La filosofia di Hobbes, Locke e Leibniz in sintesi

La filosofia di Hobbes, Locke e Leibniz in sintesi

Hobbes costituisce la sua politica sul fondamento di principi necessari in analogia con la geometria

La sua visione politica si confronta con quella del giusnaturalismo, da cui trae 2 presupposti.

-    la convinzione che la politica possa essere trattata come scienza

-    tendenza a prescindere dalla storia, spinge ad abbracciare un procedimento razionale che prescinde dal divenire storico

I postulati certissimi intorno alla natura sono:

- la bramosia naturale: ognuno pretende di godere da solo dei beni comunni

- la ragione naturale: ognuno considere la morte violenta come il più grande dei mali

Se l'origine delle più grandi e durature società risiede quindi nella ricerca del proprio interesse e nel "timore reciproco", le cause di questo sono:

-    L'uguaglianza naturale che Hobbes ritiene come comune vulnerabilità (ognuno può uccidere)

-    La volontà naturale di godere dei beni naturali, che porta gli uomini a contrastarsi e a nuocersi. Questa naturale volontà porta lo stato di natura ad essere caratterizzato da un incessante stato di guerra tutti contro tutti.

Questo significa che nello stato naturale tutti hanno il diritto su tutto e ogni uomo risulta un "lupo" per ogni altro uomo.

Se l'uomo fosse privo di ragione lo stato di natura si trasformerebbe in uno stato di guerra totale e l'uomo si estinguerebbe; ma la ragione umana indica una via d'uscita da tale condizione, proibendo a ciascuno di provocare la distruzione della vita. Tale principio è il fondamento di tutte le leggi.

La legge naturale è un prodotto della ragione umana

-    il bisogno di cercare la pace;

-    bisogno di rinuncia al diritto su tutto;

-    bisogna stare ai patti;