La colletta per la costruzione del santuario - Giovanni Francesco Romanelli

La colletta per la costruzione del santuario - Giovanni Francesco Romanelli

La Colletta è priva del dinamismo barocco e appare organizzata secondo tradizionali modalità compositive, con Mosè a fare da cardine tra due equilibratissime metà di spazio scenico, quella con gli offerenti e quella col tavolo magnifico delle offerte

Il dipinto, di sicuro fascino visivo e di impeccabile correttezza illustrativa, appartenente ad Amadeo dal Pozzo marchese di Voghera, risale probabilmente al periodo della collaborazione fra Romanelli e Pietro da Cortona ai lavori di Palazzo Barberini in Roma intorno al 1635 e prima del 1637, anno che segna la rottura dei rapporti fra i due pittori.

Due giovani, un bambino, un uomo e una donna compendiano la comunità degli israeliti cui Mosè si e appellato. Tutti recano doni; l'uomo e la donna porgono i propri con fare sottomesso e riguardoso. Mosè, adorno dei raggi di luce trasfigurante che non lo abbandonano a partire dal rientro dalla seconda ascesa al Sinai, si volge a valutare le offerte e indica dove collocarle.

Ritti accanto al tavolo delle oblazioni, due israeliti smistano del materiale, disponendone la destinazione d'uso: si tratta di Bezaleel e Ooliab, i principali artisti del santuario, gli unici di cui la Bibbia servi il nome e decanti le qualità. A essi si rivolgono la donna che maneggia una fascia decorata e due volontari alle prese con alcune tavole di legno accatastate in primo piano.

Sul fondo un gruppo di operai fissa a forza di braccia e corde, lo scheletro ligneo del santuario. I doni elencati dal testo biblico sono fedelmente citati:

  • l'oro dei vasi e dei piatti
  • il tessuto di porpora offerto dall'israelita inginocchiata
  • quello di bisso che pende in candide pieghe dal tavolo
  • le pelli posate a terra
  • il legno d'acacia delle assi
  • il balsamo nel vaso semi nascosto dietro la sfarzosa suppellette
  • infine un'unico enorme rubino a rappresentare le pietre da incastonare
poiché il santuario, è nell'esegesi biblica, figura della chiesa, tutti i doni che gli sono destinati rappresentano i meriti spirituali che ornano la chiesa:

  • l'oro è la fede
  • La porpora è la carità
  • il Bisso è la purezza
  • il ruvido pelo di capra è la penitenza.
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