta a colpire, minacciò di pugnalarlo lì sul momento, se Pomponio non avesse giurato, nei termini che egli stesso avrebbe imposto, di non aver alcuna intenzione di convocare un'assemblea popolare per mettere suo padre sotto accusa

Il tribuno, in preda al panico, vedendo il bagliore della lama davanti agli occhi e rendendosi conto di essere da solo e disarmato di fronte a un giovane nel pieno delle forze e - cosa questa non meno preoccupante - brutalmente imbaldanzito dalla consapevolezza della propria forza, giurò secondo la formula che gli era stata dettata

In séguito dichiarò pubblicamente di essere stato costretto da qvell'atto di forza ad abbandonare l'azione intrapresa La plebe avrebbe preferito che le fosse concessa l'opportunità di esprimere il proprio voto circa un imputato tanto crudele e arrogante

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 11-20

Itaque non patri modo remissa causae dictio est sed ipsi etiam adulescenti ea res honori fuit et, cum eo anno primum placuisset tribunos militum ad legiones suffragio fieri -- nam antea, sicut nunc quos Rufulos uocant, imperatores ipsi faciebant -- , secundum in sex locis tenuit nullis domi militiaeque ad conciliandam gratiam meritis ut qui rure et procul coetu hominum iuventam egisset Tuttavia non disapprovò che un figlio avesse osato qvel gesto in difesa del padre Gesto tanto più degno di elogi per il fatto che la severità esagerata del padre non aveva diminuito nel giovane l'amore per il genitore Perciò non solo venne ritirata l'accusa nei confronti del padre, ma l'intera faccenda fu per il ragazzo addirittura motivo di onore Dato che qvell'anno si stabilì per la prima volta di assegnare i tribuni militari a capo delle legioni con una regolare votazione - fino ad allora a nominarli erano i generali in persona, come oggi avviene con qvelli chiamati Rufuli - egli fu il secondo a essere eletto su sei posti disponibili, pur non avendo compiuto, in pace o in guerra, nulla che giustificasse tale popolarità, come per altro è naturale per uno che abbia trascorso la giovinezza in campagna e lontano dal consesso civile
Eodem anno, seu motu terrae seu qua ui alia, forum medium ferme specu uasto conlapsum in immensam altitudinem dicitur; neque eam uoraginem coniectu terrae, cum pro se quisque gereret, expleri potuisse, priusquam deum monitu quaeri coeptum quo plurimum populus Romanus posset; id enim illi loco dicandum uates canebant, si rem publicam Romanam perpetuam esse vellent Nel corso di qvello stesso anno, fosse per un terremoto o per un'altra forza della natura, si dice che nel centro del foro il suolo franò fino a profondità incommensurabili, lasciandovi un'ampia voragine Non ostante tutti vi gettassero della terra, non si riuscì a riempirla, fino a quando, su preciso monito degli dèi, la gente cominciò a domandarsi quale fosse l'elemento principale della forza del popolo romano Questo era quanto gli indovini sostenevano si dovesse consacrare a qvel luogo, se si voleva che la repubblica romana durasse in eterno

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Tum M Curtium, iuvenem bello egregium, castigasse ferunt dubitantes an ullum magis Romanum bonum quam arma virtusque esset, et silentio facto templa deorum immortalium, quae foro imminent, Capitoliumque intuentem et manus nunc in caelum, nunc in patentes terrae hiatus ad deos manes porrigentem, se deuouisse; equo deinde quam poterat maxime exornato insidentem, armatum se in specum immisisse; donaque ac fruges super eum a multitudine virorum ac mulierum congestas lacumque Curtium non ab antiquo illo T Tati milite Curtio Mettio sed ab hoc appellatum

Cura non deesset, si qua ad uerum uia inquirentem ferret: nunc fama rerum standum est, ubi certam derogat vetustas fidem; et lacus nomen ab hac recentiore insignitius fabula est
Allora, stando a quanto si narra, Marco Curzio, un giovane distintosi in guerra, rimproverò i concittadini per essersi domandati se esistesse qualcosa di più romano del valore militare Poi, calato il silenzio, con gli occhi rivolti al Campidoglio e ai templi degli dèi immortali che sovrastano il foro, tendendo le mani ora verso il cielo ora verso la voragine spalancata e verso gli dèi Mani, si offrì in voto ad essi Quindi, montò in groppa a un cavallo bardato nella maniera più splendida possibile e si gettò armato nella voragine: e una folla di uomini e donne gli lanciò dietro frutti e offerte votive Fu lui a dare al lago il nome di Curzio e non Curzio Mezio, soldato di Tito Tazio in tempi remoti

Certo non sarebbe mancata la ricerca meticolosa, se fosse esistita qualche via per raggiungere la verità; ma allo stato presente bisogna attenersi alla tradizione, visto che l'antichità dell'episodio non permette di essere molto precisi E il nome del lago risulta maggiormente glorioso se connesso a questa leggenda più recente
Post tanti prodigii procurationem eodem anno de Hernicis consultus senatus, cum fetiales ad res repetendas nequiquam misisset, primo quoque die ferendum ad populum de bello indicendo Hernicis censuit populusque id bellum frequens iussit L Genucio consuli ea provincia sorte evenit In exspectatione civitas erat, quod primus ille de plebe consul bellum suis auspiciis gesturus esset, perinde ut evenisset res, ita communicatos honores pro bene aut secus consulto habitura

Forte ita tulit casus, ut Genucius ad hostes magno conatu profectus in insidias praecipitaret et legionibus necopinato pauore fusis consul circumuentus ab insciis quem intercepissent occideretur
Una volta espiato qvel prodigio così straordinario, nel corso dello stesso anno il senato decise di occuparsi della questione degli Ernici Ma siccome l'invio di feziali con la richiesta di riparazioni belliche non diede risultati, il senato stabilì di presentare al popolo, quanto prima possibile, la proposta di dichiarare guerra agli Ernici Nel corso di un'assemblea affollatissima, il popolo votò a favore della guerra e al console Lucio Genucio toccò in sorte il cómpito di occuparsi della spedizione L'attesa dei cittadini era grande: Genucio sarebbe stato il primo console plebeo a gestire una guerra sotto i suoi stessi auspici, ed essi avrebbero giudicato dagli esiti della campagna se avessero fatto bene o meno a rendere accessibili a tutti le magistrature

Ma il caso volle che Genucio, partito alla volta del nemico con un grande schieramento di forze, finisse vittima di un'imboscata: le legioni, colte improvvisamente dal panico, vennero sbaragliate, mentre il console venne circondato e ucciso da uomini che non lo avevano riconosciuto

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Quod ubi est Romam nuntiatum, nequaquam tantum publica calamitate maesti patres, quantum feroces infelici consulis plebeii ductu, fremunt omnibus locis: irent crearent consules ex plebe, transferrent auspicia quo nefas esset; potuisse patres plebi scito pelli honoribus suis: num etiam in deos immortales inauspicatam legem valuisse

Vindicasse ipsos suum numen, sua auspicia, quae ut primum contacta sint ab eo a quo nec ius nec fas fuerit, deletum cum duce exercitum documento fuisse ne deinde turbato gentium iure comitia haberentur

His vocibus curia et forum personat
Non appena la notizia arrivò a Roma, lo sdegno dei patrizi, per nulla afflitti dalla disfatta dello Stato, quanto piuttosto imbaldanziti dall'infelice esito del comando affidato a un console plebeo, riempì la città Andassero pure a scegliersi i consoli in mezzo ai plebei Trasferissero pure gli auspici là dove la legge divina lo vietava Con un plebiscito sarebbero stati in grado di tener lontani i patrizi dalle loro magistrature: ma una legge approvata senza i regolari auspici avrebbe mai avuto valore per gli dèi immortali

Gli dèi in persona avevano rivendicato la loro autorità divina e i loro auspici: non appena essi erano stati toccati da chi era privo del diritto umano e divino di farlo, esercito e generale erano stati sbaragliati come monito a che in futuro non si tenessero più elezioni in violazione dei diritti delle genti patrizie

Curia e foro rimbombavano al suono di queste parole
Ap Claudium, quia dissuaserat legem, maiore nunc auctoritate eventum reprehensi ab se consilii incusantem, dictatorem consensu patriciorum Servilius consul dicit, dilectusque et iustitium indictum

Appio Claudio, il quale si era opposto al passaggio della legge, godeva adesso di maggiore autorità perché denunciava i risultati di una politica che aveva attaccato in precedenza Con il consenso dei patrizi, il console Servilio lo nominò di conseguenza dittatore, bandendo poi una leva militare e proclamando la sospensione dell'attività giudiziaria

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